Editoriali Slider — 18 Novembre 2021

Alla fine è anche divertente vedere e leggere pagine, siti e gruppi che giocano al meteo oroscopo. Da freddista non che non mi faccia piacere vedere proiezioni di medio-lungo termine orientate a situazioni settentrionali e di freddo, ma da qui a dire che mi strappo i capelli, urlo di gioia, e mi precipito a dettagliare con un evviva quel bello che, secondo i modelli, accadrà tra 10 giorni, ce ne corre. Creazione di relativi entusiasmo e curiosità e coinvolgimento di freddisti vari in una sorta di festoso totoscommesse, di festa paesana, di festa infantile o di rappresentazione teatrale dionisiaca e gioiosa non corrisponde certo a trattare di meteo. Le carte meteo ridotte ad un gioco da tavolo, e ridotte al gioco da tavolo che molti seguaci di tali meteo oroscopi ritengono che siano, non mi sembrano così ben trattate. La meteorologia è un’altra cosa. Ed è, per es., l’analisi tecnica razionale delle carte intese come ipotesi meritevoli sempre di conferma. Confesso di aver visto in questi giorni carte di lungo termine, dal punto di vista del freddo, meravigliose, ma di non essermi entusiasmato affatto. Intanto perché l’esperienza qualcosa deve insegnare e a me ha insegnato che prendere per buone carte a 8-10-15 giorni non è come prendere per buone le stupidaggini che ti racconta il maghetto di turno ma poco ci manca (e non sto affatto assimilando le carte meteo, frutto di calcoli tecnici, a certe bischerate). Inoltre si è visto molto bene, e l’ho anche descritto, come le stesse proiezioni, negli ultimi giorni e da un run all’altro, hanno oscillato molto tra disegni assai freddi e disegni molto meno entusiasmanti. Tant’è che dopo le emissioni dei modelli viste ieri, assai energiche nello spingere certa gente a scrivere titoloni, questa mattina si notano proiezioni di nuovo assai meno attraenti. Ma allora cosa si può dire, seriamente. Beh, si può dire quello che io cerco sempre di dire. Ovverosia quello che può accadere, in via molto ipotetica, sulla base di quanto i modelli esprimono con le emissioni più recenti, non trascurando di considerare, sulla base del contesto espresso, delle differenze tra i modelli, e dei trend indicati, le varie possibilità in gioco. Mi pare, intanto, di poter ammettere che risulta confermato, all’inizio di terza decade, un promettente rialzo barico in alto oceano ed in sede islandese/groenlandese. E che risulta confermato, di conseguenza, anche l’innesco di un movimento di matrice settentrionale. Quello che, invece, è ancora tutto da confermare, è il seguito di tale innesco. Ovverosia la effettiva traiettoria e disposizione degli affondi del nord-atlantico o anche artico-marittimi prevedibili in corso di terza decade, nonché il grado di affondo in mediterraneo dei medesimi. Ed è evidente che quanto c’è ancora da verificare in proposito è ancora moltissimo. La prima spinta settentrionale è quella che i modelli inquadrano intorno ai giorni 21/22, descrivendola come una spinta destinata ad allargarsi sull’iberia; la seconda è quella contestualizzabile intorno ai giorni di metà decade, quando un vigoroso ulteriore impulso dovrebbe guadagnare di latitudine sino ad inglobare l’esito della spinta precedente e sino a coinvolgere in una estesa sacca fredda buona parte dell’europa centro-settentrionale, e, chissà, almeno in parte, anche il mediterraneo. C’è altresì però anche da dire che le ultime emissioni, magari in attesa di nuove prossime carte da urlo, hanno molto ammorbidito i toni dello stesso grande affondo associandolo ad un maggiore contesto zonale, più favorevole ad una bella sacca in transito da ovest ad est piuttosto che ad una forte ondulazione bloccata e con un disegno rex-blocking. Ma vedremo, giacché la partita mi pare assai aperta. Il disegno mostra la situazione prevista in quota a metà decade con la bella saccatura sopra descritta ma anche con l’anticiclone atlantico in un atteggiamento, peccato ma non disperiamo, più sensibile al forcing zonale (freccia bassa rossa e freccia blu) di quanto non risultasse poche ore prima (freccia alta rossa e freccia viola)…

Pierangelo Perelli

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