Editoriali — 06 Giugno 2015

Salve a tutti: territorio italiano dominato dal caldo, con un anticiclone esteso, con un ponte altopressorio, dalla penisola iberica fino all’est europeo, con massimi pressori in quota sull’Austria (fig.1)

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In merito alla natura della struttura anticiclonica, si è molto discusso sull’origine delle masse d’aria coinvolte nell’attuale ondata di caldo; in effetti, sebbene l’alimentazione calda dal nord Africa non sia presente al momento, in quanto lungo le coste algerine sono presenti correnti nordorientali a tutte le quote, dal punto di vista della distribuzione dei geopotenziali della media troposfera (5500 m), è innegabile un collegamento con un promontorio anticiclonico proveniente dalle coste marocchine, come si evince anche in fig.2

fig.2

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Per il resto, la realtà dei fatti è che il caldo si fa sentire, grazie proprio alla strutturazione dei massimi pressori nei pressi del nord Italia. Questa la situazione alle ore 11:20 locali (9:20 GMT), con valori già intorno i 30° C nella pianura Padana e nelle centrali tirreniche e con valori di umidità relativa prossimi o superiori al 50%, soprattutto il pianura Padana, con sensazione di afa chiaramente avvertita (fig.3).

fig.3

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A questo punto, quale sarà l’evoluzione dell’attuale onda calda?? e, soprattutto, quando finirà il caldo??, sicuramente eccessivo per il periodo. In realtà, seguendo gli aggiornamenti dei modelli, sembra che non ci debba essere una fine repentina del caldo, quanto, inizialmente, una sua graduale attenuazione che potrebbe sfociare, entro la metà del mese, entro un radicale cambio di circolazione, con instabilità e fresco su tutte le regioni italiane.

Nel dettaglio, l’attuale previsione di massima per le nostre regioni può essere suddivisa in tre fasi:

1) 6-9 Giugno – Acme onda calda, fino a martedì, con temperature diffusamente oltre i 30° C al centronord e instabilità pomeridiana al sud. Sensazione di afa chiaramente avvertita al centronord.

2) 10-12 Giugno – Attenuazione del campo di alte pressioni, passaggio di una goccia fredda a ovest delle Alpi e diminuzione moderata delle temperature al centronord, senza fenomeni di rilievo.

3) 13-19 Giugno – Possibile affondo perturbato dal nord Atlantico e instabilità diffusa, soprattutto al centronord, con temperature sottomedia.

Cerchiamo di capire come potrebbero svolgersi le fasi elencate.

La fase attuale, descritta nelle fig.1 e 2, è caratterizzata, come accennato, dal potente anticiclone esteso dalla penisola iberica all’est europeo.

A seguire, i modelli sono concordi, ad oggi, nel definire l’arrivo di una goccia fredda in discesa sulla Francia e l’attenuazione dell’alta pressione europea per l’inizio della prossima settimana (fig.4).

fig.4

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Tale passaggio, sebbene con scarse conseguenze nel nostro territorio, avrebbe il pregio di ridurre la forza del’anticiclone, inibendone i moti subsidenti grazie all’allontanamento del getto polare verso nord (indebolimento della struttura dinamica in quota).

A seguire ancora, i modelli divergono alquanto. Secondo il modello americano, la goccia fredda in esame, dopo una iniziale deriva verso la penisola iberica, sarebbe seguita da un successivo affondo perturbato atlantico, diretto proprio nel Mediterraneo occidentale, con marcato peggioramento nelle nostre regioni entro il 13-14 Giugno (fig.5).

fig.5

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La saccatura si inserirebbe tra i due anticicloni, azzorriano e africano, con fase instabile e fredda anche piuttosto duratura; ecco l’affondo nell’alta troposfera, con un ramo del getto polare proprio nel Mediterraneo.

Gli spaghetti odierni, nelle varie perturbazioni, esprimono bene la possibilità che prima della metà del mese il quadro termo barico possa cambiare completamente nel Mediterraneo (fig.7).

fig.7

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Alquanto diversa al momento la visione del modello europeo, che vede l’affondo proseguire più e ovest e generare una nuova onda di calore, questa volta prettamente africana (fig.8).

fig.8

Si tratta di sue visione divergenti, con conseguenze totalmente opposte per le nostre regioni. Quale dovrebbe prevalere?? Difficile a questo punto pensare che abbia completamente ragione uno dei due; il modello americano propone da molte emissioni la possibilità di un affondo perturbato in sede mediterranea entro la metà del mese, una rimonta netta dell’anticiclone africano non sembra probabile, molto più realistica un’evoluzione intermedia, con nuovo e breve rialzo termico intorno il 12-13 del mese seguito da netta rinfrescata per metà mese.

ECH1-192

Ilario Larosa

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