Editoriali Slider — 26 Maggio 2021

La fisionomia generale continua a non essere quella di alte pressioni tipiche del periodo e stabilizzanti. Il fatto che, soprattutto le regioni meridionali, stiano godendo di un clima più in sintonia con il periodo, non significa affatto che, sul piano tecnico, la configurazione meteo mediterranea sia dominata dalle alte pressioni e sia quella tipica. La disposizione ciclonica sul centro-nord europeo, tenuta in piedi da strutture positive alle alte latitudini dell’oceano, rende ragione di un quadro ad indice NAO sostanzialmente negativo con disposizioni simil-inverse rispetto alle classiche di una anticiclone atlantico ben saldo alle latitudini medio-basse e foriero di un franco flusso zonale. Il medesimo flusso zonale, anzi, nei prossimi giorni ed in dirittura di fine mese, tenderà ad un ulteriore freno, con conseguente sua deviazione più marcata verso nord-est e rialzi barici sull’europa settentrionale, a spingere la circolazione ciclonica ivi presente verso sud se non verso sud-ovest. Nulla di grave per la nostra penisola in virtù di valori barici parzialmente influenti e tendenzialmente e relativamente elevati sul vicino oceano e sull’iberia occidentale, ma, nel contempo, anche qualcosa di attinente alla possibilità di infiltrazioni di matrice settentrionale o nord-orientale, non proprio stabilizzanti. La discesa, forse in parte retrograda, della saccatura o della vorticità foriera eventuale di dette infiltrazioni, potrebbe, di fatto, scivolare lungo la parte centro-orientale del continente, senza estendere la sua influenza troppo ad occidente. Ma non è certamente sicuro. Potrebbe, invece, nel suo corso ad influenza principalmente destinata alla penisola balcanica, minacciare anche il tempo italico con una ondata destabilizzante su parte delle nostre aree, segnatamente quelle a levante. Naturalmente vedremo. Sta di fatto che, almeno sino ai primi giorni di giugno, il tempo è destinato a presentare, sull’europa e, in parte, sul mediterraneo, il risultato delle configurazioni che, del jet stream, deviano il flusso principale verso le alte latitudini dell’atlantico e dell’europa e delineano una sua diramazione meridiana diretta verso l’oceano iberico/marocchino. Il disegno mostra la situazione prevista in quota tra la fine del mese e l’inizio di giungo e mostra, con la simbologia, il corso del jet stream corrispondente, enfatizzato nei suoi forcing o jet streak rappresentativi delle aree a maggior contrasto termico in quota ed a maggiore spinta di flusso divergente…

Pierangelo Perelli

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