Editoriali Slider — 19 Luglio 2022

Qualcuno dice che guardare le situazioni previste a 7-15 giorni non abbia molto senso e che le carte vanno osservate, in quanto elementi di una progressione in continuo, quotidianamente o ad ogni run di riferimento. Di certo sul fatto che ogni proiezione futura abbia il significato di qualcosa di valido fino al calcolo previsionale successivo non ci sono dubbi. Ed è così che il tempo va seguito, sempre considerando che le emissioni più recenti vanno considerate ma dicono qualcosa che sarà, inevitabilmente, sostituito, a prescindere da conferme o cambiamenti, dalle emissioni del run successivo. Il che non significa, però, che non abbia senso osservare ed analizzare proiezioni di medio-lungo. Venendo alla situazione ed in riferimento alla possibilità che a fine mese e ad inizio di agosto si possa avere una estate più clemente continuano ad esserci conferme. Va però anche detto che la faccenda non mostra cambiamenti radicali e, semmai, mostra un anticiclone dinamico afro-mediterraneo sempre piuttosto solido e capace di una certa resistenza. Tant’è che se osserviamo nel disegno la situazione generale prevista a metà decade notiamo una bella azione ciclonica che raggiunge l’europa nord-occidentale ma notiamo anche che a tale movimento corrisponde una ulteriore spinta dello stesso anticiclone. Ma, per fortuna, va anche detto che, in un contesto che appare associato ad una certa mobilità, una rimonta del genere può anche essere interpretata come una sorta di onda pre-frontale. Parlare di onda pre-frontale, in questo caso, può apparire eccessivo e, di fatto, non sembra affatto che la medesima saccatura in moto verso levante possa dettare i termini di un break e di un coinvolgimento mediterraneo di una certa entità. Ma può, quanto meno, essere il segno di una evoluzione proiettata, per come segnalato in precedenza, verso un profilo generale di fine luglio e di inizio agosto caratterizzato da un sub-tropicale distribuito in modo più conforme ad un contesto zonale. Tutto questo significherebbe un corso con temperature, quanto meno sul centro-nord, più accettabili e con la possibilità di momenti di instabilità sul settentrione. Vedremo. Il disegno, oltre a fornire la situazione prevista intorno al 25 luglio e la tendenza successiva sopra descritta, fornisce alcune indicazioni dal valore didattico riferite al concetto di anticiclone africano e del come può distribuirsi la barica ad esso associata. Si nota, nei colori, il promontorio che è appunto africano e che interessa le quote superiori, mentre si nota, nella fisionomia isobarica delle linee bianche, una corrispondente situazione dei bassi strati a cui non corrispondono anticicloni africani ma una estensione con cellula sull’europa centrale nel rispetto proprio del modo di come si colloca generalmente l’alta pressione al suolo rispetto ad un promontorio dinamico o in quota. Questo per indicare a che cosa ci si riferisce quando su siti meteo, notiziari e pagine varie si parla tanto e, a volte, anche a sproposito, magari ricorrendo alle stupide, stomachevoli ed inopportune definizioni dei vari caronte, lucifero e via dicendo, di anticiclone africano…

Pierangelo Perelli

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