Editoriali — 10 Ottobre 2015

10-10-2015 – Salve a tutti;  sempre più sconcertanti gli aggiornamenti dei modelli per il medio lungo termine, con imponenti saccature artiche che sembrano voler prendere di mira il Mediterraneo. Va chiarito che evoluzioni come quella previste in questi giorni sono accadute molte volte in passato nel mese di Ottobre; tuttavia, fa sempre il suo effetto vedere ondulazioni a scala emisferica che portano nuclei del Vortice Polare direttamente nel Mediterraneo, una mare caldo e molto reattivo, come stanno dimostrando purtroppo in queste ore le intense fenomenologie che stanno interessando il sud Italia. Ecco quindi l’ultima emissione del modello americano appena uscita, che evidenzia sempre più preponderante la spinta azzorriana in Atlantico a inizio terza decade (fig.1).

fig.1

gfsnh-0-240 (31)

 

Dalla fig. 1 si vede come nel Tirreno sia già presente un figura depressionaria, residuo di precedenti afflussi freddi e instabili dai quadranti settentrionali. Tale struttura rappresenta un perfetto richiamo per un nuovo nucleo gelido, in distacco dalla struttura del Vortice Polare. Come accennato ieri, la spinta dell’anticiclone delle Azzorre è una costante in Atlantico, ma questa volta la spinta aleutinica fornisce il suo contributo instabilizzanto nei confronti della struttura stessa del Vortice Polare e il nucleo gelido in quota (fino a -35° C a 5500 m !!!!!) può iniziare la sua discesa verso il Mediterraneo (fig.2).

fig.2

gfsnh-0-288 (9)

 

 

Davvero stupefacente la configurazione che si verrebbe a creare, un minimo al suolo in alto Adriatico “inseguito” da un’enorme saccatura in quota con, appunto, annesso nocciolo gelido che giunge fino alle Alpi con isoterme assolutamente tipiche della stagione invernale (fig.3).

fig.3

 

Rtavn2881 (3)

 

Le termiche nei bassi strati sono di tutto rispetto sebbene, ovviamente, non così estreme; tuttavia, la -6° C a 850 hPa (!!!!!!) si addossa all’arco alpino intorno il 23 Ottobre e la 0° C invade tutto il centronord (fig.4).

fig.4

 

gfsnh-1-312

 

A prescindere dal quale sarà la reale evoluzione dopo metà mese, appare sempre più palese una notevole instabilità delle strutture principali a scala emisferica, con possibile innesco di grandi ondulazioni di Rossby, capaci di portare atmosfere quasi invernali nelle nostre regioni più che autunnali nella terza decade di Ottobre. Da non perdfere i successivi aggiornamenti.

 

Ciao ciao

Ilario Larosa (meteogeo)

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