Ambiente, territorio & dissesti — 27 Luglio 2013

 

 

Il 2005 è stato l’anno record degli uragani, con un numero senza precedenti di cicloni tropicali e di uragani di incredibile potenza: un’annata record in cui, fra tutti, spiccò l’uragano Katrina, passato alla storia per aver messo in ginocchio una delle più importanti città americane. Nella mente degli americani, e non solo, il nome di questo terrificante uragano infatti rimarrà per sempre legato alla città di New Orleans, inesorabilmente sepolta dall’acqua del Golfo del Messico.

Tutto avvenne con grande velocità, lasciando poco tempo agli americani per rendersi conto della tragedia che stava per compiere: il 23 di agosto infatti, dalle ceneri di una debole perturbazione, nei dintorni delle Bahamas si formò una depressione tropicale che da subito apparve assai attiva e minacciosa. In effetti già il giorno successivo il ciclone tropicale raggiunse l’intensità di tempesta tropicale e gli venne assegnato il nome di Katrina. Dopo aver attraversato l’Arcipelago delle Bahamas il giorno 25 improvvisamente virò verso la Florida e, oramai con la potenza di un uragano di categoria 1, ne attraversò le regioni meridionali.

Ma è quando entrò nel Golfo del Messico che, trovandosi a scorrere su acque decisamente calde (anche più di quanto non lo siano normalmente), Katrina si trasformò rapidamente in una delle tempeste più violente che abbiano mai solcato questi mari: il 28 agosto una ricognizione aerea dei cacciatori di uragani della NOAA confermò infatti che la pressione nel suo centro era velocemente precipitata fino a toccare il notevole valore di 902 mb mentre i venti attorno al minimo soffiavano a oltre 280 chilometri orari, facendone a pieno titolo un potentissimo uragano di categoria 5.

Ed è a quel punto che, con una improvvisa sterzata, Katrina si diresse a nord, in direzione delle coste statunitensi, segnando inesorabilmente il destino di New Orleans. Quando nelle prime ore della mattina del 29 agosto investì le coste della Louisiana Orientale, benché indebolito, il ciclone infatti era ancora un uragano di categoria 3: sulla città di New Orleans, in parte costruita al di sotto del livello del mare, l’azione combinata di piogge torrenziali e l’enorme storm surge (onda di marea) fu letteralmente devastante, con l’ondata di marea che, alta circa 7-8 metri, ruppe in ben 53 punti gli argini che proteggevano l’area urbana, seppellendo sotto l’acqua del mare circa l’80% della città e seminando morte e distruzione in tutta l’area metropolitana.

La tempesta poi, dopo aver abbandonato la Louisiana, si allontanò verso nord nell’entroterra del Mississippi mantenendo venti e intensità da uragano per ben 240 chilometri, seminando così morti e distruzione anche in questo stato. Solo una volta giunto in Tennesse Katrina venne degradato a depressione tropicale, ma in ogni caso le sue nubi e le sue piogge in movimento verso nord rimasero ben visibili nelle immagini dei satelliti fino al 31 agosto quando, sulla regione dei Grandi Laghi, venne assorbita da una perturbazione in transito.

Il bilancio ufficiale parla 1836 morti accertate, di cui la maggior parte (1577) in Louisiana e Mississippi (238), ma considerando l’elevato numero di dispersi il conto finale è sicuramente più alto, realisticamente superiore alle 2000 persone, il che fa di Katrina uno dei più letali uragani nella storia degli Stati Uniti, preceduto solo dagli uragani dell’inizio del XX secolo. In assoluto senza precedenti invece i danni prodotti dal suo passaggio: la stima del governo americano è di circa 108 miliardi di dollari, una cifra incredibile che fa di Katrina il più “costoso” ciclone tropicale della Storia dell’umanità! (Immagine: NASA)

Fonte Meteogiuliacci

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