Editoriali — 17 Aprile 2016

17-04-2016 – Salve a tutti, nuovo aggiornamento pomeridiano, mirato ad analisi più completa, dettagliata e a scala emisferica della evoluzione meteorologica del lungo termine.

In tal senso, l’evoluzione attuale è ancora legata agli schemi evolutivi che hanno caratterizzato la stagione invernale, con un lobo canadese piuttosto robusto in costante spinta verso il settore a sud della Groenlandia e conseguente presenza di un promontorio anticiclonico nel settore opposto, orientale, dell’Atlantico (fig.1)

gfsnh-0-96 (1)

 

Tale fase, nella nutritissima schiera di sigle meteorologiche viene riassunta con l’acronimo EA+ (East Atlantic positiva), caratteristica di periodi con anomalie positive di geopotenziale nel settore atlantico europeo e, in genere, anche nell’Europa occidentale. Assetto opposto ovviamente nel settore occidentale atlantico e nelle coste del Labrador e del New England.

Come accennato da più giorni, segnali di cambiamento rispetto agli assetti descritti sono contemplati dalle previsioni attuali dei modelli. In particolare, una decisa e vigorosa puntata verso nord, proprio nel ponte del 25 Aprile, dell’anticiclone delle Azzorre, causerà l’affermazione di un importante blocco nell’Atlantico centrale, con  isolamento e indebolimento del lobo canadese (fig.2).

fig.2

gfsnh-0-180

Inevitabile in tal senso la riposta meridiana del VP, con innesco di una massiccia saccatura artica e con relativa colata di aria fredda alle medie latitudini nel comparto europeo. La traiettoria che il nocciolo freddo potrà prendere nel periodo successivo al 25 Aprile non è ancora chiara; il modello americano vede un leggero spanciamento verso ovest, generato dall’indebolimento della radice del blocco, già visibile in fig.2. Diversa la visione del modello europeo, dove il blocco è molto solido e la colata artica invade buona parte dell’Europa senza deviare verso l’oceano, temperature praticamente invernale nell’Europa occidentale (fig.3).

fig.3

Recm2162

 

Nevicate a quote prossime alla pianura saranno possibili tra Regno Unito, Paesi Bassi, Germania e Francia settentrionale. Neve anche sui rilievi alpini, a quote più alte, ma non troppo nei versanti esteri alpini. Davvero imponente per la stagione il nocciolo artico in arrivo sull’Europa (fig.4).

fig.4

Recm1921

 

Nei prossimi giorni andremo a definire meglio la dinamica esatta del peggioramento, ma intanto sembra davvero che la crisi del VP debba condurre a un completo stravolgimento degli assetti barici a scala emisferica, con la nascita di un dipolo artico, caratterizzato da una vasta area altopressoria nel settore canadese e un intenso lobo gelido del VP nel settore siberiano. Non male per fine Aprile (fig.5).

fig.5

gfsnh-0-384 (5)

 

 

Insomma, per gli amanti delle dinamiche meteorologiche, ma soprattutto per gli amanti del freddo e dei temporali il periodo potrebbe rivelarsi davvero propizio, senza contare le nevicate sempre possibili, a partire dal giorno 25, sulle Alpi e sulle cime più alte dell’Appennino.

 

Ciao ciao

Ilario Larosa (meteogeo)

Share

About Author

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informativa sui cookie. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo maggiori informazioni

Non utilizziamo alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie legati alla presenza di plugin di terze parti. Se vuoi saperne di più sul loro utilizzo e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostraINFORMATIVA

Chiudi