Editoriali — 01 Aprile 2016

01-04-2016 – Salve a tutti; classico aggiornamento modelli, con un’analisi ad ampio raggio in merito alle tendenze previste dai principali centri di calcolo mondiali.

Iniziamo dallo stato attuale; sull’Italia è presente estesa nuvolosità, prevalentemente innocua, correlata alla presenza di una goccia fredda mediterranea, ostacolata fortemente nella sua avanzata da una struttura anticiclonica nei Balcani, estesa fino al Mar Nero (fig.1).

fig.1

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Al momento i fenomeni sono scarsi su tutto il territorio italiano, con nuvolosità prevalentemente medio alta, anche nell’estremo nordovest, dove comunque ieri si sono verificate precipitazioni di una certa rilevanza in Piemonte. La ragione della complessiva scarsità di attività convettiva all’interno del sistema perturbato in transito sull’Italia risiede principalmente nel periodo stagionale in cui tale dinamica è avvenuta. A fine Marzo la temperatura dell’acqua raggiunge il minimo annuale, proprio in questi giorni sta iniziando a risalire e, pertanto, non vi è sufficiente spinta dal basso (carburante) necessaria alla creazione di ammassi nuvolosi di una certa consistenza.

Nei prossimi giorni, la goccia fredda in esame andrà alla deriva nell’entroterra africano, incapace di generare ulteriori fenomenologie a causa della opposizione esercitata dal cuneo altopressorio balcanico (fig.2).

fig.2

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Nel frattempo, dall’altra sponda dell’Atlantico il VP realizza la sua ultima impresa di stampo prettamente invernale, con una massiccia colata artica nel New England e con temperature che nell’Artico canadese, al di sopra del 50° parallelo, oscillano tra i -20° C e i -30° C, non male per Aprile.

Proprio l’irruzione fredda menzionata decreterà però la fine del VP alle quote troposferiche, perlomeno nel suo assetto invernale, consentendo all’anticiclone delle Azzorre di andare a occupare lo spazio gestito per tutta la stagione invernale dal lobo canadese (ved. editoriale per l’analisi delle dinamiche descritte).

fig.3

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La conseguenza di tale manovra, per le nostre regioni, consisterà nella genesi di un cavo d’onda proprio nell’Europa occidentale, con discesa di nuclei freddi nordatlantici a partire dal 7-8 Aprile, con annesse piogge, temporali e un consistente abbassamento delle temperature rispetto ai valori attuali (fig.3).

La pulsazione dell’anticiclone delle Azzorre assumerà quindi caratteri di persistenza, proprio in virtù dei nuovi assetti raggiunti dal VP e le saccature a ovest dell’Italia potranno essere reiterate anche nella seconda decade di Aprile, sebbene con traiettorie ancora da definire, che sembra possano favorire le regioni più occidentali della penisola al momento (fig.4).

fig.4

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I dettagli delle dinamiche descritte, specialmente l’ultimo passaggio, andranno verificati nei prossimi aggiornamenti, ma sembra molto probabile al momento un’inversione di tendenza nella prevalenza di correnti sciroccali che caratterizzano il tempo delle nostre regioni a tutte le quote in questi giorni. Ci aggiorneremo in merito.

Ciao ciao

Ilario Larosa (meteogeo)

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