Disastri d'Italia — 10 Giugno 2016

Nubifragio e una tromba d’aria nel Biellese Famiglia che cena ha la casa scoperchiata (Dal nostro corrispondente) Biella, 6 luglio. Un nubifragio si è abbattuto la scorsa notte su una vasta fascia del Biellese e ha provocato danni rilevanti alle colture e agli edifici. In una zona di pianura, fortunatamente ristretta, si è formata una tromba d’aria, che ha tra l’altro investito una casa di due piani abitata da due famiglie di fratelli. Complessivamente, nove persone, fra cui quattro bambini, sono rimaste letteralmente senza tetto, spazzato via dalla bufera, e hanno dovuto trovare una sistemazione di fortuna. E’ accaduto verso le 23,30, nella frazione Magnonevolo di Cerrione, circa dieci chilometri a sud di Biella. Al piano terreno della casa, di recente costruzione, in una località isolata, a fianco della statale Biella-Cavaglià, abitava Gino Canevarolo, un meccanico di 26 anni, con la moglie Giuseppa, 22 anni, e i figli Alessandro e Cinzia, di 3 anni e di 4 mesi. Il primo piano era occupato da Sante Canevarolo, 30 anni, dalla moglie Silvia, 28 anni (insieme, i coniudi svolgono un’attività artigianale tessile) e dai figli Massimo e Manuele, di 7 e 3 anni. Da qualche mese è loro ospite la madre di Sante Canevarolo, Carolina Dall’O, di 63 anni. Sante Canevarolo era appena tornato a casa, dopo una breve assenza per motici di lavoro, e si era messo a tavola per mangiare un boccone: i due figli, già a letto, si erano alzati per fargli compagnia. «Pioveva a dirotto — ha rife¬ rito la madre dell’artigiano — e all’improvviso abbiamo udito un rumore fortissimo, mentre la casa tremava. Abbiamo avuto la sensazione che ci fosse il terremoto. Siamo usciti istintivamente dalla cucina e dalla tromba delle scale, guardando in alto, abbiamo visto il cielo, dal quale scendevano scrisci di pioggia torrenziale». Gino Ceravolo, anch’egli ancora alzato, nel frattempo era corso al piano di sopra, temendo che ci fosse stato uno scoppio nell’alloggio del fratello. La tromba d’aria ha scagliato le travi e le tegole sulla statale, che è rimasta ostruita. Da Biella son dovuti intervenire ì vigili del fuoco, che hanno impiegato oltre un’ora, con l’aiuto dei Caneravolo, per sgomnerare le macerie. E’ stato danneggiato dalla tromba d’aria anche un cascinale di Verrone, a pochi chilometri di distanza, di proprietà dei fratelli Giuseppe e Antonio Garizzano, di 63 e 57 anni. La bufera ha distrutto una tettoia e fatto strage di tegole. Un grosso albero è successivamente caduto sui binari della linea ferroviaria Biella* Santhià, nei pressi del viadotto di Vergnasco. Per fortuna l’ostruzione è stata notata, poco dopo le 4, da una pattuglia dell’istituto di sorveglianza Mek-Pol di Biella, in servizio nella zona, che ha subito dato l’allarme. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Biella e squadre di emergenza delle Ferrovie statali, ma il lavoro di sgombero si è protratto per circa tre ore. Le Ferrovie hanno dovuto sostituire tre convogli con pullman, che hanno portato i passeggeri a Santhià in tempo per non perdere le coincidenze. A Lessona, un fulmine ha incendiato la cabina di trasformazione dell’impianto elettrico del fabbricato industriale di Renato Torello Viera, di 73 anni, in cui hanno sede quattro imprese artigianali. Il danno è superiore ai dieci milioni. Le aziende rimarranno paralizzate fino a lunedi prossimo. Piero Minoli donne, Incoronata Fratangelo, 50 anni, e le figlie di questa, Palmina e Anna Tomba, 21 e 18 anni. Il triplice omicidio fu l’atto conclusivo di una squallida vicenda di prostituzione e di violenze, maturata in un ambiente caratterizzato da ignoranza e miseria.

Share

About Author

Meteo Sincero

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informativa sui cookie. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo maggiori informazioni

Non utilizziamo alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie legati alla presenza di plugin di terze parti. Se vuoi saperne di più sul loro utilizzo e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostraINFORMATIVA

Chiudi