Ora qualcuno vi verrà a dire che torneranno neve e freddo, mentendo per ben due volte: una prima perchè neve e freddo quest’anno non ci sono stati e una cosa che non c’è stata non può tornare, una seconda perchè non arriverà nè la neve nè il freddo. Cosa ci dobbiamo aspettare allora a lungo termine? Un possibile, brusco cambiamento dello stato del tempo. Quando? A cavallo del ponte del 25 aprile.
Per ora potremmo anche fermarci qui tuttavia, dato che l’indice di affidabilità dei modelli numerici di previsione lo consente, possiamo spendere fin d’ora qualche parola di più riguardo alle ipotesi che man mano vengono a tracciarsi sulle carte meteorologiche relative ai prossimi giorni.
Pietra dello scandalo, se così si può dire, sarà ancora una volta lui, l’anticiclone subtropicale che monta dal nord Africa. Figura particolarmente aggressiva, nel corso della prossima settimana si stenderà sull’Italia, generando le conseguenze che abbiamo già ampiamente trattato in questo editoriale, ma non si fermerà qui.
Secondo i calcoli, la spinta calda subtropicale sarà così intensa da proiettare l’asse fin sull’Islanda a metà settimana e probabilmente ancor più in là, sulla Groenlandia intorno a venerdì 22 aprile. La penetrazione dell’aria calda su quei luoghi così freddi, andrà a spostare un blocco di aria artica, che dalla calotta polare inizierà a scivolare lungo il bordo orientale della campana anticiclonica puntando dritta l’Europa centrale. L’obiettivo successivo però potrebbe essere proprio il Mediterraneo centrale e l’Italia, che ne verrebbero investiti nel corso del prossimo weekend.
Una siffatta situazione, come emerge dai dati riportati nel grafico in figura, ci mostra un sensibile calo delle temperature a partire dalle quote superiori (aria marittima), cui si potranno accompagnare anche fasi di tempo instabile e/o perturbato, con elevata probabilità di precipitazioni. La diminuzione delle temperature porterà il campo termico dapprima a rientrare intorno ai valori medi, salvo poi forse scendere al di sotto di qualche grado.
Detto questo, seguiremo passo passo l’evoluzione che man mano emergerà dalle analisi successive e che giorno dopo giorno ci fornirà sempre più utili dettagli.
Luca Angelini per Meteoservice.net

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