Editoriali — 10 Ottobre 2014

I fenomeni alluvionali, come quello della liguria in atto, trovano una spiegazione nell’ambito dei sistemi temporaleschi ad evoluzione locale o, più esattamente, a mesoscala. Leggo sulle polemiche nel merito della non allerta da parte dei sistemi di protezione, e può anche essere che negligenze ci siano state (e non sarebbe certo la prima volta); ma occorre spiegare ed esaminare giacché la previsione a carattere locale di fenomeni cosi intensi e localizzati è tuttaltro che semplice, anzi. Si conoscono le condizioni favorevoli allo sviluppo di piogge e di temporali ma riguardo alla scintilla che accende lo sviluppo di una supercella o di un autorigenerante molto intenso non è che la previsione possa far molto. E non è un caso che in USA, dove i sistemi di forecast sono molto sviluppati ed all’avanguardia, muoiano ogni anno persone a causa dei tornado. Dunque un cluster autorigenerante. Non stiamo parlando di rarità ma di fenomeni molto frequenti nella stagione calda o di mezzo. Più rare sono la intensità e la durata come quelle della multicella ligure. Purtroppo l’autorigenerante stazionario, e stazionario perché associato ad un flusso esso stesso stazionario dal punto di vista della traslazione, può diventare assai duraturo fino a trasformarsi, nelle apparenze, in un temporale di molte ore di durata.  In verità il sistema, trascinato in questo caso da sud-ovest a nord-est dalle correnti in quota, genera a ritroso in estensione retrograda, secondo il meccanismo della rigenerazione sopravvento, nuove celle che, a loro volta, entrano nel sistema spostandosi e maturando verso nord-est. Il termine supercella, in questo caso, a dispetto di cosa si legge in alcune cronache giornalistiche, non lo scomoderei  perché non credo che siano intervenuti fenomeni di questo tipo. Per quanto poi riguarda le cause termico-dinamiche siamo sempre lì; il solito muro africano che attiva nastri trasportatori caldo-umidi di scirocco, la contemporaneità di un affondo iberico, la risalita di correnti mid-level, e la convergenza tra il sud-est dello scirocco e la risalita suddetta proprio in corrispondenza del golfo ligure, senza escludere l’azione di divergenza associata al jet stream, pur se in questo caso non cosi intensa. Si può poi anche aggiungere che questi sistemi, quando riescono ad accendersi, tentano di fare tabula rasa all’intorno. In primis lo fanno le supercelle, ma anche sistemi a multicella come questo non scherzano. In pratica richiamano l’energia circostante impedendo una dissipazione energetica a più ampio raggio, e, dunque, risultando tanto più isolati quanto più intensi…

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Pierangelo Perelli

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