Climatologia — 19 Marzo 2016

In previsione dei prossimi batti e ribatti sulle previsioni meteorologiche del periodo Pasquale, notoriamente il più ostico per modelli e previsori, e per limitare l’ingiusto ma purtroppo ormai usuale tiro al meteorologo, vorrei chiarire un punto importante in materia: arriverà un giorno in cui le previsioni meteorologiche diverranno una certezza?

In Italia non esiste una adeguata cultura meteorologica, tanto che è diffusa tra la gente l’opinione superficiale che i meteorologi “non ci azzeccano mai”. Tengo subito a sottolineare che il termine “azzeccare” o “indovinare” è senz’altro più consono, per esempio, ad uno scommettitore, che azzecca un pronostico, un terno, un risultato con l’appoggio della sola fortuna, non ad un meteorologo. Quest’ultimo infatti non azzecca, non va a caso, ma prevede lo stato futuro dell’atmosfera partendo dallo stato attuale, adoperando ben precisi strumenti e utilizzando ben precisi procedimenti.

In questo caso però, l’affiancamento della componente caotica che caratterizza l’atmosfera, l’approssimazione nei calcoli per limitare i tempi macchina e la mancanza di dati iniziali sufficientemente capillari, crea inevitabili errori numerici. Li entra in gioco il meteorologo che può superarli battendo la macchina con l’esperienza fornendo comunque una buona previsione. Una previsione, non un pronostico.

Ma le previsioni del tempo, oggi da considerare in ottica probabilistica, diverranno mai perfette, ovvero deterministiche?

2La risposta è negativa e il problema di certo non sono i previsori, ma tanto per cominciare, le risorse a disposizione. Risorse a livello di dati iniziali (avremo bisogno di una stazione di rilevamento dati per ogni metro cubo dell’atmosfera dal suolo fino a 50 km di quota), risorse di calcolo, risorse informatiche. In buona sostanza, allo stato attuale, non siamo in grado di conoscere esattamente lo stato attuale del tempo su ogni metro quadrato del territorio (stazioni meteo non capillari). E se non sappiamo il tempo che fa certamente non possiamo pretendere di prevedere il tempo che farà a quella risoluzione.  E qui cade il falso mito delle APP.

Morale: che sia Pasqua, Natale o Ferragosto, da leggi perfette si cadrà sempre in risultati finali approssimati, con buona pace dei meteorologi di ieri, di oggi e di domani.

 

 

 

 

 

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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