28-03-2016 – Salve a tutti; siamo ormai giunti alla fine del periodo pasquale e la giornata di Pasquetta è trascorsa esattamente come preventivato, con una giornata nuvolosa nella maggior parte delle regioni italiane,in particolare in quelle centrali (fig.1)
fig.1
Il peggioramento in atto nel Mediterraneo è in realtà collocato al margine del flusso atlantico direttamente, correlato al lobo più intenso del VP e, di conseguenza, i fenomeni lungo la penisola sono alquanto blandi. Ben diversa la situazione più a nord, nel Regno Unito, dove la tempesta equinoziale Katy ha generato venti fino a 150 km/h e precipitazioni anche intense nell’Inghilterra meridionale.
Nei prossimi giorni l’assetto nell’Europa occidentale cambierà ancora e alla fase prettamente zonale attuale si sostituirà una nuova ondulazione con asse nella penisola iberica, con conseguente innesco di correnti meridionali dal nord Africa e temperature che torneranno a salire, su valori ben al di sopra delle medie stagionali (fig.2).
fig.2
In questa fase, proprio a inizio Aprile, i 30° C potrebbero essere alla portata nei settori pianeggianti interni del sud (ad esempio Sicilia e Puglia).
Ancora una volta quindi, l’Europa occidentale risulterà soggetta all’influsso di correnti calde si origine subtropicale marittima o, addirittura, continentale sahariane. Tale trend, a scala emisferica, sembra derivare direttamente dalla costante tendenza del lobo più cospicuo del VP a sbilanciarsi nel settore compreso tra Groenlandia e artico canadese,in particolare Labrador e isola di Baffin (fig.3).
fig.3
A sua volta, tale tendenza può ragionevolmente essere correlata all’assetto delle SSTA nel Pacifico settentrionale, con una fase di PDO positiva che dura ormai da tre anni e che genera continue pulsazioni dell’anticiclone aleutinico lungo le Montagne Rocciose e Alaska (approfondiremo tale argomento in appositi editoriali); quello che a noi interessa attualmente, è che l’assetto descritto sembra possa caratterizzare anche l’attuale inizio di primavera, nelle proiezioni al lungo termine, ecco quello del modello americano (fig.4).
fig.4
Come si vede dalle figure 3 e 4, tale assetto può condurre a conseguenze diverse a seconda dell’interazione che le dinamiche descritte possono avere con la distribuzione delle principali figure bariche nel settore europeo:
1) Nel breve e medio termine, come spesso è accaduto quest’anno, nel Mediterraneo prevalgono le correnti miti sudoccidentali subtropicali e temperature sopra la norma
2) Nel lungo è presente l’ipotesi di una più decisa risalita dell’anticiclone delle Azzorre, che può innescare l’arrivo di correnti più fredde di origine continentale fino al Mediterraneo, pur mantenendo il VP i medesimi assetti a scala emisferica.
Insomma, alcune linee guida viste nella stagione invernale sembrano essere presenti anche ora in primavera, ma le conseguenze per il Mediterraneo potrebbero essere diverse; per adesso però, l’innesco di nuove puntate calde africane nelle nostre regioni sembra essere ben inquadrato dai modelli per i prossimi giorni, vedremo gli esiti.
Ciao ciao
Ilario Larosa (meteogeo)
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