Editoriali Slider — 10 Dicembre 2023

Il cammino verso le prime vere irruzioni fredde appare ancora piuttosto complicato. Dopo la breve e moderata espansione anticiclonica dei prossimi giorni avremo, intorno a metà settimana e per come già precedentemente indicato, l’affondo di una saccatura capace di attirare dell’aria più fredda dal nord-europa. Ma non si tratterà, molto probabilmente, di nulla che possa essere associato ad un vero affondo del grande inverno. E questo per il fatto che, al netto delle caratteristiche di una saccatura moderata e non così ampia, l’anticiclone che promuove la medesima saccatura si mostra alquanto invadente, si espansivo, ma molto nella direzione del classico cuneo piuttosto che della grande salita meridiana. Una tale evoluzione è il segno di un forcing zonale alle latitudini centro-settentrionali, alquanto corposo ed assai antitetico rispetto alle situazioni di blocco associate a onde di grande ampiezza. Da cui la possibilità di una breve e moderata sfuriata settentrionale e da nord-est, seguita da un nuovo rialzo barico. L’evoluzione è, inoltre, quella classica che, in funzione di tale dinamica, tende a trasformare la depressione mediterranea di questi casi nel tipico cut-off in trasferimento retrogrado ed in isolamento tra il sud della spagna ed il nord-africa. E’, peraltro, possibile che, a seguire e nell’ottica del lungo termine, eventuali ulteriori ondulazioni in oceano possano, intorno a fine seconda o ad inizio di terza decade, proporre nuovi episodi in termini di irruzioni, ma per quel termine la situazione appare ancora da decifrare. Il disegno, che ci racconta dell’affondo descritto, si riferisce alla situazione generale di metà mese, mentre la simbologia, dalle frecce più grandi a quelle più piccole, intende rappresentare l’evoluzione immediatamente successiva, con l’aumento della pressione ed il trasferimento della depressione verso ovest o sud-ovest…

Pierangelo Perelli

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