Editoriali Slider — 01 Maggio 2023

Cosa promette la prima decade del mese è ancora oggetto di verifica tant’è che i modelli non ci regalano linee tendenziali con una identità ben precisa. Ma, forse, tutto questo può anche essere il segno di un possibile corso futuro privo di scossoni e piuttosto ancorato a quell’atlantico un pò fatto di azzorre ed un pò fatto di infiltrazioni atlantiche, e, appunto, non così ben definito in termini di tempo stabile o di tempo perturbato. In effetti quello che si intravede dai prossimi giorni ad inizio seconda decade oscilla tra moderati espansioni del sub-tropicale ramo oceanico e suoi temporanei abbassamenti di latitudine o aperture alla possibilità di ingressi umidi instabili dalla francia o dall’iberia. Il disegno della situazione prevista in quota intorno ai giorni 5/6 mostra la moderata saccatura, attualmente in azione in pieno mediterraneo, che si è spostata all’altezza di turchia ed egeo, e mostra l’azione dell’onda anticiclonica susseguente, evidentemente foriera di un tempo ben più stabile. E mostra, anche, nel contempo, il classico profilo di un corso ondulato, relativamente mobile in cui si alternano modeste onde cicloniche e modeste onde anticicloniche. In questa logica della variabilità e dell’alternanza l’onda negativa presente a ridosso dell’iberia può, poi, essere quella capace di determinare un nuovo guasto del tempo intorno al prossimo fine settimana, ma è anche vero, per come accennato, che, in un gioco di salite e discese in latitudine del sub-tropicale , la medesima saccatura potrebbe anche finire per indebolirsi. Di fatto, e cercando di guardare anche oltre, il prevedibile corso generale occidentale che si profila mostra orientamenti tutt’altro che definiti e, pur offrendo il senso della variabilità dettata dall’alternanza di passaggi di opposto segno offre anche quello di un contesto nel quale occorre tener di conto anche delle oscillazioni bariche in latitudine nonché delle loro collocazioni lungo la longitudine…

Pierangelo Perelli

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