Editoriali — 17 Maggio 2016

17-05-2016 – Salve a tutti, aggiornamento modelli maggiormente approfondito rispetto alle pillole serali. Penisola italiana ancora alle prese con le conseguenze della discesa artica iniziata 4 giorni fa. Sebbene il centro motore di tutta la struttura sia ormai traslato a est, nelle repubbliche baltiche (fig.1), altri temporali si sono abbattuti in nottata e in mattinata nel centro Italia, dove l’aria fredda in quota, dopo aver scavalcato le Alpi, con il nord sottovento, andava a contrastare con masse d’aria più calde di origine mediterranea, generando addirittura nevicate sulle cime appenniniche e regalando panorami inusuali per la seconda metà di Maggio, come ampiamente riportato in numerose cronache sull’argomento……………..

fig.1

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Nella fig.1 sono contenuti molti aspetti del tempo futuro delle nostre regioni. Si vede bene come il nucleo più intenso della colata artica di stia spostando a est, restando sempre oltralpe, ma anche come una nuova perturbazione in Atlantico si stia preparando ad abbordare il Mediterraneo occidentale. Il promontorio anticiclonico nel settore centrale della figura non resisterà molto al transito della perturbazione e, anzi, costituirà il “trampolino di lancio” per il suo isolamento (cut off) proprio sopra le nostre teste tra giovedì e venerdì. Ecco il momento del distacco della goccia fredda dal flusso Atlantico (fig.2)………………….

fig.2

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Ed ecco la successiva evoluzione nei nostri mari, con un intenso vortice ciclonico che “taglierà” praticamente tutte nostre regioni, transitando da nordovest verso sudest (fig.3)

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Com’è noto da didattica meteo, una goccia fredda che perde lentamente il suo potenziale sul posto è una sorgente di maltempo e fenomeni meteorologici in genere in tutte le stagioni. In particolare, durante il periodo primaverile, le precipitazioni si concentrando nelle aree interne, con il mare molto freddo e, nelle ore pomeridiane, la fioritura di temporali è notevole. Si inizia mercoledì al nordovest, con precipitazioni anche temporalesche, in propagazione in nottata al centro e al nordest, dove giovedì il maltempo si farà sentire in maniera accentuata, con piogge e temporali, soprattutto pomeridiani, localmente di forte intensità. Da sottolineare in questa la fase la possibilità di nuove nevicate lungo l’arco alpino (colore celeste) intorno 1200-1500 m di quota, localmente più in basso (fig.3).

fig.3

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Abbiamo detto come, nella generalità dei casi, una goccia fredda che possieda una simile traiettoria e una simile entrata nel Mediterraneo rilasci molto lentamente il suo potenziale, tendendo ad esaurirlo sul posto. Il caso in esame non sarà un eccezione, in quanto dopo 24 h, nella giornata di venerdì, le piogge non si saranno allontanate dall’Italia e, anzi, al sud e nelle centrali Adriatiche sarà una giornata di intenso maltempo, con temporali anche forti lungo la dorsale appenninica abruzzese-laziale e campano-lucana (fig.4).

fig.4

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Insomma, ancora una volta è possibile ribadire come del caldo non vi sia traccia nel Mediterraneo. Va comunque chiarito come non sia da considerare una primavera eccezionale quella in atto, dovrebbe essere la normalità quella che stiamo vivendo, sebbene le nevicate sulle cime dell’Appennino centrale in questo periodo siano comunque un fatto notevole. Resta il fatto che il trend non sembra possa subire una decisa inversione di tendenza al momento e, pertanto, piogge, temporali e fresco ci accompagneranno ancora per alcuni giorni, vedremo dopo.

Ciao ciao

Ilario Larosa (meteogeo)

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