Paganella — 11 Aprile 2014

 

 

 

 

1 DICEMBRE 1933

IL MALTEMPO
TEMPORALI E MAREGGIATE IN CALABRIA
REGGIO CALABRIA 1 NOTTE

Violenti temporali con piogge torrenziali e mareggiate si sono abbattuti nella regione di Reggio Calabria, provocando vari allagamenti e piene dei corsi d’acqua

 

 

DANNI DEL NUBIFRAGIO AD AGRIGENTO
DUE MORTI E SETTE FERITI
AGRIGENTO 1 NOTTE

Una forte tempesta imperversa sulla provincia arrecando gravi danni.
In alcune località il precipitare di massi trasportati dalla corrente delle acque ha determinato crolli di tetti di case.
Due donne sono rimaste uccise e si hanno a deplorare sette feriti.

2 DICEMBRE 1933

LA STAMPA 3 DICEMBRE 1933
IL NUBIFRAGIO IN SICILIA
GRAVI DANNI NEL MESSINESE
MESSINA 2 NOTTE
L’uragano di ieri e di questa notte ha prodotto danni in tutta la Provincia di Messina.
A Giardini, a Sant’Alessio e a Taormina è stata abbattuta la linea elettrica.
La mareggiata ha fatto sprofondare un lungo tratto della sede stradale presso l’abitato di Grotta con pericolo di crolli di case.
Sprofondamenti e crolli di opere di difesa della spiaggia e della rotabile provinciale si sono avuti nel tratto Contemplazione – Guardis, dove sono state travolte parecchie baracche.
Tra le stazioni di Ali e Scaletta il mare ha provocato una frana ostruendo per oltre 200 metri la strada ferrata e impedendo il transito dei treni provenienti da Catania.
E’ stato perciò provveduto al trasbordo dei viaggiatori.
Un tratto di muro che costeggiava la linea ferroviaria tra scaletta e Giampiliori è stato abbattuto dalla furia delle onde insieme con un terrapieno antistante al binario, sicchè occorreranno alcuni giorni prima che il transito dei troni possa essere ripristinato.
Altri danni si sono verificati lungo la linea Messina – Palermo sul tratto Cava d’Orlando – Brolo.
Il torrente Naso, scendendo in piena, ha causato una frana che ha ostruito il binario.
Le acque del fiume poi hanno allagato parecchie estese proprietà devastandole.
Altri straripamenti di fiumi e allagamenti di campagne, oltre a caduta di frane, si sono verificati in altri luoghi della provincia.
Le navi traghetto hanno dovuto sospendere parecchie corse tra Villa San Giovanni e Messina e tra Messina e Reggio.
I piroscafi alla fonda attendono che il tempo migliori per riprendere la rotta.

DUE MORTI PARECCHI FERITI
PALERMO 2 NOTTE
Una violenta alluvione ha recato gravi danni a Porto Empedocle.
I torrenti Spiola e Salsotta sono straripati.
Si lamentano due morti e parecchi feriti.
Numerosi magazzini sono allagati e le comunicazioni ferroviarie e telegrafiche sono interrotte.
CATANIA 2 NOTTE
In seguito alle violente pioggie, si sono prodotti allagamenti nella piana di catania, specialmente per lo straripamento del Sileto.
Le acque hanno invaso le campagne, isolando numerosi casolari.
Sul posto si sono recati il Prefetto, il Segretario Federale, i pompieri e sono stati operati quaranta
salvataggi.
I danni alle campagne sono ingenti.
Anche alcuni fabbricati e ponti hanno subito gravi danni.

4 DICEMBRE 1933

LA STAMPA 5 DICEMBRE 1933
14 GRADI SOTTO LO ZERO IN UNGHERIA
DUE MORTI ASSIDERATI
VIENNA 4 NOTTE
L’inverno che negli scorsi due anni fu abbastanza e arrivò non troppo in fretta, quest’anno fa registrare temperature di 10 – 11 gradi sotto zero, le quali davvero non costituiscono la regola.
L’avvento è stato piuttosto brusco e ciò non soltanto in austria: nell’Ungheria nord – occidentale la temperatura è scesa di colpo da 1 – 2 gradi sino a 13 – 14 sotto lo zero.
Nei dintorni di Budapest due vecchi sono morti assiderati.

IMPROVVISA ONDATA DI FREDDO
21° GRADI SOTTO LO ZERO IN SLESIA
BERLINO 4 NOTTE

Una improvvisa ondata di freddo intenso e inatteso, dopo la temperatura relativamente mite in cui l’inizio dell’inverno si era finora mantenuto, attraversa tutta la Germania.
Aberlino nella notte fra sabato e domenica è discesa a 13 gradi sotto zero.
I laghi di Berlino sono tutti gelati; la navigazione fluviale è interrota,e alcuni ponti sono danneggiati per il sollevamento della pavimentazione.
Parecchie condutte d’acqua nella notte scoppiano e obbligano i pompieri ad accorrere.
Il maggior freddo è segnalato dalla Slesia dove si annunziano in alcuni punti 21 gradi sotto zero.

NEVICATE SULLA RIVIERA
GENOVA 4 NOTTE
Dopo una mattinata grigia e fredda alle 11 ha cominciato a cadere in città la neve.
Però per il forte vento di tramontana, dopo due ore ha cessato di nevicare.
Il termometro è sceso in città a due gradi sopra zero.
Da ieri, su tutta la riviera, si è scatenata una intensissima ondata di freddo e di maltempo.
Mentre sulla costa domina un vento furioso e rigido, accompagnato da pioggierella e da fine nevischio, su tutto l’entroterra nevica copiosamente e si verificano fenomeni di congelamento.
Fiumi, Torrenti e sorgenti sono ghiacciate e in molte strade di montagna il traffico è seriamente ostacolato dalla neve.
Da stamane a Savona è riapparsa la neve cadendo col susseguirsi delle ore sempre più fitta ed abbondante tanta da raggiungere in poco tempo i cinque centimetri.
Stasera a Savona la temperatura è scesa a tre gradi, e nell’entroterra si è abbassata sotto lo zero.

 

UN METRO DI NEVE NEL BIELLESE
BIELLA 4 NOTTE

 

Un’abbondante nevicata è caduta nella giornata d’oggi ricoprendo di uno spesso strato, che raggiunge in certi punti un metri d’altezza, le pendici dei monti d’Oropa.
Anche in città la neve è caduta in quantità considerevole.

E’ TORNATA LA NEVE
TORINO 4 NOTTE
Malgrado la stagione non sia ancora ufficialmente iniziata – l’autunno dura, nei calendari, fino al 21 corrente – siamo in pieno inverno.
Dopo la prima e prematura nevicata, ieri è ricomparsa la neve, con accompagnamento di una temperatura quanto mai rigida.
Alternata a tratti con pioggia fitta e minuta, la neve ha continuato a cadere per tutta la giornata, tanto da imbiancare i tetti e le zone ove il traffico meno intenso ha permesso ad essa di fermarsi.
A tarda ora ancora il cielo chiuso e bigio non prometteva nulla di buono.

 

5 DICEMBRE 1933

 

LA STAMPA 6 DICEMBRE 1933
IL COLLE DEI GIOVI BLOCCATO DALLA NEVE
IL PRONTO LAVORO DI SGOMBRO
GENOVA 5 NOTTE

La notte scorsa è caduta in abbondanza la neve su tutto il colle dei Giovi cosicchè i numerosi camions e le automobili che dovevano valicare il colle sono rimaste bloccate dalla neve.
Una lunga colonna di macchine e di autovetture è rimasta ferma sulla strada per tutta la mattinata; ed in tal modo si è formata una coda che da una parte oltrepassava Busalla.
A mezzogiorno erano più di mille le vetture che attendevano di poter transitare.
La milizia stradale, aiutata da numerosi operai, ha potuto aprire il valico, cosicchè la lunga teoria di macchine ha potuto incominciare, con difficoltà a muoversi.

 

 

IL MALTEMPO NEL CATANZARESE
UN MORTO E QUATTORDICI FERITI
CATANZARO 5 NOTTE
Da otto giorni imperversa il maltempo nel Catanzarese.
In città, fortunatamente, salvo il crollo di un muro che ha prodotto un po di panico fra gli abitanti di via Cacciatori, non hanno a deplorare gravi danni.
Nelle campagne circostanti, però, specie in quelle in pianura, che sono allagate e che di conseguenza hanno avuto distrutto il sementato, il raccolto delle olive si può dire perduto.
Numerosi sono gli alberi d’olivo, castagni e quercie che sono stati sradicati alle acque o abbattuti dal vento.
In alcuni paesi come Chiaravalle, Petrizzi, Albi, Andali, Caccuri,Guardavalle sono stati abbattuti tetti, muri ed alberi.
A Squillace oltre ai danni ad alcune abitazioni si segnala la rovina della chiesa di San Giorgio.
A Fossato la strada nazionale si è abbassata di circa un metro per più di cento metri.
A Pentone, che è posto sulla strada, sono crollate case e si segnalano tre feriti.
Il fiume Anginale, che è straripato, minaccia di in vadere il Comune di Cardinale.
Un ammasso enorme, distaccatosi dal monte denominato Castello a Badolato, ha investo in pieno quelle carceri che sono andate quasi completamente distrutte.
I detenuti in numero di tredici con il custode, sono rimasti quasi tutti feriti.
Uno di essi, tale Pietro Bosco di 70 anni, è rimasto sepolto sotto le macerie.

11 DICEMBRE 1933

LA STAMPA 12 DICEMBRE 1933
IL FREDDO
IL TAMIGI GELATO
LONDRA 11 NOTTE

Una temperatura gelida continua in tutto il paese con bel tempo in Inghilterra e nel Galles, ed un pò di neve nel nord.
Per la prima volta in questi ultimi anni intorno a Londra si pattina.
Il Tamigi ad Hampten Court è completamente gelato per un tratto di mezzo miglio.
Secondo le previsioni meteorologiche il tempo freddo e secco dovrebbe continuare

 

 

CURIOSA RIPERCUSSIONE IN BORSA
PARIGI 11 NOTTE

Il freddo è stato oggi così intenso a parigi che nella “Coulisse” della Borsa, gli affari hanno dovuto essere sospesi fino a che vennero portati dei bracieri.

 

 

UNA SERIE DI SCIAGURE IN AMERICA
NEW YORK 11 NOTTE

Si segnalano 25 morti nell’est e nel medio ovest degli Stati Uniti in seguito alle intemperie specialmente per il freddo intenso e le grandi nevicate.
Il segretario agli Tokes, è caduto sul ghiaccio e si è fratturato una costola.

 

 

29 GRADI SOTTO ZERO IN AUSTRIA
VIENNA 11 NOTTE

L’istituto meteorologico annunzia che stamane la temperatura ha raggiunto in Austria – con 29 gradi sottozero a Tamasweg – quel livello minimo che procurò all’inverno del 1929 il nome di “Polare”.
La temperatura si mantiene al di sotto della media del mese.
Crescono gli indizi dell’inverno rigido.
Alcuni fiumi di montagna sono già parzialmente gelati e per i prossimi giorni si prevede la formazione di blocchi di ghiaccio nel Danubio.
In Ungheria il lago Balaton ha gelato la notte scorsa.
Lo spessore del ghiaccio è di 16 centimetri.
A Meeye il termometro è sceso a 23 gradi sotto zero.
Quattro persone sono morte assiderate.

 

 

FREDDO INTENSO NELL’ALTO ADIGE
20 GRADI SOTTO ZERO IN VALLE VENOSTA
MERANO 11 NOTTE

Negli ultimi giorni il freddo ha raggiunto un’intensità straordinaria.
A cinque chilometri da merano, all’imbocco della Valle Venosta, il termometro è sceso a ben 12 gradi sotto lo zero.
Notizie dalla media Valle Venosta danno temperature che si avvicinano e oltrepassano i venti gradi sotto zero.

 

12 DICEMBRE 1933

LA STAMPA 13 DICEMBRE 1933
IL FREDDO
VINO TAGLIATO CON LA SCURE IN UNGHERIA
VIENNA 12 NOTTE

L’ondata di freddo che da oltre due settimane invade l’Austria e l’Europa centrale perdura, e le notizie di tragedie causate dal freddo sono all’ordine del giorno: dall’Ungheria vengono segnalati altri cinque morti per assideramento, e anche in Romania un contadino è stato ritrovato morto nella neve vicino a casa sua.
Mentre a Vienna il termometro oggi segnava qualche grado di meno dei giorni scorsi, vale a dire circa 10 gradi sotto zero, nelle provincie il freddo aumenta ed ha raggiunto il massimo di 30 gradi sotto lo zerroa Tannsweg.
In Romania la temperatura è in media di oltre 10 gradi sotto zero, e il distretto di Ciuk ne segna la più bassa con 24 gradi sotto zero.

24 GRADI SOTTO ZERO IN VALLE VENOSTA
TRENTO 12 NOTTE
L’ondata di freddo continua in tutta la regione tridentina.
Mentre nei dintorni della città si sono avuti oggi 7 gradi sotto zero, in Val Venosta sono stati registrati 24 gradi sotto zero ed a Santo Stefano Comelico 28 gradi sotto lo zero!
Torrenti, cascate e corsi d’acqua sono ricoperti d’un fitto e solido strato di ghiaccio.

 

 

MUORE PER ASSIDERAMENTO
VICENZA 12 NOTTE
Oggi il termometro ha segnato nella nostra città cinque gradi sotto zero.
Il lago Fimon si è coperto di un leggero strato di ghiaccio.
Stamane a Vicenza in via Barche da alcuni passanti è stato trovato entro un portone il cadavere del mediatore Ernesto Francese di 50 anni, morto per assideramento.

 

13 DICEMBRE 1933

 

 

LA STAMPA 14 DICEMBRE 1933
IL MALTEMPO IN ITALIA E ALL’ESTERO
VIOLENTE BUFERE DI NEVE E FREDDO INTENSO
UN URAGANO A TRIESTE
UN CENTINAIO DI FERITI E INGENTI DANNI
TRIESTE 13 NOTTE
La città si è destata stamane sotto una violentissima bufera di vento e di neve.
Le vie e le piazze battute dalla tormenta, i mercati deserti, il servizio tramviario ridotto al minimo e quello deglo autotassametri divenuto difficile, hanno rievocato le giornate del febbraio 1929.
Il termometro, a mezzogiorno, era sceso a 8 gradi sotto zero e la bora soffiava a 110 chilometri orari; questa è la velocità comunicata dall’ufficio dell’Istituto geofisico.
E’ un fatto però che nei punti più battuti la violenza del vento ha di molto superato i 140 chilometri all’ora, mentre il selciato, impraticabile per il gelo, ha provocato numerosissimi infortuni alle persone.
Tanto all’ospedale che alla guardia medica gli accorsi hanno superato il centinaio, nessun caso grave però è stato registrato all’infuori di qualche frattura agli arti inferiori.
La bufera, tra le 12 o le 14, è aumentata di intensità.
La bora sollevava in alto la neve delle strade, che insieme con quella trasportata da raffiche di nembo dall’altopiano, creava un’atmosfera di tormenta in cielo e in terra.
Il nevischio, turbinante a masse, toglieva la visibilità.
L’urlo del vento tra le case in città, il sibili in porto tra le gomene e le catene che a doppio giro serrano alle calate i natanti, davano una sensazione paurosa.
Verso le ore 14 un treno merci diretto a Postumia, sotto la violenza della bora, ha deviato tra Sistiana e Bivio Auriaina; due vetture vuote sono ribaltate ostruendo la linea.
In seguito all’incidente il traffico ferroviario è stato ridotto.
Sono stati soppressi il rapido Trieste – Milano, un treno per Venezia e alcuni treni locali, mentre il servizio Gorizia – Udine è stato deviato per la linea di Piedicolle.
Alle ore 20 di qesta sera uno dei binari era stato riattivato al transito.
Nessuno dei piroscafi attesi è giunto in porto, come pure tre vapori in partenza per linee regolari non hanno potuto lasciare gli ormeggi.
Il rimorchiatore “Leone”, partito la notte scorsa da Pesaro con due maone, questa mattina alle 11 nei pressi di Capo Salvore, colpito dai marosi e dal vento impetuoso ha avuto rotte le gomene del traino e le due maone sono andate alla deriva: forse essere saranno ritrovate tra Chioggia e Rimini.
Il “Leone” si è riparato nel piccolo porto di Umago.
La Bora ha ucciso pure due cavallo a Zaule.
Le due povere bestie, “Balzate” nella palude da un colpo di vento affogavano.
Nella giornata i pompieri hanno avuto oltre 40 chiamate, la più grave delle quali era dovuta allo scoperchiamento del tetto della casa segnata col numero 15 di via Bonomo ove una raffica ha asportato ben 240 metri quadrati di materiale.
Mentre vi telefoniamo, Trieste è sempre avvolta dalla bufera che non accenna a dimininuire.

 

 

TRAFFICO INTERROTTO SUL MARE
FIUME 13 NOTTE
Questa mattina si è avuta a Fiume la prima vera neve, che costituisce per la città una vera eccezione.
Infatti a memoria d’uomo non si ricorda prima di Natale si sia mai avuto un rigore così intenso e tanto meno la neve.
La nevicata, iniziatasi nelle prime ore del mattino è continuata per tutta la giornata e non accenna a diminuire.
Verso il mezzogiorno si è avuta una forte bufera che ha reso impossibile il traffico cittadino ed ha determinato gravi interruzioni nelle linee marittime e terrestri.
La motonave Lorenzo Marcello che fa linea da Ancona ha dovuto gettare le ancora in alto mare e riprendere poi il viaggio dopo circa quattro ore di attesa.
I piroscafi costieri hanno dovuto interrompere il servizio e due di essi hanno fatto ritorno in porto.
Le ricerche fanno presumere qualche ancoraggio di fortuna in zone disabitate.
La strada nazionale da Trieste è resa impraticabile, in modo che tutte le linee di autocorriere sono interrotte.
Le corriere, che nella mattinata avevano iniziato il viaggio sono rimaste bloccate sulla strada.
Anche il servizio ferroviario corre pericolo e si prevede che, se la neve continua a cadere, domani la città resterà completamente isolata per via di terra.
In città si sono avute varie disgrazie determinate da scivoloni e dal gelo.

NAVE INCAGLIATA NEL MARE DI VENEZIA
BRAGOZZO CHE SI SFASCIA SUGLI SCOGLI
VENEZIA 13 NOTTE

La neve ha cominciato a turbinare alle 4 di stamane e durante tutta la giornata ha imperversato una vera tormenta.
Il mare è tempestoso.
Il vento ostacola le difficili manovre dell’ingresso delle navi in porto per cui queste rimangono fuori all’ancora.
La sola che tentò di entrarvi fu dalle raffiche mandata a incagliarsi dinanzi all’Isola di Sant’Elena.
E’ la Perla della Libera Triestina.
Il termometro segna 4,2 gradi sotto lo zero.
Il litorale di Pelleatrina è stato danneggiato dalla burrasca.
Le campane dei bagni sulla spiaggia sono state asportate dalle onde.
Sono stati rovinati gli impianti telegrafici e telefonici e quelli dell’illuminazione.
Non si è ancora potuto tentare di condurre in porto un trabaccolo che ha gettato l’ancora dinanzi a San Pietro e si teme che abbia a pericolare.
Un bragozzo è andato a sbattere contro la scogliera non essendo riuscito a entrare nel porto di chioggia e si è sfasciato.
I cinque uomini dell’equipaggio si salvarono a stento.

 

 

 

FORTE BUFERA NEL PADOVANO
TRE CASI DI ASSIDERAMENTO
PADOVA 13 NOTTE
Da questa notte, per una quindica di ore, è caduta in città e dintorni una abbondante nevicata di parecchi centimetri, accompagnata da forte vento di nord – est che ha raggiunto la velocità di 56 chilometri orari, che ha trasformato la nevicata in bufera.
Così sono rimasti paralizzati tutti i servizi ferro – tramviari e le comunicazioni fra città e provincia.
Solo i taxi hanno fatto servizio.
Il gelo nelle strade ha provocato numerose cadute e disgrazie.
Vi sono anche tre casi di assideramento.
L’osservatorio dei Colli Euganei sul Monte Venda comunica che la neve ha raggiunto una notevole altezza e che il vento ha spirato anche a 60km orari.
La temperatura in città è stata di 2,5 sotto zero e sui Colli di 7; il canale Bisatto, che attraversa Monselice, è gelato.

LUNGA COLONNA DI AUTOVEICOLI
BLOCCATA NEL POLESINE
ROVIGO 13 NOTTE

Una bufera di neve durata ben sedici ore si è abbattuta sul Polesine accumulando degli strati alti da cinquanta centrimetri a un metro e mezzo.
Il traffico è sospeso quasi del tutto.
Durante la giornata i treni per Bologna e per Venezia hanno subito enormi ritardi.
Nelle vicinanze della città in località Tassinan una colonna di un centinaio di autoveicoli è bloccata.
Soltanto i servizi telefonico e telegrafico vengono effettuati senza ritardi.

 

IL VALICO DELLA CISA OSTRUITO
FORTI RITARDI SULLA PARMA – LA SPEZIA
PARMA 13 NOTTE

Da ieri sera alle ore 23 la neve cade incessante e tuttora, la nevicata non accenna a terminaree
L’abbondante quanto insolita insolita caduta ha paralizzato completamente il traffico tanto in città quanto in provincia.
Nonostante si sia prontamente iniziato lo sgombero i tram elettrici urbani oggi non hanno potuto circolare.
Tutti i servizi automobilistici e quelli delle tranvie intercomunali hanno subito forti ritardi e alcuni di essi sono stati soppressi.
In città la neve ha raggiunto mezzo metro di altezza, mentre sugli Appennini la nevicata è stata eccezionale e in qualche punto la neve ha raggiunto e anche sorpassato il metro.
Il valico della Cisa attualmente è chiuso e forti ritardi hanno subito i treni, particolarmente quelli della linea Parma – La Spezia.
Qualche guasto si è avuto a lamentare sulle linee telefoniche e telegrafiche e su quelle dell’illuminazione.

STRADE E FERROVIE
BLOCCATE DALLA NEVE
NEL MODENESE
MODENA 13 NOTTE

Una forte nevicata è caduta in città provocando non poche perturbazioni alle comunicazioni e ai servizi pubblici.
L’altezza ha raggiunto il mezzo metro.
I treni hanno avuto forti ritardi specie quelle delle FF,SS.
Il transito delle arterie provinciali è ostacolato; sulla montagna la neve ha raggiunto altezze notevoli.
Da Pavullo vengono segnalati 95 centimetri.
Tutti i servizi automobilistici sono sospesi; le scuole elementari sono chiuse.
Numerose squadre stanno lavorando per il ripristino del traffico.

 

 

 

 

 

35 CENTIMETRI A MILANO
QUATTROMILA SPALATORI AL LAVORO
MILANO 13 NOTTE

La neve ha fatto la sua apparizione su Milano nelle prime ore del mattino: all’alba tutta la città ne era ammantata ed un sercito di quattromila spalatori era già mobilitato per rendere meno disagevole il traffico specialmente nelle arterie cittadine.
La neve ha continuato a cadere ininterrotta per tutta la giornata, a mezzodì il candido strato raggiungeva i 18 centimetri; a sera i 35 centimetri erano sorpassati.

LO STATO DELLA NEVE IN VALLE D’AOSTA
AOSTA 13 NOTTE
La neve ha fatto nuovamente la sua ricomparsa in tutta la vallata.
Da tutti i centri invernali vengono segnalate abbondanti nevicate: a Cogne e Courmayeur la neve raggiunge i 60 centimetri; due metri al Piccolo San Bernardo e 2,30 al Grande San Bernardo;
80 centimetri a Gressoney e 70 centimetri a Valtournanche; 1 metro in Val Dondena; e 110 centimetri nella valle di Champorcher.

 

 

UN METRO IN VALSESIA
BORGOSESIA 13 NOTTE

Dopo alcuni giorni di freddo intenso per cui il termometro ha segnato persino i 13 gradi sotto zero, questa notte la temperatura si è improvvisamente abbassata,e su tutta la zona è ricominciato a nevicare abbondantemente, tanto che nella città lo strato ha già raggiunto i 30 centimetri di altezza, mentre sulle alture è alta oltre un metro.
L’abbondante nevicata ha messo in piena efficenza i vasti campi sciatori di San Bernardo di breia, Stanvone, Fenera e Valpiana.
Lo Sci Club Borgosesia sta elaborando un vasto programma di manifestazioni di sport invernali.
Mentre scriviamo la nevicata continua.

 

 

 

SETTANTA CENTIMETRI AD ALESSANDRIA
ALESSANDRIA 13 NOTTE

La neve, caduta per tutta la giornata, ha raggiunto l’altezza di 70 centimetri.
La circolazione è quasi completamente interrotta; i tram e gli autobus sono stati bloccati e i treni da e per Alessandria hanno avuto fortissimi ritardi.

 

 

 

 

IL TRAFFICO PARALIZZATO NEL TORTONESE
TORTONA 13 NOTTE
Dalle ore 22 di ieri sera, su tutto il Tortonese va abbattendosi una violenta bufera di neve.
Nel pomeriggio d’oggi la neve si è avvicinata in città al mezzo metro ed ai 70 centimetri sulle circostanti colline.
Centinaia di camion con rimorchi ed automobili, da e per Genova, Torino e Milano, sono rimasti bloccati dalla neve e sono concentrati sulle piazze e lungo le diverse strade provinciali in attesa di condizioni più favorevoli, onde poter proseguire il loro cammino.

 

 

DUE INFORTUNATI NEL BIELLESE
BIELLA 13 NOTTE

Dalle 2 di stamane in tutta la nostra regione seguita a nevicare.
Il candido manto raggiunge nella nostra città i 30 centimetri d’altezza.
Sulle falde del Mucrone invece ha raggiunto lo spessore di circa due metri.

IL FREDDO IN GERMANIA
BERLINO 13 NOTTE

Dopo un rialzo della temperatura che aveva per pochi giorni addolcito i rigori invernali, una nuova ondata di freddo è ritornata sulla Germania.
A Berlino questa notte la temperatura è nuovamente discesa di sbalzo da due gradi a 15 sottozero.
L’improvviso gelo ha arrestato le comunicazioni, e provocato molte rotture di condutture dell’acqua.
Dalla Prussia orientale si hanno le segnalazioni del freddo più intenso; a Koenigaberg questa mattina vi erano 21 gradi sotto lo zero, e a Elping 23 gradi sotto lo zero.

 

 

14 DICEMBRE 1933

 

 

 

LA STAMPA 15 DICEMBRE 1933
IL MALTEMPO INFURIA IN TUTTA EUROPA
BURRASCHE DI NEVE E TEMPORALI
PIENE E ALLAGAMENTI
COMUNICAZIONI STRADALI E FERROVIARIE INTERROTTE
FREDDO INTENSISSIMO
PERIODO CICLONICO

 

Da oltre un mese, non solo la Valle Padana ma quasi tutta l’Italia si trova sotto il dominio di vaste aree di depressione che portano ovunque il maltempo.
La cosa potrebbe considerarsi, sotto un certo punto di vista, al pari di quelle che si definiscono come fatti di ordinaria amministrazione.
Invece se noi riandiamo le diverse situazioni isobariche che si sono andate formando da un mese a questa parte, rileviamo come i cicloni atlantici che dal largo si portano verso le coste continuando la loro traiettoria da occidente ad oriente vanno di solito ad esaurirsi nelle regioni orientali dell’Europa, invece di attraversare il golfo di Guascogna ed investire parte della Francia e della Germania meridionale, abbiano subito uno spostamento verso sud.
Difatti quasi tutte le zone di depressione provenienti dall’Atlantico in questo ultimo mese, si sono prima abbattutte sulla costa marocchina e sulla penisola Iberica, ed hanno portato il loro centro sul bacino del Mediterraneo, per seguitare poi il loro spostamento verso la penisola Balcanica ed il Mar Nero.
Solamente nell’estremo nord dell’Europa, e segnalatamente in parte del Mare del Nord e verso l’Islanda, dominano zona di alta pressione.
In questo continuo avvicendarsi di zone depressionali che dall’Atlantico muovono verso est, noi dobbiamo trovare l’unica ragione del maltempo alterno che da un mese a questa parte ha fatto sentire ovunque le sue conseguenze.
La temperatura è andata rapidamente discendendo al di sotto della normale, specie nel passaggio della prima alla seconda decade di dicembre, per l’influenza dei venti del primo e del quarto quadrante.
Le precipitazioni atmosferiche che nella Valle Padana e sui versanti appenninici sono avvenute sotto forma di abbondanti nevicate, nell’Italia media e centrale hanno dato luogo a piogge di carattere temporalesco ed a bufere di acqua e di vento.
Siccome la temperatura è discesa molto al di sotto della normale, tanto che come media diurna si ha avuto in molti casi, specie nel nord italia, la media notturna delle temperature minime mensili registrate negli scorsi anni, così taluni potrebbero essere indotti a credere che l’inverno di quest’anno si presenti oltremodo rigido e quasi eccezionale.
Nello stato attuale non ci sono consentite delle previsioni generiche che siano suscettibili di approssimazione in materia di precipitazioni atmosferiche e do temperature.
Nel momento in cui scriviamo questa nota, la depressione atlantica che ieri è passata al di sopra dell’Italia, si è spostata oltre l’Adriatico sulla penisola Balcanica.
Una breve sosta nelle precipitazioni l’abbiamo registrata, ma ecco che già, si profila ad occidente una nuova area depressionale che marcia verso di noi per riportarci senza sosta del maltempo.
Tutte le località piemotesi, come le maggiori le maggiori località della Valle Padana e quelle dell’alto Adriatico, hanno registrato negli scorsi giorni delle medie inferiori a quelle segnate come medie normali.
Anche nella riviera ligure, ove di solito è la classica mitezza della temperatura, il termometro è disceso rispetto alla nromale di 5 o 6 gradi.
Tuttavia, a parità di latitudine, fra le coste liguri e quelle adriatiche intercede sempre una grande differenza termometrica dovuta soprattutto al diverso predomio dei venti.
A Venezia, a Chioggia, a Ravenna ecc.. si sono registrate negli ultimi giorni delle temperature molto più basse di quelle che si sono avute in Liguria.
Non si tratta di una eccezione, ma inteso in senso relativistico, di una conferma alla regola.
Per quanto riguarda le precipitazioni atmosferiche, nulla possiamo aggiungere ai dati di cronaca.
Ogni ventiquattro ore l’ufficio presagi di Roma comunica alla stampa il bollettino delle previsioni giornaliere.
Solamente quando i lettori rileveranno l’allontanarsi od il colmarsi delle zone depressionali che dominano sul nostro Paese, ed il seguirsi di zone a pressione relativamente alta, potranno sperare in un ristabilimento del tempo.
Ma nel momento in cui scriviamo questa nota, siamo ben lungi da tutto questo.

 

 

LA CIRCOLAZIONE PARALIZZATA A GENOVA
GENOVA 14 NOTTE
Il freddo ha ripreso oggi, dopo una notte di calma, più intenso che mai, tanto che questa si è verificato a Genova un caso mai registrato a memoria d’uomo.
Verso le 17 è infatti avvenuto un improvviso abbassamento di temperatura accompagnato da un vento violentissimo o da scrosci di neve gelata che cadeva copiosissima come grandine: il servizio tramviario è stato immediatamente paralizzato da questo turbinare di ghiacciuoli perchè attorno ai fili della corrente si è formato, in brevi estanti, un involucro di ghiaccio che impediva alle rotelle del trolley di scorrere.
Per circa tre ore, e ciò fin verso le 20, è durata questa pioggia di neve gelata, la cui caduta era resa ancora più terribile dalle raffiche di vento.
Alcuni tram hanno potuto riprendere a marciare dopo le 20, ma tutte le belle strade d’Albaro e quelle della parte alta della città sono completamente coperte di ghiaccio.
La temperatura è discesa sotto zero.
Sugli Appennini ha ripreso a nevicare fin da mezzogiorno, ed il passo dei Giovi, che in mattinata aveva potuto essere valicato da qualche macchina, è stato nuovamente chiuso al traffico dalla neve che ha raggiunto il metro di altezza.

 

 

40 CENTIMETRI A SAVONA
SAVONA 14 NOTTE
La bufera di neve e di vento, che nella notte sembrava cessata, ha ripreso più violenta nelle prime ore del pomeriggio.
Tutta la città è stasera coperta di uno strato di oltre 40 centimetri di neve.
Il comune ha assoldato oltre 300 disoccupati per tenere sgombera la viabilità, e altri 400 disoccupati sono stati assunti dalla Provincia per mantenere libere le strade provinciali ed i valichi più importanti.
Nelle località del retroterra prealpino la neve ha raggiunto in certi punti un metro di altezza.
Il servizio ferroviario si svolge tra grandi difficoltà ed i treni subiscono tutti fortissimi ritardi che in certi casi vanno oltre le due ore.
La temperatura è scesa sotto zero.

 

 

VIOLENTA BUFERA DI NEVE A GORIZIA
CASE SCOPERCHIATE E DANNI ALLE PERSONE
GORIZIA 14 NOTTE

Una violenta bufera di neve si è scatenata, dopo Trieste e Udine, anche sulla nostra città e in provincia.
Un mutamento delle condizioni del tempo era previsto ma non tanto improvviso.
Dopo la serata di ieri, trascorsa in atmosfera relativamente calma, il tempo si è guastato ed è incominciato a nevicare.
La neve, accompagnata da un gelido vento, è caduta con maggiore intensità verso le 21 e la città ha subito assunto un aspetto di crudo inverno.
Il treno in arrivo da Udine ha subito oltre due ore di ritardo perchè si dovette aprirgli la strada, nei pressi del Torre, con lo spartineve.
A Mossa unmuratore, certo Mario Stabili, che asportava la neve dal tetto di un a casa, è precipitato al suolo ferendosi gravemente.
Sul piazzale della stazione nord, la tormenta è stata più che mai violenta.
Il vento ha sollevato dai tetti numerose tegole con grave pericolo per i passanti.
Nella discesa di Zolla, tra Montenero e Aidussina, il commerciante triestino Carlo Ravasini, che faceva ritorno in città, ha corso pericolo di precipitare con la propria macchina nella
sottostante vallata del Vipacco.
Essendo la strada in forte pendenza e coperta di neve gelata, la vettura giunta ad una curva, avendo perduta la necessaria aderenza, era scivolata verso il margine della strada.
Forti nevicate sono state segnalate dai centri della provincia.
A Tarnova e a Locqua la neve supera l’altezza di un metro.

 

 

PIU’ DI MEZZO METRO A CUNEO

 

CUNEO 14 NOTTE

 

Dopo una pausa di circa dodici ore, ha ripreso a nevicare.

 

In città la neve ha già raggiunto i 60 centimetri e ancor più in alcuni punti.

 

Se continua a nevicare così fitto è da prevedersi per domani circa un metro di neve.

 

Centinaia di disoccupati sono stati mobilitati dal comune per mantenere sgombre le vie.

 

Il gestore del posto di assistenza automobilistica del RACI a San Dalmazzo avverte gli automobilisti interessati che, per quanto il valico del Colle di Tenda sia mantenuto sempre sgombro, è però da sconsigliarsene il transito, data la quantità di neve caduta e la tormenta che imperversa sul lato occidentale del Colle.

 

In ogni modo prima di avventurarsi a tale transito sarà prudente chiedere informazioni telefoniche all’ufficio suddetto.

 

GELO IN GRAN BRETAGNA
LONDRA 14 NOTTE
Da 48 ore il termometro a Londra è al di sotto dello zero; fa più freddo che nel nord della Scozia.
Le strade di gran parte dell’Inghilterra meridionale sono coperte di ghiaccio; tuttavia non è nè neve nè pioggia e siccome non ha piovuto nemmeno nelle ultime settimane, alcuni grandi centri, come Manchester, Liverpool e Bath cominciano a sentire penuria d’acqua: un fatto eccezionale in questa stagione.
A Bath si è ridotta la fornitura a poche ore della giornata.

 

 

35 GRADI SOTTO LO ZERO IN POLONIA
LAGHI E FIUMI GELATI IN GERMANIA
BERLINO 14 NOTTE
In tutta la Germania continua ad imperversare un’intensa ondata di freddo.
A Berlino il termometro nelle ultime ventiquattro ore è sceso a 16 gradi sotto zero; così press’a poco da per tutto nel Reich.
Temperature più basse si sono avute al confine orientale, specialmente nella Prussia orientale e nell’ALta Slesia dove si sono raggiunti i 23 gradi sotto lo zero.
Tutti i fiumi e i canali sono gelati e la navigazione fluviale è completamente interrotta.
Nei monti come nelle Alpi Bavaresi piove abbondantemente.
Temperature più impressionanti sono segnalate dalla Polonia; nella Volinia, nella Galizia Orientale e nei Carpazi, dove si sono raggiunti i 35 gradi sotto zero.

 

 

CONTADINO UNGHERESE IMPAZZITO PER IL FREDDO
VIENNA 14 NOTTE
Le bufere di enve disturbano le comunicazioni nell’Europa centrale e sud orientale.
I treni internazionali sono oggi arrivati a Vienna, con molte ore di ritardo.
In Croazia e nella Bosnia, dove le rotaie in certi punti spariscono sotto uno strato di neve alto tre metri, alcuni treni hanno dovuto essere soppressi a cominciare con quelli fra Zagabria e Spalato.
Nei villaggi croati i lupi entrano a frotte per fare strage di pecore; le bestiacce fanno cadere i muri di cinta delle stalle scavandone le fondamenta a furia di zampate.
A Nagy Korsos, in Ungheria, un vecchio contadino è impazzito per il freddo e spogliatosi di tutti gli indumenti si è dato a correre per le strade gridando: Spegnete il fuoco.
Il povero matto racconta ai medici che i suoi vestiti hanno preso fuoco.

 

 

IL MALTEMPO
ALTRI VENTI FERITI A TRIESTE
TRIESTE 14 NOTTE

Dopo la violenta bufera di ieri è stata accolta con lieta sorpresa la mattinata di oggi: il termometro da meno 8 è risalito a zero; poi anche il sole, più tardi, è ricomparso.
La tempesta violentissima di vento e di neve era durata 12 ore con una ripresa verso la mezzanotte.
La bora è scomparsa e le più forti raffiche di vento oggi hanno appena raggiunto i venti chilometri orari.
In città numerose squadre, reclutate dal Municipio, hanno alacremente lavorato durante la giornata allo sgombero della neve, specialmente nelle vie di maggior traffico.
Il servizio ferroviario anche oggi ha subito notevoli ritardi da tutte le provenienze: dal valico di Postumia, da Venezia e da Roma.
In ogni modo i ritardi dei treni non hanno in nessun caso oltrepassato i 45 minuti.
Malgrado il bel tempo nella mattinata una ventina di persone si sono presentate ai posti di pronto soccorso per ferite e contusioni più o meno gravi, riportate in seguito a scivoloni sulle vie gelate.

 

 

GELO IN TUTTA LA FRANCIA
PENURIA DI CARBONE
PARIGI
Il freddo persiste intensissimo in tutta la Francia.
In parecchi centri le scorte di carbone per il riscaldamento domestico incominciano a scarseggiare.
Per ovviare a tale penuria il Ministro dei Lavori Pubblici ha permesso fino da oggi la rinnovazione delle concessioni di importazione di carbone estero, che di solito non avviene che in gennaio.
La temperatura è bassissima in tutto il paese, oltrepassando i dieci gradi sotto zero.
Molte autocorriere hanno dovuto fermarsi durante il viaggio in seguito alle abbondanti nevicate.
Nelle Alpi sono cadute numerose valanghe e quasi tutte le strade sono rese intransitabili dalle molte frane precipitate dalle roccie spaccate dal gelo.

 

 

15 DICEMBRE 1933

LA STAMPA 16 DICEMBRE 1933
IL MALTEMPO
LATTAIA TROVATA MORTA NELLA NEVE
ANCHE DUE CACCIATORI ASSIDERATI
GORIZIA 15 NOTTE

Nel riferirvi i malanni provocati dalla bufera di neve, che si è abbattuta ieri sulla nostra provincia abbiamo accennato alla scomparsa di una lattaia di Aldussina della quale si ignorava il nome.
Questa sera apprendiamo che il cadavere della disgraziata è stato rinvenuto nei pressi della frazione di Ustie quasi sepolto dalla neve. Si tratta di certa Paola Vidimari, di 48 anni, da Aidussina, la quale era stata sopresa dalla tormenta mentre si recava a portare il latte a Ustie.
Da Ronchi dei legionari si apprende ancora che durante una battuta di caccia sono morti assiderati due professionisti di Trieste e altri sono ricoverati all’ospedale con gravi sintomi di congelamento.
Il maltempo si è placato in tutta la zona.

 

 

FREDDO NEVE E SCIVOLONI A TRIESTE
DIECI FERITI DI CUI UNO GRAVE
TRIESTE 15 NOTTE

Mentre ieri sera tutto faceva prevedere il ritorno del bel tempo, un brusco sbalzo della temperatura ha capovolto la situazione.
Dopo una abbondante pioggia il gelo della notte ha trasformato le vie in tanti lucidi lastroni di ghiaccio e questa mattina tutto il traffico è stato paralizzato.
I tram hanno incominciato a funzioare dopo una intensa opera di piccone per liberare le rotaie e in quanto alle automobili pubbliche solo poche, provviste di catene potevano circolare.
Poichè non ha soffiato la bora, la città ha ripreso verso mezzogiorno il consueto movimento.
Più tardi ha nuovamente nevicato.
Le cadute a causa di scivoloni sono state oggi una decina, e di esse soltanto in forma grave.
Il maltempo ha danneggiato la stazione della radio la quale ha taciuto per tutta la giornata.
Nessun sinistro è stato registrato in mare, malgrado una forte mareggiata e un’alta mareadi eccezione che ha invaso le rive, i moli e i punti meno elevati del porto.
Fortissimi ritardi negli arrivi dei treni.
I due treni di lusso in provenienza da Parigi e da Sinstambul sono stati instradati al bivio Aurisina onde non ingombrare le vie già occupate da altri treni in arrivo.
Il termometro segna tre gradi sotto zero.

 

26 MILA SPALATORI A MILANO
TRE BIMBI FERITI PER UN CROLLO
MILANO 15 NOTTE
La nevicata di ieri e della scorsa notte, che ha aggiunto altri 15 centimetri di neve ai 22 già caduti mercoledì, ha obbligato il comune a obilitare altri 9 ila spalatori portando così il numero degli avventizi a ben 26 mila.
Per l’amministrazione civila la nevicata fino a ieri sera è costata la bellezza di 1.300.000 lire, qualcosa come 100 mila lire per poco più di due centimetri.
Una grave sciagura è avvenuta nel pomeriggio, alle scuole all’aperto di Niguarda.
Causa la forte nevicata i bambini, durante la ricreazione, erano stati radunati in una specie di capannone che serve normalmente per gli spettacoli cinematografici.
Mentre un gruppetto di scolaretti si abbandonava ai soliti giochi, improvvisamente una parte del tetto del capannone cedeva sotto il peso della neve e rovinava fragorosamente, fra il panico dei ragazzi.
Organizzati immediatamente i soccorsi, sul posto si sono recati i militi della Croce Rossa, con due autolettighe.
Fortunatamente soltanto tre bimbi sono rimasti feriti.

 

GRAVI DANNI AGLI OLIVI IN LIGURIA
MILLE SPALATORI SUI VALICHI
GENOVA 15 NOTTE
Dopo l’abbondante nevicata di ieri e l’altro ieri il tempo si è oggi rimesso al bello ma il ritorno del sereno è stato accompagnato da un freddo intensissimo, tanto che la temperatura si mantiene sotto lo zero.
I valichi dell’Appennino sono tutti chiusi ad eccezione di quello dei Giovi che però si passa con grande difficoltà a causa dello stato gelato della strada.
Ma poichè la provincia ha messo subito al lavoro sui passi più importanti 12 spartineve e 1000 operai spalatori, si spera che domani il Turchino e gli altri valichi principali possano essere riattivati al traffico.
Una eccezionale e abbondante nevicata è caduta ieri anche nel Comune di Casanova Lerrone provocando gravi danni all’agricoltura locale.
Oltre tremila piante di ulivi sono state abbattute per il peso della neve e altrettante sono rimaste danneggiate al punto che il raccolto per quest’anno si può considerare quasi completamente distrutto.
I danni più notevoli si sono verificati nelle frazioni di Vallego Marmoreo Vigna e nel capoluogo dove le piantagioni sono numerose.
Da calcoli approssimativi si ritiene che i danni ammontino a oltre un milione di lire.
Squadre di fascisti sotto la guida delle autorità locali e dell’Arma benemerita stanno provvedendo allo sgombero della neve nelle strade per riattivare le comunicazioni e riparare le linee telegrafiche e telefoniche nei vari punti danneggiati.

 

IL MALTEMPO
A VENEZIA LA GENTE TRANSITA SULLE SPALLE DEI FACCHINI
VENEZIA 15 NOTTE
Dopo il freddo rigidissimo, l’abbondante nevicata, la tormenta che hanno caratterizzato le giornate del 13 e del 14, oggi nella mattinata abbiamo avuto l’allagamento di tutta la città.
L’acqua è salita a metri 1,20, 16 centimetri meno del livello raggiunto il 21 novembre 1916.
Ma stavolta il fenomeno non è stato causato dallo scirocco, come di consueto; infatti tirava vento di Nord – Est.
Negozi e abitazioni a piano terra si trovarono invasi dalle acque.
La gente non poteva che transitare sulle spalle dei facchini.
In piazza San Marco si camminava lungo le passerelle; anzi, la piazza che è al più basso livello, è stata corsa da barche e barchette e anche da un fuori bordo.
Il quadro era curioso e tanto più in quanto i natanti si aggiravano intorno ai cucuzzoli dei comuli di neve gelata.
Ma poco dopo mezzogiorno tutto tornò allo stato normale.
Le acque crescono e calano di sei ore in sei ore; quindi il fenomeno non ha alcuna importanza per i veneziani; suscita bensì molte risate per le scenette che offre nei trasporti a guado.
Chi infatti ha premura si fa portare in spalla dai facchini.

LA NEVICATA NEL CUNEESE
CUNEO 15 NOTTE
Secondo notizie dalla provincia, sulla strada provinciale Roccaforte Mondovì, la neve ha raggiunto un metro e mezzo di altezza.
Su tutte le altre strade non ha superato il metro e varia dai 70 ai 90 centimetri.
Numerose valanghe sono cadute in Valle Gesso, tra Borgo San Dalmazzo ed Andonno, tra Andonno e Valdieri, e tra Valdieri e Sant’Anna di Valdieri.
In genere sono state tutte prontamente rimosse, tranne quella caduta in prossimità della frazione di San Lorenzo, lunga 70 metri ed alta 5 metri, che per essere rimossa richiederà un lungo lavoro.
Secondo i dati, l’altezza della neve, sopra Crissolo, è di circa 2 metri, sopra Acceglio 2 metri e mezzo, sopra Argentera idem, sopra Vinadio 2 metri, sopra Vernante 2 metri e mezzo, sopra Frabosa Soprana 3 metri e mezzo, sopra Roburent 2 metri e mezzo.
La viabilità è buona, però oltre gli 800 metri si consigliano le catene alle automobili:
nessun incidente è da lamentare e tutti i servizi procedono regolarmente.

16 DICEMBRE 1933

LA STAMPA 17 DICEMBRE 1933
A TRIESTE SI VA IN SLITTA
O A PIEDI COI CHIODI DA GHIACCIO
TRIESTE 16 NOTTE
La situazione del tempo non accenna ad alcun miglioramento.
Oggi a Trieste si è avuta una giornata di bufera e tormenta a cagione della bora violenta e della neve che, abbondante, è caduta nella nottata scorsa e per tutta la mattinata.
I cittadini cominciano quasi ad abituarsi a giornate di tal genere, dimostrando un ottimo spirito di adattamento, e infatti oggi le vie sono state più animate che nelle scorse giornate.
Si è anzi assistito ad uno spettacolo insolito e cioè alla circolazione di alcune slitte trainate da cavalli.
Fabbri e calzolai hanno fatto affari d’oro costruendo e applicando rampini da ghiaccio alla quasi totalità delle calzature della cittadinanza.
Lungo i tratti ove più imperversano le raffiche, che oggi hanno raggiunto gli ottanta chilimetri all’ora, sono state tirate le solite funi, a tutela, per quanto possibile, della pubblica incolumità.
I mercati oggi sono andati deserti e anche molti negozi, per la scarsa affluenza di clienti, hanno chiuso.
Il servizio tramviario ha funzionato senza incidenti e senza interruzione.
Nella mattinata il servizio ferroviario è stato riattivato con l’ausilio di un reparto del 5° reggimento del genio, il quale con speciali impianti telegrafici e telefonici ha collegato le varie stazioni in modo da consentire la ripresa del traffico su tutte le linee, seppure con ritardi di qualche ora dei treni provenienti dalle linee italiane e di circa tre ore per quelli provenienti dall’estero.
La situazione è invece peggiorata su tutte le strade della regione e il traffico è paralizzato.
Sono sospese tutte le comunicazioni sulle linee servite da autocorriere e si ha notizia che, lungo la strada litoranea Trieste – Monfalcone, oltre quaranta autovetture si trovano bloccate tra il ghiaccio e la neve.
La città da due giorni è quasi senza latte, che in genere proviene dal territorio.

 

 

LA NEVE A VOGHERA
VOGHERA 16 NOTTE
La neve ha ripreso a cadere stanotte in tutto il Vogherese e così pure nella zona montana ove i passi principali sono ancora chiusi al traffico benchè la provincia abbia inviato forti squadre di manovali per il sollecito sgombro.

CADUTA DI UNA VALANGA
SU UNA SQUADRA DI SPALATORI
CUNEO 16 NOTTE
Interruzioni del transito a causa della vengono segnalate sulla provinciale di Pamparato per la caduta di alcune valanghe e su quelle di Roburent e di Roaschia.
La strada di Valle Gesso è è stata aperta fino al bivio di Entraque per una larghezza di metri 2,50.
Una valanga ha investito una squadra d’operai che, agli ordini dei cantonieri e con uno spartineve, stavano lavorando per lo sgombero.
La nuova nevicata rende assai problematica la riapertura del transito del valico del Colle di Tenda che sul versante occidentale era stato ostruito dalla neve e battuto da violenta bufera di nevischio.
La strada del valico del Colle della Maddalena è sempre ostruita per l’ingente quantità di neve subito a monte della frazione Planche di Vinadio.
La temperatura è in sensibile aumento.

MEZZO METRO DI NEVE A CELLE LIGURE
VARAZZE 16 NOTTE
La neve, seppure in leggero strato, è ricaduta l’altra notte nella nostra città.
Nei vicini paesi di Celle Ligure ed Albissola, la neve è scesa quasi continuamente per due giorni e due notti, raggiungendo lo spessore di mezzo metro.

18 DICEMBRE 1933

LA STAMPA 19 DICEMBRE
IL FREDDO
LA BORA CONTINUA A TRIESTE
TRIESTE 18 NOTTE
Anche questa mattina il tempo dava l’illusione della primavera per il magnifico sole che brillava sulla città.
Trattavasi però solo di illusione, che la bora con le sue raffiche violente e la crosta di ghiaccio sul selciato di ogni via e di ogni piazza rappresentavano la realtà triste delle giornate scorse.
Anche oggi, dunque numerose sono state le cadute, poichè contro la bora, i rampini da ghiaccio sono pressochè inutili.
Ad ogni modo la circolazione dei pedoni e dei veicoli è stata più intensa che nelle giornate scorse.
Anche la circolazione sulle strade del territorio è leggermente migliorata.
E così oggi si è potuto avere in città un pò di rifornimento di carbone e di latte.

 

 

DANNI DEL GELO NEL VALENZANO
VALENZA 18 NOTTE
Stanotte il cielo si è rasserenato e data la neve abbondante che copre la nostra piana, il termometro ha segnato ben 9 gradi sotto lo zero.
E’ questo un vero record di questo primo squarcio d’inverno, mentre varie condutture dell’acqua potabile hanno dovuto forzatamente saltare; anche in campagna il gelo ha provocato seri danni ed in taluni punti gli alberi si sono squarciati.
La circolazione, nelle prime ore della mattinata, è divenuta difficoltosissima.

LA NEVE SUI CASTELLI ROMANI
ROMA 18 NOTTE
La neve ha fatto la sua apparizione anche nei Castelli Romani.
Dopo una rigida mattina, verso mezzogiorno è venuta giù fittissima, la neve che ha coperto di uno spesso strato tutte le colline da Monte Cavo a Rocca di Papa, a Rocca Priora e Monte Compatri.
Molti turisti ed appassionati degli sport invernali sono saliti questa mattina, completamente equipaggiati e con gli sci, verso il Monte Cavo ed ai campi di Annibale, ove si sono soffermati gran parte della giornata.

DIECI GRADI SOTTO ZERO A NOVARA
NOVARA 18 NOTTE
Dopo le abbondanti nevicate degli scorsi giorni la temperatura ha fatto discendere il termometro a 10 gradi sotto lo zero.
Stamane nella zona verso la montagna si sono avuti 13 gradi sotto zero.
Il cielo è diventato, però sereno.

VIABILITA’ DIFFICILE IN LOMELLINA
MEDE LOMELLINA 18 NOTTE
Un freddo intenso si è avuto in tutta la Lomellina.
Stamane il termometro segnava 10° gradi sotto zero, da anni non si registrava più tale temperatura.
La viabilità è diventata difficile, a causa del congelamento della neve caduta caduta in questi giorni.

12 GRADI SOTTO ZERO NELL’OLTREPO’
STRADELLA 18 NOTTE
L’abbondante nevicata ha cagionato con il ritorno del bel tempo, un abbassamento notevole di temperatura.
Difatti questa notte il termometro ha segnato il massimo di 12 gradi sotto zero e 9 questa mattina nelle prime ore.

GELO, NEBBIA E SCIVOLONI AD ALESSANDRIA
ALESSANDRIA 18 NOTTE
Ad Alessandria si è avuta oggi la giornata più fredda.
Il termometro ha segnato 8 gradi sotto zero.
A sera è sceso sulla città un fitto nebbione che ha reso la temperatura ancora più tigida.
A causa del gelo si sono registrate non poche cadute, però senza gravi conseguenze.

 

 

LA STAMPA SERA 19 DICEMBRE 1933
A TORINO TEMPERATURA SIBERIANA
9,6 GRADI SOTTO LO ZERO
TORINO 19 DICEMBRE 1933
Trascorso il periodo di precipitazioni che ci ha regalato quasi 50 centimetri di neve, il cielo si è schiarito e con il sereno la temperatura si è abbassata fino a raggiungere questa notte 9,6 gradi sotto lo zero.
E’ questo, per intanto, il minimo dell’annata, ma la grande quantità di neve caduta è una minaccia incombente per un ulteriore abbassamento.
Nemmeno il sole, che questa mattina è venuto ad allietare le strade di Torino, ha la forza di rialzare sufficientemente la temperatura, che permane bassissima.
L’istituto di Fisica comuna i seguenti dati meteorologici:
Temperatura minima della notte dal 18 al 19: -9,6
Temperatura ore 14 di oggi: -4,0

MENO 31 IN ALCUNE REGIONI DELLA FRANCIA
INCURSIONI DI CINGHIALI NELLE FORESTE SETTENTRIONALI
LA MARNA GELATA
PARIGI 19 DICEMBRE 1933
Freddo intensissimo in tutta la Francia.
Il termometro si mantiene costantemente sotto zero, e in alcune località centrali, ai confini della Borgogna, ieri la temperatura è scesa fino a 31 gradi sotto lo zero.
Varie persone sono morte consestionate.
Vengono segnalate incursioni di cinghiali nelle regioni settentrionali.
Anche nella Champagne, il freddo è molto intenso, e branchi di lupi errano per boschi della regione di Wasay.
La marna e i suoi affluenti sono gelati.
A Parigi ieri si sono avuti 19 gradi sotto lo zero.
La Seggna, anche nel tratto che attraversa la capitale, è ingombra di lastre di ghiaccio, e si prevede qualche altra giornata di questa temperatura per far gelare tutta la superficie del fiume.

MENO 25 IN AUSTRIA
UNA DONNA MORTA IN PIEDI
IL DISAPPUNTO DEI “RINFRESCATI” DI VIENNA
VIENNA 19 DICEMBRE 1933
In Austria la temperatura ha raggiunto i 20 – 25 gradi sotto lo zero.
A Brunn am Gerbige un agricoltore, uscendo di buon mattino, ha trovato una donna immobile appoggiata ad un cumulo di neve.
Avvicinatosi per interrogarla, s’accorse che era morta.
La disgraziata, una vecchia sessantenne era morta in piedi per congelamento.
A Vienna si sono avuti ieri soltanto sette gradi sotto zero, con grande disappunto dei membri della società (Verkhle dich taeglick), (Rinfrescati giornalmente), che ogni mattina prendono il bagno nel Danubio dopo aver spezzato il ghiaccio presso la riva a colpi di picozza.

IN JUGOSLAVIA NEVICA DA 48 ORE
BELGRADO 19 DICEMBRE 1933
In Jugoslavia nevica da quarantotto ore e una piccola stazione della linea Zagabria – Spalato un treno sul quale si trovano settanta passeggeri è bloccato da tre giorni.
Squadre di lavoratori hanno ripetutamente di sgomberare la linea, ma il loro lavoro è reso inutile dall’enorme quantità di neve che nuovamente si ammassa e che raggiunge l’altezza di un paio di metri.

19 DICEMBRE 1933

 

LA STAMPA 20 DICEMBRE 1933
IL FREDDO
RAVENNA 19 DICEMBRE 1933
La forte nevicata di venerdì e di sabato e quella ad intermittenza dei giorni scorsi, hanno reso pericoloso il transito dei pedoni per le strade cittadine, che, quantunque parzialmente sgombrate la notte scorsa, in seguito ad una violentissima bufera si sono nuovamente coperte di un notevole strato di neve trasportata dal vento.

14 GRADI SOTTO LO ZERO A MODENA
MODENA 19 DICEMBRE 1933
Stamane, improvvisamente, si è avuto un notevole sbalzo di temperatura che ha raggiunto i 14 gradi sotto lo zero; temperatura che ricorda i 20 gradi sotto lo zero registrati nel 1929.
naturalmente ciò ha provocato il gelo della neve ancora esistente nelle vie.
Una vettura tramviaria è uscita dalla linea senza conseguenze, e incidenti di lieve entità sono derivati dal freddo intenso.

 

DUE INFORTUNATI A NOVI
NOVI LIGURE 19 DICEMBRE 1933
Stanotte il termometro ha segnato 8 – 9 gradi sotto lo zero nella nostra zona di pianura ed in città, non dominate dai venti, mentre in alcune località di collina delle Valli Borbera, dell’Alto Lemme e del Gorzante, leggere ondate di vento hanno fatto discendere la temperatura a 10 gradi sotto lo zero.
La neve ed il gelo hanno provocato qualche disgrazia e vari danni alle campagne.
Una donna è caduta in città ed ha riportato la frattura di un braccio.
Un ferroviere a Ronco Scrivia, essendo scivolato, fu investito da un treno e ferito seriamente ad una gamba.
Il gelo ha prodotto danni alle piante ed alle condutture della luce e del gas, ma si tratta, per ora di danni insignificanti.

11 GRADI SOTTO LO ZERO A CHIVASSO
CHIVASSO 19 DICEMBRE 1933
Sono stati stamane registrati dalla locale Stazione termica 11 gradi sotto zero.
L’eccezionale rigore, incrudito in modo straordinario nel giro di 48 ore, poichè le medie degli scorsi giorni segnavano 6 gradi, ha recato danni a molte condutture.
A mezzogiorno la media toccava ancora i 6 gradi sotto lo zero, in rialzo.

GIORNATE RIGIDE A SAVIGLIANO
SAVIGLIANO 19 DICEMBRE 1933
L’abbondante nevicata dei giorni scorsi ha portato con il bel tempo un freddo intensissimo, tanto che non si ricorda, a memoria d’uomo una giornata invernale tanto rigida, come la presente.
Nelle varie località della nostra zona si è registrato un abbassamento tale di temperatura da sorpassare i 10 gradi sotto lo zero.

GELO E SCIVOLONI A BORGOSESIA
BORGOSESIA 19 DICEMBRE 1933
Un freddo intenso spira in seguito alla recente nevicata e, la notte scorsa il termometro ha segnato ben 13 gradi sotto zero.
A causa dello strato di gelo, si sono registrate molte cadute, ma finora nessuna con gravi conseguenze.

 

IL RIGORE DELLA TEMPERATURA
IN SVIZZERA

IN SAVOIA
E SUL RENO
GINEVRA 19 AGOSTO
In tutta la Svizzera, nonchè nelle regioni limitrofe della Savoia e della pianura renana si segnala un aumento del freddo.
Stamane il termometro è sceso a 17 gradi sotto lo zero a Grenoble, dove l’Isere appare pieno di pezzi di ghiaccio.
Il Reno è parzialmente gelato nel tratto dal lago Bodanico fino a Basilea e da qui in giù fino a Mannheim; la navigazione fluviale è naturalmente interrotta in pieno.
Si segnala anzi che nelle vicinanze di Diebach lo spessore del ghiaccio è passato da 10 a 25 centimetri.

 

-14,5 A TORINO
PIATE SPACCATE DAL GELO
TEMPERATURA DI -22 AL PIAN DELLA MUSSA
Il “Record” segnato ieri è stato battuto ampiamente nella decorsa notte.
Infatti la temperatura minima registrada dall’Osservatorio torinese è stata di gradi 14,5 sotto lo zero.
Tale temperatura si riferisce ad un termometro collocato, con le debite precauzioni all’esterno dei locali dell’Istituto di fisica della Regia Università, all’angolo di via Valperga Caluso e corso Massimo d’Azeglio.
Ed è la segnalazione ufficiale – per dir così – dei dati che riguardano Torino.
Ciò non vuol dire che sia il minimo assoluto.
Anzi, da zone della città particolarmente fredde, vengono segnalati minimi prossimi ai 18 gradi sotto lo zero.
La bassa temperatura è certamente anche provocata dalla gran massa di neve che ancora permane nelle strade e che certo influisce e rende più fredda l’aria, in attesa che in una qualche maniera ne venga effettuato lo sgombero.
A consolazione dei torinesi potremo dire che in collina fa assai meno freddo.
Infatti l’osservatorio di Pino Torinese non ha segnato che una minima di 6,5 gradi sotto lo zero.
Questa grande parata del freddo viene a tempo, per ricevere con i dovuti onori Sua Maestà l’Inverno, il quale appunto domani prenderà posto sul trono lasciato vacante dall’Autunno.
Un trono proprio come a lui si conviene, fatto di neve, con magnifici ornamenti di Ghiacciuoli.
Ed intorno la gran massa dei sudditi che batte le mani se non per applaudire, almeno per scaldarsi.
Dalle valli alpine giungono notizie di minimi anche più impressionanti.
In vari il termometro ha visto la colonnina di alcool colorato abbassarsi fin verso i 20 gradi sotto zero, e al Piano della Mussa si sono raggiunti i 22 gradi sotto zero.
Temperatura cioè da Circolo Polare Artico….
Coloro che si sono trovati a passare questa mattina attraverso i viali del Giardino Reale hanno avuto occasione di constatare come il freddo abbia provocato seri danni alla vegetazione del magnifico parco.
Nel viale Conte di Salemi, ad esempio, molte piante del diametro fin di 20 centimetri sono state letteralmente spaccate per il lungo, e con ogni probabilità dovranno essere abbattute.
L’istituto di Fisica comunica i seguenti dati meteorologici:
Temperatura minima della notte dal 19 al 20 -14,5
Temperatura massima ore 14 di oggi -6,8

 

20 DICEMBRE 1933

LA STAMPA 21 DICEMBRE 1933
FREDDO E MALTEMPO
VIOLENTA MAREGGIATA A BARI
LA CRIPTA DI SAN NICOLA ALLAGATA
BARI 20 DICEMBRE 1933
Una violentissima mareggiata ha imperversato questa notte su tutta la zona litoranea.
Altissimi marosi hanno sormontato gli argini del lungomare “Cristoforo Colombo” e “Nazario Sauro” allagandoli per un buon tratto.
Al lungomare “Cristoforo Colombo” le acque sono penetrate nella città vecchia invadendo la Reale Basilica di San Nicola, nella cui cripta le acque si sono raccolte per circa 40 centimetri di altezza.
Frattanto il maltempo continua ad imperversare su tutto il litorale adriatico ove la temperatura è bassissima.
I treni giungono con forti ritardi.
Dai comuni della provincia giunge notizia che la neve è caduta copiosa durante la notte.

 

 

 

UN’ORA DI RITARDO DEI TRENI
PER IL MALTEMPO A FIRENZE
FIRENZE 20 DICEMBRE 1933
A causa del maltempo e delle nevicate, i treni provenienti dall’alta Italia e da Bologna sono giunti anche oggi alla nostra stazione con un’ora circa di ritardo

CIRCOLAZIONE PARALIZZATA A TORTONA
TORTONA 20 DICEMBRE 1933
Il freddo, questa mattina, di buon’ora, è stato di una rigidità eccezionale e veramente insopportabile, per cui non pochi bambini hanno disertato le scuole e gli asili.
In città sono stati registrati 13 o 14 gradi sotto lo zero ed alla periferia, verso il torrente Scrivia, 17 ed anche 18 gradi sotto lo zero.
Le diverse comunicazioni (treni paralizzati per Sale) continuano a subire forti ritardi e molti autotreni e camion sostano in città per le difficoltà del transito lungo le provinciali a causa del freddo e della neve, pur avendo provviste le ruote delle catene.

 

 

17 GRADI SOTTO LO ZERO A VALENZA
VALENZA 20 DICEMBRE 1933
L’ondata di freddo ha stabilito questa notte un nuovo record: sono stati registrati ben 17 gradi sotto lo zero.
Tale temperatura non era stata raggiunta da tempo, ma si prevede che il freddo aumenterà ancora d’intensità nei prossimi giorni.
Tutti i corsi d’acqua sono gelati e la circolazione in tutta la zona è difficoltosissima.
Qualche incidente è stato provocato dal gelo eccezionale ed anche la vegetazione soffre enormemente di questo clima veramente rigido.
Nonostante il sole, il freddo persiste anche durante il giorno e si registrano al massimo sei gradi sotto zero anche nelle ore di sole più intenso.

 

 

IL CASALESE A 17 GRADI SOTTO LO ZERO
CASALE MONFERRATO 20 DICEMBRE 1933
Durante la notte si è avuto nella nostra zona, un notevolissimo abbassamento di temperatura, che ha raggiunto i 17 gradi sotto lo zero.
La neve ed il gelo hanno provocato notevoli danni alle condutture dell’acqua e del gas e specialmente alla campagna.
Si sono pure dovuti registrare incidenti automobilistici, ma fortunatamente, tutti con lievi conseguenze.

 

 

DA 14 A 17 GRADI SOTTO LO ZERO AD ALESSANDRIA
ALESSANDRIA 20 DICEMBRE 1933
Il freddo ad Alessandria ha avuto oggi la maggiore intensità: infatti il termometro ha segnato 14 gradi nel centro, e 17 gradi alla periferia; stamane si è avuta anche una intensa brinata che ha coperto il suolo di un fitto strato, aumentando la difficoltà di circolazione.

 

 

TEMPERATURA GLACIALE A CHIVASSO
CHIVASSO 20 DICEMBRE 1933
Il rincrudimento della temperatura ha continuato la sua marcia; il termometro ha stamane segnato la media di 15 gradi sotto lo zero.

 

28 DICEMBRE 1933

LA STAMPA 29 DICEMBRE 1933
LA NEVICATA IN VALLE D’AOSTA
AOSTA 28 DICEMBRE 1933
Siamo alla quarta abbondante nevicata che in meno di un mese sta preparando la stagione sciistica per i turisti che verranno in Valle d’Aosta a passare le feste.
Da stamane nevica incessantemente e la neve ha provocato ritardi a quasi tutti i treni in arrivo da Torino.
La linea telefonica con Saint Remy è interrotta, ma all’infuori di questa interruzione, nessun altro inconveniente si deve lamentare sulle linee telegrafiche e telefoniche della valle.
La neve in città è alta 40 centimetri, a Courmayeur è alta 80 centimetri, a Cogne supera il metro, nella valle del Gran San Bernardo arriva a oltre 3 metri di altezza, nella valle del Piccolo San Bernardo a 3 metri e mezzo, a Champoluc a 1 metro e mezzo, a Gressoney un metro di altezza.
La neve è fine e farinosa.

LA STAMPA SERA 29 DICEMBRE 1933
TORINO SEMI – PARALIZZATA DA ALTRI 45 CENTIMETRI DI NEVE
INTERRUZIONI NEL SERVIZIO TRANVIARIO
DECINE DI CHIAMATE AI POMPIERI
LINEE ELETTRICHE E TELEFONICHE ABABTTUTE
IL TETTO DI UNA CASCINA SFONDATO
DUE AGRICOLTORI FERITI E 4 MUCCHE UCCISE DALLE MACERIE
La bella, poteica, suggestiva, decantata da poeti e specialisti di sport invernali, candida neve, questa volta ha passato il segno.
L’ha passato di troppo, fino a raggiungere i quarantacinque centimetri, che verso mezzogiorno gravavano sulla città, mentre dal cielo continuava a cadere implacabile, più o meno fitta, la infinita serie di batuffoli di bambagia.
Tutta la città ha subito una vera e propria paralisi, quale nessuno era ormai più abituato.
Prima ancora di accennare a quelli che sono stati gli episodi salienti della giornata, in fatto di danni e di guai, sarà bene accennare al quasi totale arresto del traffico.
Malgrado la nevicata fosse cominciata nella serata di ieri, la lotta contro l’avversità degli elementi non ha potuto essere condotta con vantaggio.
Già ieri sera i punti cruciali della circolazione tranviaria subivano delle pause e degli ingorghi, prodromi di intralci anche più gravi.
La neve ha colpito il traffico tranviario nella sua parte più delicata.
Gli scambi.
Così quasi ad ogni passaggio di vettura, i manovratori e gli operai addetti hanno dovuto liberare le freccie per spostarle nella direzione voluta.
Con quale effetto per la rapidità del servizio ognuno può immaginare.

ALL’UFFICIO CON GLI SCI…
Il peggio però è accaduto stamattina.
Nella nottata la caduta della neve è aumentata di intensità, cosicchè questa mattina, malgrado ogni lavoro compiuto dagli spazzaneve, le vetture tranviarie non hanno praticamente potuto iniziare all’ora fissata.
La cittadinanza s’è così trovata ridotta senza alcun servizio pubblico e ciò proprio all’ora “di punta” che corrisponde alla apertura delle febbriche e degli uffici.
In tal modo le strade hanno acquistato una animazione straordinaria.
La folla infatti, dopo una vana attesa di alcuni minuti alla fermata tranviaria, non ha potuto far di meglio che profittare dei tratti di strada ove la neve fosse non spazzata, almeno consolidata dallo spartineve e si è incamminata verso i propri uffici.
A Porta Nuova s’è avuto il concentramento di alcune centinaia di operai delle officine Lingotto, i quali hanno essi pure atteso invano le vetture che li dovevano portare agli stabilimenti.
La loro marcia per via Nizza ha assunto l’aspetto d’un vero e proprio corteo.
Intanto qualche buontempone non ha trovato di meglio che lanzare gli sci e con i lunghi pattini da neve ha sfoggiato quel tanto vantato “passo norvegese che certo fa avanzare del tempo, purchè si disponga di buoni muscoli ed ottimi polmoni.
Moltissimi hanno sfoggiato scarponi da montagna e tenute da paese nordico, sempre a non tenere conto della grandiosa esposizione di stivali fatta dalle rappresentanti del gentil sesso.
Intanto, però mentre la gran massa di pubblico, sia pure cacciando numerosi moccoli, dimostrava di prendere le cose con sufficiente dose di filosofia, tutta un’altra categoria di persone si trovava nei guai, proprio a causa della nevicata.
E costoro erano gli addetti di ogni grado e funzione ai servizi pubblici.
Se da una parte l’Ufficio tecnico comun ale provvedeva al reclutamento degli spalatori, e questa volta in numero meno esiguo che per il passato, le direzioni dei vari servizi cominciavano a registrare reclami, richieste, segnalazioni di sinistri.
I soli pompieri ancor prima delle nove, avevano ricevuto ben oltre sessanta chiamate, tutte altrettanto urgenti e tutte da soddisfare con i mezzi a disposizione.
Così avveniva per due società distributrici di energia, per la società telefonica.
Da ogni parte si segnalavano cadute di fili, di pali di sostegno, corto – circuiti provocati da rami spezzatisi dagli alberi, franamenti e crolli.
Dalle varie centrali si aveva l’esatta impressione di quanto stava succedendo, ma non era certo facile cosa accontentare ognuno.

SEPOLTI SOTTO LA NEVE
Occorreva per intanto curarsi dei casi più gravi.
Un primo intervento dei pompieri si rendeva necessario nella nottata.
Verso le ore tre giungeva infatti notizia alla Caserma Fontane si un sinistro accaduto in territorio di Collegno.
La cascina abitata dal contadino Domenico Oldrà, di 45 anni, unitamente alla moglie Caterina Milone, di 37 anni, ed il figlio Antonio, di 18 anni, era rimasta gravemente danneggiata.
Il peso della neve accumulatasi sul tetto, sopra quella che già vi si trovava dalla precedente nevicata, ad un tratto faceva cedere le capriate.
Con enorme fragore tutto il tetto, per una estensione di 400 metri quadrati, precipitava e travolgeva la sottostante volta, che divide il granaio dalla stalla.
I tre disgraziati che dormivano nella stalla, venivano così sotterrati dal cumulo di macerie, unitamente alle quattordici bestie che si trovavano nel locale.
Il fracasso del crollo faceva fortunatamente accorrere gli abitanti delle case vicine ed al cospetto dei soccorritori si presentava una ben impressionante scena.
Dal groviglio di travi, di masserizie, di calcinacci, uscivano grida di feriti e urla di bestie rese folli dallo spavento.
Mentre ci si dava attorno per il soccorso più urgente, s’avvertivano i pompieri.
Il distaccamento, agli ordini del maresciallo Galimberti, non tardava a giungere era fortuna, in quanto i fari dell’autocarro rappresentavano di per se un valido ausilio all’opera.
Dalle macerie venivano tratti gli Oldrà.
Mentre il padre presentava leggere escoriazioni, il figlio si lamentava per ferite lacero – contuse al capo e la madre aveva riportato la frattura della gamba sinistra.
Ambedure, con un’autobarella della Croce Verde, venivano portati all’ospedale Martini, dove erano medicati e ricoverati.
Fra i rottami della piccola casa erano ancora parecchie bestie.
Quattro mucche e tre vitelli potevano essere liberati ed ospitati con gli altri in una vicina stalla, altre tre mucche invece erano state uccise dalla caduta delle travi.
Un altro crollo del genere è accaduto in via Spallanzani 12, presso corso Stupinigi.
Pure qui una tettoia, appartenente alla impresa di costruzioni Quaglino, ha ceduto sotto il peso della neve.
Le capriate, spaccate le chiavarde che le tenevano legate, trascinavano nella loro caduta anche i muri perimetrali.
Per una vera fortuna il tratto prospiciente a corso Stupinigi resisteva e così evitavano distazie alla famiglia dei custodi dello stabile.
Rimanevano però danneggiati carro ed attrezzi ricoverati sotto la tettoia.
Per molte costruzioni a carattere temporaneo è occorso un rapido lavoro di spalatura della neve dai tetti, per evitare crolli e cedimenti.
Fra i danni minori del maltempo, a scegliere nelle centinaia di casi, si può ricordare l’interruzione della linea elettrica della Ferrovia di Pianezza, la caduta di un albero in corso San Maurizio, quella di numerosi pali di sostegno, e molti altri inconvenienti minori.Naturalmente anche le Ferrovie hanno soggiaciuto all’imperversare della bufera di neve.
Molti treni hanno dovuto lamentare ritardi anche notevoli, ma, grazie alla perfetta organizzazione e lo spirito di fascistico attaccamento al dovere di tutto il personale, dai capi ai dipendenti, non si debbono lamentare incidenti di sorta.

 

 

CONTINUA…
A mezzogiorno il traffico non ancora ristabilito.
Sulle linee ferroviarie, nemmeno il ripiego di far marciare le vetture a coppie, ha potuto migliorare la situazione.
Cosicchè in gran parte delle Ditte oggi si è fatto l’orario continuato, nella speranza di trovare a sera un qualche mezzo di trasporto per far ritorno a casa.
Gli studiosi di meteorologia per intanto danno notizie per nulla consolanti.
Questa nevicata non ha una immediata spiegazione; in compenso si annuncia l’avanzarsi di un ciclone – nel senso meteorologico della parola – cioè di una zona di intemperie, che dalla Bretagna, attraverso la Francia meridionale, dovrebbe giungere sulle nostre regioni fra stanotte e domani.
Il pronostico non è dei più lieti, ma ormai il cittadino torinese, bavero del cappotto rialzato e scarponi ferrati, guarda il cielo plumbeo e greve con una certa qual rassegnata tranquillità.
Si è abituato anche al maltempo.
Le comunicazioni con le vallate alpine sono naturalmente interrotte, e malgrado la società concessionaria abbia già staccato carri attrezzi per l’opera di riattivamento, non si piò prevedere entro qual limite di tempo potranno essere ripristinate.

LA NEVE AD ALESSANDRIA
RITARDI FERROVIARI ED INTERRUZIONI DELL’ENERGIA ELETTRICA

ALESSANDRIA 29 DICEMBRE 1933
La quarta nevicata di quest’anno è stata quanto mai abbondante.
La città ha assunto un aspetto quasi Polare.
I viali, gli alberi, le grondaie e le balconate sono inghirindate da festoni candidi e le strade e piazze ricoperte nuovamente da un fitto strato di neve.
Naturalmente la nevicata di stamane ha prodotto notevoli ritardi sulle linee ferroviarie di Torino, Genova e Milano, e in quelle secondarie.
Si sono avute anche interruzioni telefoniche sulle linee aeree, mentre hanno funzionato regolarmente le linee sottocavo.
La luce elettrica manca completamente dalle prime ore di stamane, ed è venuta a mancare la forza elettrica per uso industriale.
Numerosissimi fili della corrente elettrica e del telefono sono caduti infranti al suolo sotto il peso della neve.
Per fortuna non si è verificata alcuna disgrazia.

 

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Meteo Sincero

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