Editoriali — 26 Marzo 2016

Alcuni dei video di Steve Jobs sono divenuti famosi a livello mondiale, probabilmente l’unico caso legato alla presentazione di prodotti tecnologici del mercato della tecnologia consumer. Di lui è famosissima la presentazione del primo Macintosh, la presentazione dell’iPhone, quella dell’iPod e il video del suo speech a Stanford. In pochi conoscono alcune altre “perle” per i geek della tecnologia, come ad esempio il suo dibattito con Bill Gates, la presentazione degli iMac o quella di diversi altri prodotti sino al 2010.

Il video della presentazione dell’iBook G3 del 1999 è uno di quei filmati che in pochi conosco ma nel quale risulta evidente il genio creativo dell’istrionico fondatore di Apple. Durante la presentazione Jobs infatti mostra le normali operazioni di navigazione da browser internet, una tecnologia per quel periodo già definitivamente consolidata, ma che avveniva sempre mediante la presenza di un cavetto ethernet collegato al computer.

Ibook-g3

Mentre sta parlando e navigando, ripreso dal cameraman dell’evento, Jobs solleva il computer dal leggìo e lo continua a far navigare sul web dalle mani, un’operazione oggi normalissima ma che, nel 1999, era assolutamente nuova, una rivoluzione che avrebbe consentito la libertà di navigare davvero “ovunque”. Per rendere ancora più efficace la dimostrazione della connessione senza fili Jobs passò attorno al’iBook un Hula Hoop, scatenando le risate e le reazioni entusiastiche dei presenti in sala. Quello fu il momento forse più famoso dell’introduzione del Wi-Fi come caratteristica qualificante di un computer portatile.

Steve Jobs fu un vero rivoluzionario durante tutto il periodo della sua attività, dagli anni ’70 agli anni 2000, e che rese oggetti come il computer, il telefono o i riproduttori di musica dei veri e propri oggetti di culto non solo per gli appassionati di tecnologia ma per tutti gli amanti degli oggetti belli e di valore. Guardare la grigia presentazione degli iPhone SE di qualche settimana fa ci fa pensare che abbia lasciato una lacuna difficilmente colmabile nel mondo della tecnologia.

 

 

 

 

Fonte Vanillamagazine

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