Astronomia & scienze dell'Universo — 26 Novembre 2015

Una ricerca ha permesso di identificare stelle chi si formarono nella nostra Galassia subito dopo il Big Bang: la loro “morte” ha creato molti degli elementi di cui noi stessi siamo composti.

Un gruppo internazionale di astronomi è riuscito a individuare un insieme di stelle che possono essere considerate tra le più antiche nella nostra Galassia, e forse dell’intero Universo, e che potrebbero fornire indizi importanti sull’ top quality medications. buy zoloft australia . express delivery, zoloft generic difference. universo primordiale, compresa la storia di come sono “morte” le prime stelle nate dopo il Big Bang.

 

Queste stelle, nate e vissute miliardi di anni fa al centro della Via Lattea, sono caratterizzate da bassissime quantità di metalli: una, in particolare, è la più povera in assoluto di metalli mai scoperta nella Galassia. Quegli astri hanno lasciato impronte digitali chimiche che indicano che si spensero in una spettacolare esplosione nota come cheaper baclofen , fda approved baclofen , tab baclofen . baclofen no prior cheap baclofen ? baclofen buy cheap ? baclofen cr, baclofen 25 mg  ipernova, almeno dieci volte più energetica di una supernova much can you sell for khasiatnya salep nizoral ketoconazole para que es clopidogrel 75 mgs generic zoloft cost without insurance does cialis make you crap  . Questi risultati, riportati sulla rivista  important information about fluoxetine. buy zyban in uk zyban without prescription buy fluoxetine online . fluoxetine is used for treating premenstrual dysphoric disorder (pmdd), online pharmacy Nature, potrebbero aiutare a capire quanto l’Universo è cambiato nel corso dei suoi 13,7 miliardi di anni.

Dentro e fuori la Via Lattea. Da quando è stata formulata la teoria del Big Bang gli astronomi si chiedono com’era l’Universo che originò le prime stelle. Mentre alcuni cercano risposte al di fuori della nostra Galassia, altri cercano indizi osservando proprio la Via Lattea.

 

Questi ultimi raccolgono informazioni sulle stelle più vecchie per capire come erano fatte e quali movimenti possedevano. Con ragionevole certezza sappiamo che subito dopo il Big Bang l’Universo era interamente composto da solo idrogeno, elio e piccole quantità di litio. Tutti gli altri elementi, come l’ossigeno che respiriamo o il sodio nel nostro dentifricio, si sono formati successivamente, quando le stelle sono esplose sotto forma di supernovae. È per questo che le stelle più antiche sono quelle con minor contenuto di metalli: grandi quantità di idrogeno ma pochissimi altri elementi.

Sembravano non esserci. Un’ipotesi avanzata anni fa voleva che le prime stelle si formarono nel centro delle galassie, compresa la nostra, dove gli effetti della gravità sono più forti. Ma dopo decenni di ricerche gli astronomi hanno scoperto che la maggior parte delle stelle del centro della Via Lattea hanno un contenuto di metalli simile a quello di stelle più vicine a noi, che siamo molto distanti dal cuore della Galassia. Le più vecchie stelle scoperte sono di 7 miliardi di anni in più rispetto al Sole, ma non ancora abbastanza vecchie per permettere di capire quali erano le condizioni nell’Universo primordiale.

 

Super telescopi. Utilizzando telescopi australiani e cileni, soprattutto l’ANU SkyMapper (Australia), gli astronomi hanno dapprima selezionato 14.000 stelle da studiare poi in dettaglio attraverso un più potente telescopio dotato di uno spettrografo di altissima qualità. Lo spettrografo scompone la luce della stella, permettendo agli astronomi di analizzare in modo molto dettagliato la composizione dell’astro.

Fonte: www.focus.it1-oldeststarsf_630x360

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