Editoriali Slider — 16 Dicembre 2023

Come visto in precedenza la situazione generale dei prossimi giorni e del periodo che arriva ad inizio terza decade, se non oltre, conferma che di invernale ha davvero poco. E ha davvero poco perché corrisponde ad un contesto di relative alte pressioni, di un vortice polare compatto e di un apprezzabile indice zonale, sinonimo, in termine tecnico, di un indice NAO altrettanto relativamente alto. Uno schema siffatto favorisce un elevato gradiente tra basse ed alte latitudini nonché, di conseguenza, correnti tese occidentali alle medie latitudini. In verità una certa variazione al tema, nel corso dei prossimi 4-5 giorni, è da mettere in conto, ma non corrisponde certo a scompaginamenti o rivoluzioni. Corrisponde solamente ad un trasferimento dei massimi dall’area euro-mediterranea all’area atlantica, senza però che questo, per come si potrebbe pensare, sia in grado di determinare chissà quali irruzioni. Perché è vero che tra fine seconda ed inizio terza decade andrà consolidandosi un’alta pressione ben più ad ovest e sull’oceano, ma lo è altrettanto il fatto che detto consolidamento maturerà nell’ambito del sopra menzionato disegno zonale, tuttalpiù in grado di favorire il disporsi, in mediterraneo, di una moderata curvatura ciclonica, di sicuro ed in ogni caso poco attinente ad afflussi freddi. Viene, naturalmente, spontaneo chiedersi, allora, se detta situazione è destinata a proseguire anche in direzione del periodo natalizio e più avanti, ma per poterlo affermare è davvero troppo presto. Coloro che smaniano nel fornire attuali indicazioni su come sarà il tempo nelle festività, infatti, dicono quasi il nulla. E dicono quasi il nulla un pò, vista la distanza temporale, per definizione, e, in questo caso, anche per il fatto che se guardiamo i vari forecast dei principali modelli ci troviamo di fronte, in relazione ai giorni successivi al natale, a situazioni completamente diverse, alcune associate a tempo mite moderatamente anticiclonico ed altre associate ad un discreto afflusso freddo. Tutto quello che possiamo dire attualmente, allora, si limita al periodo che arriva sino ai primi giorni di terza decade, ed in cui si osserva, come tendenza generale, un graduale abbassamento del fronte polare e del corrispondente contesto occidentale, magari preambolo di successivi futuri cambiamenti in senso invernale, ma senza che, al momento, tali visioni meritino credito apprezzabile. Il disegno si riferisce alla situazione generale dell’immediato inizio di terza decade, che conforta il sopra descritto consolidamento di massimi barici in oceano, mentre la simbologia serve a rappresentare l’altrettanto menzionato possibile trend dei giorni successivi prenatalizi, corrispondente ad una certa discesa del flusso occidentale e ad un certo guadagno in latitudine dell’assai profondo e compatto vortice polare…

Pierangelo Perelli

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