Editoriali — 13 Marzo 2015

Quali potrebbero essere i protagonisti della scena meteorologica europea nelle mensilità primaverili? Proveremo a rispondere servendoci del modello americano sperimentale CFSv2. Ricordiamo a tutti i lettori che le considerazioni descritte nell’articolo risultano ancora una branca sperimentale della meteorologia.

Potrebbe essere una stagione spesso e volentieri interessata dall’instabilità, presente soprattutto sull’Europa meridionale e sui paesi direttamente affacciati al bacino del Mediterraneo. Sembra essere proprio questa la linea di tendenza espressa dal centro di calcolo sperimentale CFSv2-NCEP per la prossima primavera. Trattasi quest’ultimo di una versione aggiornata del vecchio GFS-NCEP, ancora una volta un modello sperimentale che pone le basi su uno degli argomenti più controversi degli ultimi anni, cioè la possibilità o meno di poter descrivere nelle sue linee generali, l’andamento della circolazione atmosferica di un’intera stagione.

Questa primavera sembrerebbe essere orientata verso un consolidamento delle dinamiche instabili sull’Europa meridionale ed il Mediterraneo
, mentre al contrario le zone settentrionali del continente europeo, potrebbero restare soggette all’influenza di alcune aree anticicloniche collocate in una posizione anomala rispetto all’ordinario. Le anomalie negative di pressione e geopotenziale sarebbero protagoniste della scena soprattutto sul Mediterraneo orientale ma anche l’Italia ne sarebbe interessata. Per quanto riguarda gli scarti termici e barici positivi ipotizzati sull’Europa settentrionale, questi ultimi interesserebbero soprattutto la Russia e la Penisola Scandinava, un pattern che suggerirebbe la presenza di uno scand positivo, seppur a fasi alterne. Verrebbe così mantenuta la tendenza ad avere rimonte anticicloniche su questo specifico settore d’Europa, seppur intervallate ad alcuni fisiologici intermezzi perturbati. Questa fase potrebbe interessare l’Europa soprattutto tra la seconda metà di marzo e la mensilità di aprile.

Ancora incerto il ruolo svolto dall’attività depressionaria atlantica nei confronti dell’Europa, anche se l’arrivo della primavera dovrebbe essere caratterizzato tra le altre cose, da una ripresa dell’attività ciclonica di natura puramente oceanica, cioè legata alla presenza di figure depressionarie centrate col proprio perno tra la Francia e la Penisola Scandinava. Queste depressioni potrebbero interessare soprattutto le aree settentrionali del Paese, mentre andrebbe instaurandosi un regime più secco sulle regioni meridionali, sempre più soggette alle prime rimonte anticicloniche, soprattutto nella parte avanzata della stagione. (maggio)

Fonte: Meteolive.it__069440___img1

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