Editoriali — 03 Marzo 2015

Il 1° Marzo segna l’avvio della Primavera meteorologica. Marzo ci insegna che, a volte, è un mese più vicino all’inverno che alla primavera. Sebbene la primavera abbia mostrato la tendenza ad un riscaldamento negli ultimi 20 anni, ci sono molti casi in cui Marzo ha mostrato il suo volto più freddo. Ecco alcuni anni freddi: 1929, 1949, 1973, 1987. Tra i mesi di Marzo più miti invece: 1972, 1977, 1989, 1994, 2001, 2012.

Del mese di Marzo 2015 abbiamo dato una linea di tendenza evidenziando come possa essere un mese condizionato dall’alta pressione, a parte qualche incursione fredda diretta verso l’Egeo e Sud Italia. Questa situazione sarebbe il risultato di un rinforzo del vortice polare a tutte le quote e di un pattern tipico da AO Index positivo.

Questo trattato e’ rivolto ai più esperti. L’anomalia più importante da evidenziare  è quella che interessa la stratosfera. Il raffreddamento, che si ripercuoterà nei piani bassi dell’atmosfera, porterà proprio un rinforzo del vortice stesso. In genere, più il vortice polare corre veloce, più l’aria fredda ha difficoltà di scendere verso le basse latitudini europee. La probabilità in pratica diminuisce ma non è nulla. L’immagine sotto evidenzia il valore del NAM a 2.1, segno di un vortice polare forte. La soglia critica di 1.5 e’ stata raggiunta il 14 Febbraio.  La freccia indica invece il raffreddamento lungo tutta la colonna atmosferica. Questo servirà a rendere più compatto il vortice stesso, a rafforzare l’Indice AO e a far si che l’alta pressione sia più invadente soprattuto al Centro Nord. Insomma la stratosfera raffredda (ulteriormente) gli animi dell’inverno!

Questi tipi di condizionamenti, soprattutto quando avvengono in Febbraio, possono perdurare più del dovuto. La letteratura ci indica che in media ci vogliono 45 giorni, dal superamento della soglia critica, prima che si esaurisca l’energia del vortice. Se così fosse dovremmo aspettare un po’ prima che la circolazione possa riprendere quella dinamicità tipica della primavera.  La statistica ci dice anche che cali di tensione sono possibili durante un periodo di importante raffreddamento stratosferico; è il segno della AO Index che fa la differenza. Continua dunque il trend della AO Index a rimanere su valori medi positivi. Singolare, con tutte le riflessioni del caso, e’ poi il lungo periodo in cui questo avviene.

Fonte: 3bmeteo.comnam-index-e-raffreddamento-a-tutte-le-quote-3bmeteo-63393

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