Editoriali Slider — 27 Marzo 2020

La stagione non è certo partita con la sua veste più tipica e, anzi, continua a mostrare la possibilità che, anche nel medio-lungo termine, le prospettive rimangano incerte. Nel frattempo, però, pur nel contesto di dinamismi in quota assai interessanti ed associati a decise ingerenze nel cuore del vortice polare e del vortice stratosferico, determinate minacce da coordinati movimenti aleutinico-azzorriani sembrano, almeno parzialmente, scongiurate. L’esemplare evoluzione in atto, frutto di una irruzione dinamica ciclogenetica destinata a cut-off mediterraneo e foriera di una fase invernale può, nel frattempo, attenuarsi, ma senza aprire, almeno nel medio termine, scenari di tutt’altro segno. Una nuova infiltrazione nord-orientale, infatti, associata stavolta ad affermazione anticiclonica in area britannico-islandese, può rinnovare, ad inizio settimana e seppur in forma meno intensa, la fisionomia ciclonica e dinamica mediterranea, del tipo di quella in corso. Il disegno, con la freccia blu non tratteggiata, si riferisce alla situazione prevista in quota ad inizio mese ed indica la fase matura della nuova infiltrazione suddetta. Di grande interesse risulta, poi, l’analisi delle manovre successive, ancorate al massimo dell’incertezza, ma, come detto, molto meno orientate di giorni fa nella direzione della possibilità di minacce artiche davvero marcate. L’affermazione di un esteso riscaldamento in quota, promosso da estensioni del sub-tropicale disposte dalla groenlandia nord-occidentale al vicino nord-atlantico, sembra, infatti, non dover ulteriormente consolidarsi e sembra, invece, poter aprire ad un affondo in pieno oceano, quale possibile preambolo di un tentativo, almeno parziale, di riaffermazione zonale. L’ipotesi di una minaccia artica segnata dal consolidamento anticiclonico suddetto (n.1 nel disegno) e l’ipotesi, ora più realistica, dell’evoluzione alternativa, segnata da affondo in oceano e da un contesto più zonale (n.2 nel disegno), sono simboleggiate dalle frecce tratteggiate e dai numeri, e delineano la sensibile differenza, per le sorti del proseguimento della stagione, che corre tra l’incombenza di blocchi e relative minacce artiche ed un corso più tipico, variabile occidentale, se non anticiclonico. Chi non sa di meteo o che non segue nel modo corretto l’evoluzione del tempo e delle indicazioni della modellistica previsionale penserà che certi cambiamenti di previsione o ribaltoni sono frutto di una sfera di cristallo malfunzionante. Ma la verità è ben altra ed è quella che risiede nei tentativi, assolutamente rigorosi e scientifici, di capire sempre di più i misteri dell’atmosfera e nelle straordinarie bellezze della natura e del tempo…

Pierangelo Perelli

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