Editoriali — 21 Aprile 2016

21-04-2016 – Salve a tutti, assetti meteorologici in rapida evoluzione nel comparto europeo e mediterraneo. Numerose figure bariche, distinte e ben caratterizzate, affollano i cieli di questo settore di emisfero, pronte a convergere e a cambiare posizione nelle prossime 48 h. Ecco la situazione attuale, punto di partenza per un drastico cambio delle condizioni meteorologiche nelle nostre regioni, con annesso nutrito carico di precipitazioni, anche temporalesche e anche nevose sui rilievi, sia appenninici, sia alpini (fig.1)…..

fig.1

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Dalla fig.1 sono ben evidennti tre distinte figure bariche:

1) Un’ampia goccia fredda centrata al largo delle coste portoghesi, in Atlantico, che sta iniziando a influenzare le nostre regioni più occidentali che nuvolosità alta e stratificata.

 

2) Un lunga striscia altopressoria nell’Europa centrale, al momento con funzione di diaframma tra la goccia fredda e la colata artica nel nord Europa.

3) La massiccia saccatura artica che sta prendendo le mosse tra Islanda e Scandinavia, pronta a virare decisamente verso sud nelle prossime 24 h

Come accennato quindi, entro domani sera, venerdì, il diaframma altopressorio al centro della fig.1 sarà praticamente scomparso, consumato dal’azione della saccatura artica, con migrazione del nucleo dell’ata pressione a ovest, tra Groenlandia e Islanda (fig.2).

fig.2

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Una volta che l’assetto barico nel comparto europeo ed est Atlantico sarà così definito, la colata artica sarà pronta a invadere il Mediterraneo, passando per l’Europa centrale, avendo strada libera verso sud. Nel giro di 72 h, l’assetto del VP a scala emisferica risulterà completamente stravolto, con una lunga saccatura meridiana, estesa dalle regioni polari fino alla penisola italiana, situata proprio lungo l’asse della saccatura (fig.3).

fig.3

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Le conseguenze non si faranno attendere a lungo e già domani venerdì, rovesci sparsi interesseranno principalmente le regioni centrali e i settori alpini, con locali temporali tra Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Campania settentrionale e tutta la dorsale appenninica (fig.4).

fig.4

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Ma questo sarà solo il preludio del peggioramento. Nella giornata di sabato, un nuovo impulso perturbato in arrivo da nord genererà un forte peggioramento su tutto il centronord, con piogge e temporali diffusi e prime nevicate sui rilievi alpini, a quote ancora abbastanza elevate (fig.5).

fig.5

hrrr (4)

In questa fase, le temperature diminuiranno leggermente, ma resteranno ancora in media e sopramedia, specialmente al sud. Il massimo della penetrazione del possente nucleo artico si avrà però nella giornata di Lunedì 25, in concomitanza con la festività della Liberazione (fig.2), con la saccatura estesa a quasi tutte le nostre regioni e nevicate anche sui i rilievi appenninici fino a quote intorno 700-800 m nei settori settentrionali, intorno i 800-1000 m in quelli centrali, laziali-abruzzesi, con ventilazione sostenuta di tramontana su tutto il centronord (fig.6).

fig.6

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In questa seconda fase, i rilievi alpini beneficeranno di nevicate soprattutto nei versanti settentrionali, anche a quote molto basse (400-500 m), più riparati i versanti meridionali.

Questa in linee generali la dinamica del peggioramento in arrivo. Da quanto finora esposto però , il peggioramento si presenta articolato e complesso nella sua fasistica e andrà trattato in diversi aggiornamenti successivi; nel pomeriggio si proverà a scendere nel dettaglio previsionale, con il maltempo che farà la sua comparsa già nella giornata di domani.

Un ultimo sguardo, prima di congedarci, merita di essere dato alla evoluzione successiva della saccatura, con il nocciolo gelido artico che si assesterà nell’Europa centrale, con una configurazione a scala emisferica davvero spettacolare, generando altre nevicate a bassa quota oltralpe, mentre sull’Italia il clima resterà fresco e piuttosto instabile, sebbene la fase più cruda del peggioramento sarà già passata (fig.7).

fig.7

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Insomma, una fase meteorogica a scala emisferica davvero peculiare, mai vista nell’inverno trascorso, con risvolti notevoli per il Mediterraneo. A più tardi per i successivi aggiornamenti.

 

Ciao ciao

Ilario Larosa (meteogeo)

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