Editoriali — 23 Settembre 2015

23-09-2015 – Salve a tutti; appuntamento pomeridiano con l’analisi modelli e con l’aggiornamento dell’evoluzione in atto nel nostro paese. Tempo fortemente peggiorato in mattinata nelle regioni settentrionali per l’arrivo di un intenso impulso nordatlantico. L’aria fredda al seguito della perturbazione è entrata in maniera decisa dalla Francia dalla porta del Rodano, apportando un sensibile abbassamento delle temperature, che dalle regioni settentrionali si sta propagando in quelle centrali (fig.1).

fig.1

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Dalla splendida immagine satellitare del pomeriggio si vede bene il fronte freddo di irruzione nordatlantica che attraversa la penisola, in azione nelle regioni centrali, dopo aver interessato il nord in mattinata. Dal radar si vede bene l’allineamento dei rovesci che separa le due masse d’aria presenti nella nostra penisola, quella più fresca di estrazione nordatlantica e quella preesistente mediterranea, a matrice subtropicale (fig.2).

fig.2

VMI (1)

 

Le temperature in tale contesto sono diminuite sensibilmente, al nord per tutta la giornata sono risultate comprese tra 11 e 18° C, mentre al centrosud ancora in attesa, stazionavano ancora intorno 24-28° C (fig.3).

fig.3

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Come annunciato ripetutamente nei precedenti editoriali (numero 1 e numero 2) la neve ha fatto la sua comparsa a quote relativamente basse nelle Alpi del triveneto, ecco l’immagine dalla piana di Cortina (1220 m s.l.m.) con i rilievi attorno completamente imbiancati fino al fondovalle (fig.4).

fig.4


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Il connubio tra intense precipitazioni e aria fredda giunta a tutte le quote ha consentito quindi alle precipitazioni nevose di spingersi fino a 1100-1200 m s.l.m. in Alto Adige e bellunese.

Come proseguirà il peggioramento in atto?? La perturbazione nelle regioni centrali tenderà a invorticarsi, distaccandosi dal flusso principale Atlantico (cut off e creazione di una goccia fredda), perdendo il suo potenziale lentamente sul posto, come accade in genere. Il maltempo tenderà quindi a indugiare nelle regioni centrali, specialmente le Adriatiche, giungendo comunque a interessare anche il sud, specialmente il Tirreno meridionale (fig.6).

fig.6

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I numerosi rovesci innescati dalla presenza del vortice ciclonico in azione nelle nostre regioni tenderanno a scaricare l’aria fredda al suolo, consentendo in tal modo la genesi delle prime nevicate, tra stanotte e la mattinata di giovedì, nei massicci appenninici più alti, al di sopra dei 2000 m di quota, localmente più in basso (fig.7).

fig.7

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Le precipitazioni saranno diffuse e localmente intense in Adriatico e al sud, soprattutto versante tirrenico, il modello LAMMA con griglia a 3 km è eloquente a riguardo  per la giornata di giovedì (fig.7).

fig.7

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L’instabilità si attenuerà piuttosto lentamente al centrosud, proprio per le dinamiche menzionate e, se le attuali proiezioni dei modelli venissero confermate, la paluda barica residua nel Mediterraneo verrebbe rialimentata da un nuovo impulso freddo, questa volta di origine artica continentale, che si farebbe strada dalla Russia settentrionale diretto verso il Mediterraneo a fine mese (fig.8).

fig.8

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Tale dinamica sarebbe la diretta conseguenza della spinta costante esercitata dall’anticiclone delle Azzorre verso l’area del mare del Nord e mar di Norvegia e, come accennato, potrebbe rappresentare una chiave di lettura della stagione in corso.Per adesso, le conseguenze di una tale discesa fredda, ancor più fredda di quella attuale, non sono chiare. Dopo un’ulteriore diminuzione delle temperature, la goccia fredda di origine continentale potrebbe andare in deriva verso ovest, apportando un deciso peggioramento nelle nostre regioni occidentali, ma tale previsione è ancora passibile di numerosi cambiamenti (fig.9).

fig.9

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Quello che, viceversa, appare ormai molto probabile, è la presenza di un periodo fresco e instabile che dovrebbe interessare le nostre regioni fino alla fine del mese di Settembre, come annunciato qualche giorno fa (ved. editoriale), per il seguito ancora l’incertezza è molto elevata.

Ciao ciao

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