Ambiente, territorio & dissesti — 04 Gennaio 2015

(Rinnovabili.it) – Le feste natalizie hanno tenuto occupati a tavola milioni di italiani. Il risultato di questi pranzi e cene sono stati ben 33mila tonnellate di rifiuti. Ma se non siamo stati così attenti e l’occhio ha esagerato più della capacità dello stomaco, è di fondamentale importanza saper gestire razionalmente ed intelligentemente questi rifiuti.

Come ci spiega WAS, il think tank sui rifiuti e sul riciclo di Althesys, riciclare nel modo corretto questi scarti agroalimentari significa mettere a frutto ben 3 milioni di euro, ovvero quasi 10 volte quanto il Comune di Roma spende per l’acquisto di medicinali e materiale sanitario destinato agli anziani. La raccolta differenziata, spiega l’AD di Althesys Alessandro Marangoni, “rappresenta una delle grandi sfide del futuro, non solo in termini ambientali ma anche sotto il profilo economico”. E Se è vero che riciclare nel modo corretto i rifiuti della tavola fa guadagnare tutti, parallelamente sprecare cibo ha un costo: in Italia il 3% del consumo di energia è legato agli scarti alimentari, con la stessa energia si potrebbe scaldare e dar luce a oltre un milione e mezzo di italiani.

Studi di settore confermano questi dati: secondo il rapporto sullo spreco alimentare domestico realizzato da Waste Watchers, ogni famiglia italiana butta tra i 200 grammi e i 2 chilogrammi di alimenti ogni settimana e che ogni anno lo spreco domestico costa agli italiani 8,7 miliardi di euro, circa 7,06 euro settimanali a famiglia.

Basti pensare che tutto il comparto italiano della gestione dei rifiuti e del riciclo fattura oltre 20 miliardi di euro, quanto le energie rinnovabili, più di molti settori manifatturieri tradizionali, come ad esempio il tessile o il vinicolo. In questo contesto, un ruolo fondamentale lo riveste l’educazione alimentare, divenuto oggi uno dei grandi temi che anche Expo Milano 2015 attraverso un programma educativo che includerà anche l’educazione sugli sprechi domestici.
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