Riporto da Bruno Paccagnelli
Tranquilli di questo non parleranno in Tv.
Potete continuare ad applaudire perché ci hanno detto che abbiamo un premier “bella” o a insultare un giornalista che ha osato dire “eliminare” Israele (per una partita di pallone) poi se siamo costretti a comprare il gas pagandolo tre volte, se avremo miliardi di danni alle imprese italiane a causa dei dazi o se siamo costretti a portare la spesa per le armi al 5% del Pil, non importa.
Figuratevi se ci importa quello che succede in Alaska.
GIà, perché negli ultimi giorni, l’Alaska occidentale è stata colpita dal residuo del Tifone Halong, che si è trasformato in una tempesta di proporzioni devastanti. Avete sentito pper caso qualcosa? Ma no immagino di no..
Però l’evento, avvenuto principalmente tra il 12 e il 13 ottobre 2025, ha portato venti fino a 150 km/h, con inondazioni catastrofiche nelle comunità costiere del Delta del fiume Yukon-Kuskokwim (Y-K Delta), che hanno colpito i centri di Kipnuk, Kwigillingok, Kotlik e Emmonadate, tutto avvenuto a causa dall’innalzamento del livello del mare, quello che in gergo si chiama “Storm surge” o onda di marea che è stato fino a circa 2 metri.
Una persona è morta a Kwigillingok, due sono disperse (ricerche concluse senza esito), e oltre 1.000 residenti sono stati sfollati. Più di 50 persone sono state salvate da elicotteri della Guardia Costiera USA. Le case sono state letteralmente spazzate via dalle fondamenta, interi villaggi sono rimasti allagati per metri d’acqua e infrastrutture come piste di atterraggio, pali elettrici e strade sono state distrutte, causando blackout prolungati.
La Guardia Nazionale dell’Alaska ha mobilitato 60-80 unità locali, con operazioni di evacuazione via elicottero e creazione di rifugi di massa. Il governatore Mike Dunleavy ha dichiarato lo stato di emergenza, paragonando i danni a quelli dell’uragano Katrina del 2005. I senatori USA Lisa Murkowski e Dan Sullivan hanno promesso fondi federali per la resilienza climatica e le infrastrutture annche se le richieste cadono nel periodo di shutdown del governo federale e la riduzione dei fondi della FEMA (la loro protezione civile) voluta da Trump. I locali inoltre si stanno lamentando in queste ore anche per gli accordi fatti dal governo con l’Argentina di Milei, che ha tolto 20 miliardi dal bilancio e che sta mettendo in crisi l’agricoltura di stati come l’Alaska appunto, Iowa e Illinois.
Esperti (come il climatologo Rick Thoman in sinossi) notano che questi eventi estremi sono in aumento a causa del cambiamento climatico, con tempeste più frequenti e intense nelle regioni remote e a bassa quota dell’Alaska.
In passato questo tipo di eventi non sarebbero successi con questa forza e frequenza e questo perché ogni grado di temperatura in più, l’atmosfera è in grado di accogliere il 7% in più di vapor d’acqua. Questo significa che con temperature più alte, c’è più umidità disponibile nell’atmosfera e se ci aggiungiamo che se la temperatura di un oceano è più calda di 4°C, come riferisco da 4 mesi per il Pacifico, significa anche molta più energia quando piove.
Però tranquilli.
Drill baby drill…
Dai, fregatevene. Potete pure continuare ad insultare il giornalista della RAI che non ha detto nulla di anormale, ma siccome I crucianiporrosallusti vi hanno fatto indignare per una cagata (ed è troppo faticoso andare a leggere che aveva ragione… ) possiamo continuare a usare distrattori per oceani di imbecilli.
Fonti:
https://theconversation.com/typhoon-leaves-flooded-alaska-villages-facing-a-storm-recovery-far-tougher-than-most-americans-will-ever-experience-267423
Foto credit: U.S. Coast Guard dalla Air Station di Kodiak





























