Editoriali Slider — 13 Gennaio 2022

A vedere cosa dicono i vari modelli per il medio e lungo termine non risultano, almeno sino a fine seconda o ad inizio terza decade, particolari scossoni. Quanto, di fatto, risulta, è il contesto di un anticiclone relativamente dominante tra il centro e l’ovest continentale, deciso, sulla base di oscillazioni successive più o meno spinte in meridiana, a mantenere buoni massimi anche verso est e a mantenere abbastanza a levante il flusso freddo. Un contesto del genere non esclude, certamente, la possibilità di almeno temporanei spostamenti dei massimi più verso nord-ovest sul nord-atlantico e tali da disegnare il profilo di dinamiche più aperte a retrogressioni continentali e a sbuffate fredde da nord-est; ma, in linea generale, la base delle ultime emissioni, particolarmente favorevole a questa possibilità, non appare. E non appare perché la disposizione del relativo blocco anticiclonico si configura secondo lo schema delle campane anticicloniche stabili e non così meridiane. La conseguenza è quella di un getto che risale sull’oceano verso le latitudini settentrionali e che ridiscende lungo l’europa orientale nell’ambito di un flusso nord-ovest/sud-est. Come detto eventuali erosioni, più o meno temporanee, del bordo orientale della stessa campana anticiclonica, non possono essere escluse, così come non possono essere escluse, sulla base delle dinamiche di interazione quota-suolo, flussi balcanici orientali al suolo maggiormente destinati a sud e adriatico. Al momento, tuttavia, e considerando principalmente il medio termine, quanto destinato alla penisola appare come il classico tempo di confine, più anticiclonico che ciclonico, influenzato dall’alta pressione sul continente e, solo parzialmente, dal flusso freddo dell’est. Le speranze freddiste di vedere l’onda anticiclonica ampliarsi verso nord e nord-ovest e di vedere, di conseguenza, discese artiche più spostate ad occidente, sono relativamente legittime giacché una tale evoluzione, nel lungo termine, non può essere esclusa. Ma è anche vero che, al momento, prospettive che confortino detta evoluzione in modo chiaro, non sussistono o non sussistono più di tanto. Il disegno illustra quanto detto e la situazione generale prevista intorno ai giorni 17/18…

Pierangelo Perelli

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