Climatologia — 19 Aprile 2016

Un guasto che metterà a posto le cose. Sembra un paradosso ma di questi tempi, con le evidenti anomalie che stanno facendo dell’attuale mese di aprile uno dei più asciutti e caldi degli ultimi anni, parlare di “guasto” riferendoci al ritorno alla normalità del periodo, sta davvero stretto. Tuttavia occorre farsi capire da tutti i lettori, non solo da chi segue le vicende del tempo e del clima. Pertanto è d’obbligo utilizzare un linguaggio di immediata comprensione e universalmente riconosciuto.

Dunque, all’inizio era solo una possibile linea di tendenza. Da allora, di giorno in giorno, la modellistica numerica, interpretata in chiave probabilistica, seguita a restituirci questo scenario “inquietante” per il ponte del 25 aprile.

Lo sbilanciamento dell’anticiclone verso l’Atlantico, e la concomitante elevazione fin verso la Groenlandia di un secondo diaframma in risalita dal settore nord-americano, andrà a spostare una considerevole massa di aria fredda dalle latitudini polari verso l’Europa. Un autentico ribaltone del campo delle strutture atmosferiche deputate a governare le sorti del tempo anche sull’Italia; al posto di una campana anticiclonica troveremo una sacca di bassa pressione.

Al posto di aria tiepida, o addirittura calda, come è accaduto negli ultimi giorni sul nostro meridione, arriverà aria decisamente più fresca. Un contrasto che si esplicherà attraverso lo sviluppo di nubi e di precipitazioni, come evidenziato nella parte bassa del grafico proposto in figura.

Al momento non è ancora dato a sapere come, dove e quando andranno a distribuirsi le masse nuvolose, tuttavia possiamo anticipare che il fine settimana lungo che ci aspetta non sarà assolutamente garanzia di tempo stabile. Occorrerà muoversi tenendo conto di un tempo fresco, a tratti anche ventoso e decisamente inaffidabile, con possibile ritorno della neve in montagna, soprattutto lungo le Alpi.

Seguiremo passo passo l’evoluzione che man mano emergerà dalle prossime corse dei modelli numerici di previsione, così da stringere il cerchio su un dettaglio via via sempre più preciso e puntuale.

 

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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