Merate: Via Stelvio allagata, cinque macchine intrappolate. Un passante si immerge nel fiume di fango e acqua e estrae tre bambini dall’auto

“E’ stato un attimo. La strada si è riempita di acqua raggiungendo l’altezza di un metro. Stavo immettendomi in Via Stelvio ma mi sono dovuto fermare per il muro d’acqua. Ad un certo punto però ho visto che c’era un’auto che galleggiava e al suo interno delle persone terrorizzate che tentavano di uscire. Ho lasciato tutto, non ci ho pensato un attimo e mi sono immerso nel fiume di fango e acqua per prestare loro aiuto”.

È il racconto ancora concitato di T.C. l’uomo che quest’oggi si è fermato a prestare soccorso a una donna con tre bambini rimasta intrappolata nell’autovettura che, in transito in Via Stelvio, improvvisamente è stata travolta da un fiume di acqua, fango e liquami.

La Fiat Punto, come altre quattro vetture (tra cui una Bmw famigliare e una Polo) stava percorrendo l’arteria che congiunge Via Montegrappa con la statale, in località Pagnano. Ad un certo punto, però, l’improvviso acquazzone che si è scatenato su Merate ha fatto sì che la via, più bassa rispetto alla sede stradale della SP e di Via Montegrappa, diventasse il collettore del fiume d’acqua da entrambi i lati.

Come fosse una conca, Via Stelvio ha raccolto in una manciata di secondi un’ondata di piena che ha sollevato le autovetture da terra, impedendo loro di proseguire. Particolarmente in difficoltà, probabilmente perchè al centro della strada e quindi nel punto più “alto” è stata proprio la Fiat Punto.

“Con non poca fatica mi sono avvicinato alla macchina. L’acqua era gelata, pioveva forte, c’erano grandine, fango, foglie, arbusti tutt’attorno. Ho visto questo ragazzino che stava uscendo dal finestrino per mettersi in salvo, l’ho aiutato a raggiungere un punto fermo. Poi ho estratto prima la bambina che si trovava sul seggiolino posteriore che avrà avuto 5/6 anni. Era terrorizzata poverina, batteva i denti dal freddo e probabilmente dalla paura. Poi con l’aiuto della signora che era alla guida abbiamo preso anche l’ultimo ragazzino e siamo andati in un angolo al sicuro. Abbiamo fatto sedere la bambina più piccola su un’altra macchina che è passata in quel momento e l’abbiamo coperta. Mi hanno detto che all’interno dell’abitacolo c’erano borse e zaini e così li ho recuperati. Pian piano poi l’acqua ha iniziato a defluire ma sono stati momenti davvero terribili”.

Inzuppato e infreddolito T.C. è poi risalito in auto e pian piano ha fatto ritorno a casa, pregustando un bagno, caldo e ristoratore.

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In Via Stelvio acqua e fango sono stati riassorbiti dai tombini e successivamente dalle idrovore dei vvf mentre manto stradale è rimasto muro di ghiaccio di una ventina di centimetri segno della violenta grandinata.

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