Editoriali Slider — 04 Dicembre 2023

La fase in corso, che per le latitudini del mediterraneo corrisponde ad un corso dominante occidentale e variabile, andrà avanti ancora per alcuni giorni. Lo stesso corso, in considerazione di una certa ondulazione intrinseca e di brevi intervalli da alte pressioni in grado di protendersi sino a latitudini settentrionali, propone una alternativa di fasi più miti e di fasi più fredde associate ad un certo richiamo di aria del nord-europa. Il tutto, però, nell’ambito di una situazione che non può essere ascritta a veri afflussi freddi ed a veri afflussi freddi duraturi. Il freddo continentale continua a coinvolgere latitudini settentrionali, relativamente lontano dalla fascia dell’europa meridionale. C’è da dire che sia nel nord che nell’est del continente il freddo si è fatto e si sta facendo sentire, ma la porta aperta alle correnti che vengono dall’atlantico non gli consente di scendere di latitudine in modo franco. Non solo; le prospettive di medio-lungo termine confortano l’idea di un suo ulteriore allontanamento per effetto di una rimonta sub-tropicale di chiusura capace di sfumare ulteriormente ogni velleità, sia dell’anticiclone termico dell’europa orientale e sia delle sbuffate artico-marittime. L’ultima azione ciclonica, prima della influenza anticiclonica suddetta, è quella che mostra il disegno riferito alla situazione generale prevista intorno ai giorni 8/9 dicembre. Il cambio di circolazione tendenziale delineato tende a chiudere all’arrivo di nuove depressioni oceaniche, tende a spingere il vortice verso sud o sud-est, tende ad alzare di latitudine il fronte polare o il flusso zonale e tende nella direzione di un forcing generale anticiclonico o semi-anticiclonico occidentale. In questo modo anche tutta l’aria fredda associata alla fascia depressionaria dinamica ed al termico continentale tende a defilarsi, ed in parte anche dalle latitudini centro-settentrionali. Nel medesimo disegno è rappresentato il corso dell’aria fredda promossa dall’anticiclone termico dell’est, non così influente giacché piuttosto distante e tendenzialmente spinto a sfumare o ad allontanarsi ulteriormente, ed è rappresentato il corso dell’aria mite occidentale che, sia in quota che al suolo, mostra di voler guadagnare sia in latitudine verso nord che in longitudine verso levante, secondo uno schema generale, quale quello indicato dalle frecce grigie, che vede l’affermarsi, almeno per alcuni giorni e, più o meno e per come detto, da fine decade alla metà del mese, di un corso anticiclonico o semi-anticiclonico occidentale…

Pierangelo Perelli

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