Editoriali Slider — 24 Marzo 2023

Un maggior dinamismo meridiano è davvero nelle corde di questo fine mese e dell’immediato inizio di aprile. Nell’arco di 6-8 giorni la penisola sarà interessata da due onde negative, pur se nelle vesti di irruzioni nord/ovest-sud-est che nelle vesti di vere e proprie fasi perturbate e piovose. Ovviamente le precipitazioni non potranno mancare, ma sparse, poco generose rispetto al nord-ovest e più diffuse su zone interne e settori adriatici. Nulla vieta che la traiettoria delle medesime perturbazioni possa essere tale da estendere influenza anche ai settori occidentali, ma, per come sembra, sempre nel quadro non dei classici sistemi che arrivano da ovest e che si caratterizzano come estese depressioni piovose per tutta la penisola. Una mobilità come quella che si preannuncia nel periodo considerato è foriera di un tempo variabile e caratterizzato da fasi opposte relativamente marcate che si alternano. Il disegno della situazione prevista in quota su scala emisferica ad inizio di aprile ci mostra in modo chiaro l’alternanza suddetta in cui si possono apprezzare l’onda negativa di questo fine settimana ed oramai molto ad oriente, e la nuova onda dei giorni 2/3 aprile in azione ed in progressione verso sud-est o verso levante. Anche questa onda, come detto e a meno di revisioni future, sembra presentarsi nella forma delle onde che subentrano da nord-ovest e che, pur apportatrici di una ventata di instabilità e di raffrescamenti in progressione da nord a sud, stentano a dare origine ad una durevole e ben definita azione ciclonica. Rimane il fatto che la primavera del prossimo futuro potrebbe risultare meno stabile e più agitata di quella in atto, e persino con fasi, in termini di temperature, da moderato regresso stagionale. Di certo andare a guardare situazioni previste nel medio-lungo come quelle di inizio aprile non offre garanzie e certezze. Tutt’altro. Ma in questo caso, nel contesto di un esame di possibili cambiamenti o di particolari evoluzioni future, diventa lecito in quanto tutti i modelli, più o meno, concordano nel riconoscere la tendenza descritta e che si profila, essenzialmente, a partire da inizio settimana prossima per prolungarsi e sfociare in aprile. Va anche detto, ma in questo caso il grado di incertezza diventa davvero elevato, che alcuni modelli intravedono, poi a seguire, più che il proseguimento dell’alternanza indicata, ulteriori meridianizzazioni con rialzi barici groenlandesi e l’eventualità che, da tale evoluzione, possano emergere situazioni di ben definiti flussi artico-marittimi e di irruzioni sul continente di segno più marcato (vedi le due frecce in alto a sinistra)…

Pierangelo Perelli

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