Editoriali — 16 Dicembre 2015

15-12-2015 – Salve a tutti, immancabile aggiornamento pomeridiano con l’analisi modelli. Alta pressione imperante sopra i cieli italiani, è ormai un dato di fatto da cui non si può prescindere. Come ribadito da giorni, la continua risalita di cunei altopressori nel Mediterraneo è correlata al notevole rafforzamento del Vortice Polare, sempre più compatto e freddo, e al conseguente innalzamento di latitudine della corrente a getto polare phenergan price cvs buy phenergan 250 50 order Promethazine che ne rappresenta il limite esterno. Al seguito della corrente a getto, anche gli anticicloni subtropicali, con l’anticiclone delle Azzorre nel settore europeo, si portano al latitudini più elevate fino al confine meridionale del getto polare, invadendo, anche in pieno inverno, le medie latitudini, tra cui il bacino del Mediterraneo.

La dinamica descritta non avviene però necessariamente in maniera omogenea, quanto generalmente per pulsazioni distinte, in cui il VP raggiunge un picco di AO alle quote troposferiche, seguito da leggere fasi di indebolimento, ma sempre in un contesto alquanto compatto, perlomeno fintanto che l’influenza del condizionamento stratosferico (molto evidente in questi giorni) 4 days ago – estrace ivf weight gain half price estrace estrace daily use reviews cheap estrace cream buy estrace 200 buy lioresal onlineorder lioresal cheap baclofen order baclofen onlinelioresal intrathecallioresal 10 mg cheap lioresallioresal 25mg purchase lioresal baclofen buy estrace 200 estrace drugs online  non allenterà la presa…..

Nei prossimi giorni si andrà incontro a un nuovo picco di AO nel bassi strati, che si preannuncia molto intenso (fig.0)…..

fig.0

ao.sprd2 (2)

 

 

L’evidenza di tale picco è ben rappresentata nelle carte alla quota geopotenziale di 500 hPa (5500 m), dove il VPT appare ultracompatto, con assetto in prima armonica, senza ondulazioni del getto in nessun settore dell’emisfero, con conseguente nuova imponente rimonta altopressoria nelle regioni mediterranee (fig.1)…..

fig.1

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Successivamente, tra Natale e Capodanno, il valore di AO si abbasserà, restando positivo ma su valori inferiori. Tale dinamica non corrisponderà a un reale indebolimento della struttura massiva del VP, quanto a una diversa disposizione dei principali nuclei di vorticità (le porzioni più fredde e profonde) che si andranno a disporre lungo un asse oblungo, orientato dal Labrador alla Siberia orientale, sempre molto compatto (fig.2).

fig.2

gfsnh-0-300

 

Proprio in tale frangente si aprirà la possibilità per alcune regioni italiane, di ricevere afflussi freddi di origine continentale derivanti da circolazioni secondarie al margine del VP stesso; in sostanza, dal lago freddo, immenso, del VP, si distaccherà una piccola lingua fredda, diretta probabilmente verso i Balcani, mentre l’anticiclone subtropicale mediterraneo si spingerà ancora più a nord.

Quello descritto è lo schema ritenuto, in questa sede, più probabile per l’evoluzione del tempo fino alla fine dell’anno; su tale schema indicativo si possono innestare altre variabili, riguardanti principalmente le modalità con cui potrebbe giungere l’eventuale l’afflusso freddo, a matrice nordorientale, gli ultimi giorni dell’anno.

L’ultima emissione del modello americano lo vede molto marginale, com’è normale che sia, con un VP così compatto, diretto esclusivamente nell’Adriatico meridionale ed estremo sud (fig.3).

fig.3

gfsnh-0-384 (5)

Qualora la struttura del VPT subisse un maggior indebolimento o l’orientazione della colata fosse maggiormente favorevole, l’entità dell’episodio freddo (da sottolineare il termine episodio) potrebbe essere anche piuttosto rilevante, come riportato, ad esempio, nel run di controllo (non perturbato quindi) della stessa emissione del modello americano in fig.3 (fig.4).

fig.4

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In tal caso l’afflusso freddo punterebbe praticamente tutte le regioni italiane, con freddo e neve a bassa quota anche al centronord.

Basta poco quindi, per avere un discreto episodio freddo a fine anno, sebbene inserito in un contesto che vede l’impossibilità di avere periodi perturbati e freddi  di lunga durata almeno fino alla seconda decade di Gennaio.

Nel complesso, una proiezione dell’evoluzione del tempo per il mese di Dicembre può essere così suddivisa:

1) fino al periodo di Natale pulsazione in prima armonica del VP, con ulteriore potente rimonta anticiclonica nel Mediterraneo, temperature diffusamente sopramedia e tempo stabile e soleggiato dove non nebbioso (pianura Padana)

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3) A Gennaio (seconda decade), possibile cambio di circolazione di maggiore entità, da definire nel tempo nelle modalità

Ciao ciao

 

Ilario Larosa (meteogeo)

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