Astronomia & scienze dell'Universo — 19 Novembre 2014

Dopo aver lavorato egregiamente, ora per il lander è tempo di riposo. E in attesa di scoprire cosa ha trovato sulla cometa, eccolo proprio lì.
Le batterie sono finite e lui, il lander Philae della missione Rosetta, la prima a portarci su una cometa, si è addormentato. Lo ha fatto dopo 57 intense ore passate su 67P/Churyumov–Gerasimenko, durante le quali – problemi a parte, come quelli relativi alla sua posizione, che ne hanno compromesso la possibilità di ricarica ad energia solare, e difficoltà nell’atterraggio – ha portato a termine con successo la prima parte della sua missione scientifica.

Oltre alle splendide immagini da vicino della cometa, infatti, Philae è stato straordinariamente attivo con i suoi strumenti (ROLIS, COSAC, Ptolemy, SD2 and CONSERT), e ora, raccontano gli scienziati a capo della missione, è tempo di vedere cosa hanno raccolto. La missione di Philae sulla cometa potrebbe riaccendersi col suo riavvicinarsi al Sole, quando è possibile (e si spera) che la radiazione luminosa faccia funzionare le celle solari e così ricaricare le batterie.

Nel frattempo la sonda madre Rosetta ha rispedito sulla Terra le prove – visive – dell’atterraggio di Philae sulla cometa, riassunte in una suggestiva gif. Nella composizione il cerchietto grande rosso mostra la zona della cometa prima e dopo il primo atterraggio del lander, con una macchia scura probabilmente riconducibile alla polvere alzata dal touchdown di Philae. I due cerchi più piccoli invece sono stati ripresi poco dopo ed evidenziano il lander e la sua ombra.
Fonte: wired.it1416219749_Philae_touchdown-600x335

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