La gioia dell’estate per molti è anche scorazzare con la propria barca lungo le coste dei nostri mari e in qualche traversata.
Ma anche noto che in barca si rischia di più di scottarsi al sole.
Perché si sommano due circostanze sfavorevoli: in primo luogo la capacità della superficie marina di riflettere i raggi solari incidenti ( e quindi di potenziarne gli effetti) e, in secondo luogo, gli effetti del vento. Quest’ultimo infatti da un lato fa evaporare il sudore ( e il sudore contiene un fattore naturale di protezione chiamato urocranico), dall’altro contribuisce alla disidratazione dell’epidermide. Per tali motivi i marinai (così come i maestri di sci) sono le persone che meglio rendono l’idea di una pelle seriamente danneggiata dal sole (photoaging).
Una scottatura può dare reazioni molto intense sia a livello locale ( estremo rossore, bolle, vesciche) sia generale ( febbre, spossatezza, brividi). Ma cosa fare se ci si scotta? Nei casi più gravi è bene rivolgersi al proprio dottore. Negli altri casi i medici raccomandano di assumere un’aspirina o un preparato antistaminico (per bocca), evitare assolutamente l’applicazione di creme antistaminiche (causano fotodermatiti e irritazioni), applicare invece creme contenenti ossido di zinco o, se il prurito è intenso, una crema al cortisone ( che calma l’infiammazione). Ovviamente bisogna evitare il sole fino a quando l’eritema non si è risolto.
Fonte: www.meteogiuliacci.it