Editoriali Slider — 28 Giugno 2020

Definire la fase stagionale in corso come esemplare significa riconoscere in essa caratteristiche da estate classica, tipica, standard, perfettamente in linea con la normalità di un sub-tropicale non troppo esteso in latitudine, privo di spinte meridiane e strutturato dall’atlantico al mediterraneo secondo un profilo che obbedisce alla direzione dei paralleli. Vista la frequenza con la quale il sub-tropicale medesimo si distribuisce con profili da affondo in oceano e da controspinte africane su iberia e mediterraneo, non è poco. Un regno delle azzorre di questo tipo, con un anticiclone solido in atlantico, e con una sua sobria espansione sulla media europa centro-occidentale, regala, di fatto e per il periodo, qualcosa di tanto classico quanto di diventato sempre meno frequente negli ultimi anni. E la cosa non può che essere accolta con piacere, anche e soprattutto perché ad una tale configurazione corrisponde la migliore possibile delle estati, ovvero quella stabile e calda, soprattutto al centro-sud, ma senza fastidiosi eccessi. E’ pur vero che ad inizio luglio la medesima alta pressione subirà una certa lieve o moderata ondulazione in grado di disporre in mediterraneo una componente più sud-occidentale affine ad un certo richiamo del ramo africano, ma si tratterà della tipica dinamica associata ad uno status mobile, con moto zonale degli assi, e, nel caso specifico, in grado persino di affondi od infiltrazioni sul mediterraneo centro-orientale, in moto da nord-ovest a sud-est. La possibilità, correlata a detta dinamica, anche di qualcosa di attinente ad un vero e proprio break, è ancora tutta da verificare; ma, di sicuro, una successione di infiltrazioni, destinate a coinvolgere quanto meno i settori orientali, è da mettere in conto. La prima debole saccatura di questa serie possibile, e quale elemento in rapido trasferimento verso est o sud-est, è quella individuata dal disegno riferito alla situazione prevista per i giorni 3-4 luglio. La seconda è quella individuata dalla simbologia che, riferita alla situazione prevista per i giorni 6-7, mostra l’esito di un altrettanto veloce transito lungo l’adriatico e caratterizzabile come vortice in quota o goccia fredda sul meridione. Il dopo dei giorni a seguire lo vedremo, ma mi sembra evidente, alla luce di quanto attualmente previsto, che sembra assai probabile, almeno sino a tutta prima decade, il proseguimento di una stagione senza estremi di caldo, e, magari, anche con qualche disturbo…

Pierangelo Perelli

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