Editoriali Slider — 04 Novembre 2022

Non è tanto il quadro evolutivo del tempo in corso e dei prossimi giorni a fornire particolari elementi di riflessione o interesse quanto quello che può determinarsi nel lungo termine. I modelli confermano, infatti, a distanza di circa una settimana, una nuova espansione del sub-tropicale ramo africano, in rapido sviluppo meridiano sul continente, tutto da verificare nei dettagli della relativa sua evoluzione. Il rapido guasto in corso, frutto del transito di una saccatura e di una perturbazione atlantica, nonché il ripristino da moderata onda anticiclonica successivo rientrano nel contesto di un normale andamento stagionale. Ma non sembrano destinati ad aprire a qualcosa che sa di un fisiologico e duraturo autunno atlantico. Tutt’altro. Lo stesso flusso atlantico, come detto, potrebbe, infatti e ad inizio di seconda decade, subire l’ennesimo blocco o sbarramento nell’ambito di una configurazione relativamente anomala, disegnata da una possente figura anticiclonica sul continente. C’è da dire, tuttavia, che, al netto del grande promontorio che si profila in estensione sino alle latitudini centrali o centro-settentrionali dell’europa, stavolta il medesimo potrebbe assumere profili così meridiani e potrebbe disporsi in aree così settentrionali, da determinare, sull’italia, risposte dinamiche di tipo retrogrado e situazioni climatiche da correnti orientali, certamente non così calde. Una tale ipotesi rientra in un range di possibilità, condizionate dal come lo stesso anticiclone troverà il modo di estendersi e collocarsi, ma, in ogni caso, una sua significativa affermazione sull’europa centro-settentrionale, ed un pò meno solida in mediterraneo, sembra abbastanza scontata e tale da creare le condizioni, sul nostro territorio, di una qualche infiltrazione da est. Il lunghissimo termine dei giorni che ci portano a metà mese è, comunque, tutto ancora da definire, e se per quei giorni non è da escludere che il disegno barico, appunto, finisca per favorire la progressione retrograda di correnti più fredde da levante o nord-est, altre possibilità come una netta affermazione anticiclonica anche in mediterraneo o una disposizione che sbarra a est ed apre, al contrario, ad affondi iberici e a correnti meridionali, sono tutt’altro che prive di fondamento. Il disegno illustra la situazione generale prevista ad inizio seconda decade e fornisce l’idea del grande promontorio anticiclonico descritto, della sua forte affermazione sull’europa centrale e di un profilo che, pertanto, da delle possibilità a richiami retrogradi e ad infiltrazioni da est, mentre la simbologia serve ad indicare le varie successive ed alternative possibilità di forcing e di evoluzione…

Pierangelo Perelli

Share

About Author

Pierangelo Perelli

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informativa sui cookie. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo maggiori informazioni

Non utilizziamo alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie legati alla presenza di plugin di terze parti. Se vuoi saperne di più sul loro utilizzo e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostraINFORMATIVA

Chiudi