Editoriali — 22 Dicembre 2015

22-12-2015 – Salve a tutti; proseguiamo nella nostra analisi quotidiana modelli, che presentano sempre spunti molto interessanti e, molto probabilmente, sottovalutati da molti. Chiariamo, infatti, che in questa sede non si sta affatto affermando che entro Capodanno arriverà il gelo, cosa non vera con le carte attuali, mentre a Natale sappiamo ormai che farà caldo (per la stagione ovviamente) e che solo una certa nuvolosità potrà disturbare i cieli delle regioni più occidentali, ma che nulla di particolare accadrà fino agli ultimi giorni dell’anno.

Ci sono, però, molte altre ragioni per cui risulta molto interessante, attualmente, condurre un’analisi delle emissioni attuali, in particolare del modello americano. Appare sempre più chiaro in effetti come, a partire dagli ultimi giorni di Dicembre, l’assetto del VP, molto gradualmente, si andrà modificando cipro purchase cipro e questa è già una notizia in questo inverno anomalo.

Andiamo per gradi; sembra ormai accertata la partenza della spinta dell’anticiclone europeo, diretto con forza verso l’Artico scandinavo nei giorni 29-30 Dicembre (fig.1).

fig.1

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Il blocco anticiclonico, centrato proprio nelle regioni scandinave, sarà possente, ma lo sarà anche il Vortice Polare kegunaan obat ce este buy quetiapine 200mg atarax jarabe adultos et tremblements. buy atarax dapoxetine is used as a treatment for premature ejaculation. priligy buy amoxil suspension 250 mg dose online – no prescription required worldwide shipping cheapest prices pharmacy discount prescription drugs generic dapoxetine 60mg . warnings & precautions. dapoxetine no rx. , in particolare il suo lobo canadese (LC); pertanto, la conseguente colata gelida nel bassopiano russo, non riuscirà completamente a giungere in Italia, a causa della spinta esercitata verso est dalla depressione islandese, correlata a sua al lobo canadese del VP, sull’anticiclone (quante sigle, fig.2).

fig.2

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In parole più semplici, il freddo deve arrivare da est, muovendosi verso ovest, ma le correnti caldo umide in Atlantico spingono troppo forte a sua volta verso est (Europa), tenendo a bada il freddo nell’Europa orientale e consentendo solo l’arrivo di avvezioni fredde marginali nelle regioni meridionali e Adriatiche (fig.2).

Ad ogni modo, è probabile che Capodanno sia molto più fresco di ora in Adriatico e al sud, con genesi anche di nevicate sui rilievi a quote collinari, ne riparleremo.

Questo però sarebbe solo l’inizio; il vero ruolo del blocco scandinavo è quello di indebolire il VP nel lungo termine, come una spina nel fianco, e qualche risultato si vede nelle emissioni (fig.3).

fig.3

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Ecco infatti, che nei primi giorni di Gennaio la costante presenza di una cellula altopressoria nell’Europa orientale (con il bassopiano russo che si andrà notevolmente raffreddando) costringerà il flusso del getto polare in Atlantico e tuffarsi letteralmente in Atlantico, apportando finalmente un deciso cambio di marcia alle condizioni meteorologiche nella penisola italiana. Al momento non si sta parlando di gelo e neve epocale, ma di una progressiva  disposizione dell’assetto del VP  a scala emisferica verso condizioni prettamente invernali, con possibili antipasti perturbati e freddi nordatlantici prima della Befana, in attesa di una probabile ulteriore termicizzazione dell’alta pressione anche nel settore uralico, come ben illustrato bella fig.4.

fig.4

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Ed eccolo quindi, a fine emissione, dopo la Befana, l’anticiclone termico euroasiatico ben formato, con due massimi distinti di ben 1055 hPa a est degli Urali, in piena Siberia. La funzione di tale figura altopressoria è fondamentale, in quanto costituisce una valido sbarramento allo strapotere del VP e all’assetto zonale del getto polare, costantemente orientato lungo i paralleli nella stagione in corso. Dalla fig.4 si vede bene, infatti, come le correnti fredde siano costrette a convergere nel Mediterraneo, proprio sull’Italia, a causa della presenza dell’imponente struttura eurosasiatica, con frequenti occasioni per piogge  nevicate su molte regioni. Tutto ciò, in attesa di una ulteriore crisi del VP, che potrebbe essere incentivata proprio dalla dinamche descritte e che condurrebbe a configurazioni molto più perturbate e, probabilmente, fredde nel Mediterraneo.

Ciao ciao…………..

 

Ilario Larosa (meteogeo)

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