I modelli continuano a delineare un quadro di fine mese meno estremo e con caratteristiche sempre relativamente anticicloniche ma più zonali. La conferma di detta possibilità e di quanto già indicato precedentemente si ha anche un pò valutando l’evoluzione dell’onda calda, nel corso del prossimo futuro in graduale movimento dall’iberia verso nord su francia ed isole britanniche, e poi verso levante sull’europa centro-settentrionale. La corrispondente estensione anticiclonica, ben poco azzorriana e destinata a coinvolgere parte del continente e mediterraneo ancora per un bel pò di giorni, di fatto potrebbe, nell’ambito del medio-lungo termine, subire gli effetti di un certo rinnovato moderato forcing occidentale in grado di abbassare il fronte polare e di rendere un pò più influente il corso delle depressioni atlantiche presenti ed in moto ben a nord delle alpi. Per osservare i primi effetti di una tale possibile evoluzione bisogna però attendere ed arrivare ai primi giorni di terza decade, quando, nel contesto di una configurazione con promontorio in trasferimento verso est e disposto all’altezza di mediterraneo centrale e balcani, una depressione proverà, quanto meno, a lambire le alpi occidentali cercando di forzare lo stesso promontorio. Se il fatto non corrisponderà a nulla di assimilabile ad un vero cambiamento potrebbe comunque corrispondere al primo passo del cambio descritto e con la concreta possibilità che sia poi la depressione successiva a risultare più influente ed a rappresentare la vera transizione verso un corso di fine mese più azzorriano e più occidentale. E’ evidente che fidarsi di proiezioni di così lungo termine non è così ovvio, tanto meno se si considera il modo ostinato con cui il sub-tropicale afro-mediterraneo di questi tempi tende a mostrarsi. Ma questo è quanto i modelli ci offrono attualmente e, con l’augurio che, effettivamente, l’estate di fine mese/inizio agosto possa essere meno rovente, ne prendiamo atto. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 22/23 e mostra la configurazione di alte pressioni a componente africana ancora ben marcata ma con l’azione ciclonica sopra descritta su nord della francia ed isole britanniche che lambisce le alpi occidentali e che spinge verso levante. La simbologia, a sua volta, vuole enfatizzare la possibile evoluzione successiva caratterizzata da una più incisiva avanzata della depressione ancora a largo e dalla tendenza verso un profilo generale meno associato a promontori africani e più associato ad un corso ovest-est (vedi freccia grande rossa e freccia grande viola che intendono simboleggiare la possibile evoluzione di una isoipsa di riferimento)…
Pierangelo Perelli

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