Editoriali — 15 Marzo 2016

14-03-2016 – Salve  a tutti, secondo aggiornamento giornaliero, mirato ad approfondire le argomentazioni relative al lungo termine, dopo aver affrontato la previsione legata al breve. La linea di tendenza non cambia però, prolungando la previsione fino alla terza decade di Marzo: instabilità a oltranza e, a tratti, anche freddo e neve sui rilievi.

Iniziamo innanzitutto da un aggiornamento in tempo reale in merito a quanto sta accadendo nel comparto europeo; l’animazione satellitare evidenzia come l’impulso artico si stia rapidamente muovendo verso sudest dalla Scandinavia, diretto verso il Mediterraneo, come annunciato nel primo editoriale odierno (fig.1).

fig.1

sat_new_ireu (5)

 

 

Entro 36 h l’impulso visibile in alto a destra in figura sarà completamente entrato nel Mediterraneo, con neve a bassa quota su alcune regioni del nord; a tal proposito, l’area di alimentazione continentale si sta rapidamente raffreddando, con valori che sfiorano i -20° C al momento nel bassopiano russo nordorientale (fig.2).

fig.2

temperature_europe

Nei prossimi giorni l’area circoscritta con la linea nera andrà rapidamente e ulteriormente raffreddandosi, raggiungendo valori anomali per la stagione anche per luoghi abituati al freddo. La causa di tale raffreddamento sarà il completo sbilanciamento del lobo più corposo del VP, ormai privo del collante stratosferico, con il VPS collassato con buon anticipo rispetto agli scorsi anni, a causa di final major warming piuttosto precoce (fig.3)

fig.3

ECH1-120

 

 

Assolutamente da seguire l’evoluzione serale prospettata dal modello europeo, il lobo vagante del VPT, che ancora possiede un notevole carico freddo, subirà varie contrazioni e distensioni verso le latitudini meridionali, ripresentandosi nel continente europeo a fine emissione, diretto verso il Mediterraneo, grazie a una quasi bilobazione del VPT, con azione congiunta dell’anticiclone azzorriano e aleutinico (fig.4).

fig.4

 

ECH1-240 (1)

 

Piuttosto corposo lo split previsto dal modello europeo, con arrivo di una possibile massiccia saccatura artica sul continente europeo, con coinvolgimento anche delle regioni mediterranee (fig.5).

fig.5

Recm2401

Insomma, primavera da vivere, che sembra voglia differire parecchio dall’inverno appena trascorso.

 

Ciao ciao

Ilario Larosa (meteogeo)

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