Editoriali — 18 Aprile 2016

“Opera bene pur tenendo presente il male che ne sopporterai“. Credo che dovrebbe essere una regola di vita.

In un Paese dove la retro è la marcia più veloce (e l’ultima dimostrazione l’abbiamo avuta dal non risultato referendario), dove per vedere il mondo dalla parte giusta ti devi voltare a gambe all’aria, dove i carnefici diventano le vittime, capita anche di venir, diciamo,”ripresi” in modo del tutto fuori luogo per le argomentazioni che costituiscono proprio il tuo modus operandi e sulle quali da sempre ti batti. Una battaglia persa in partenza, come tutto quanto ruota attorno al lucro, tenuta in piedi per mero scrupolo di coscienza, oltre che per pura passione verso la materia trattata, in questo caso la meteorologia.

Capita così che, anzichè togliere i famigerati “like” ai numerosi siti spara-bufale, evitando di ingrassare ulteriormente i millantatori a tutto beneficio di chi opera con correttezza e diligenza, qualche lettore giustamente arrabbiato, ma anche un po’ distratto (fortunatamente sono pochi, anche se comunque ci sono), pensa bene di prendersela proprio con le persone sbagliate, nei modi e nei termini sbagliati e con il sito web sbagliato, in questo caso Meteobook, per manifestare il (sacrosanto) dissenso sulla disinformazione imperante.

Questo è il risultato proprio della disinformazione, il motivo per cui chi si presta ad un approccio pulito e onesto, viene gettato nel calderone insieme ai seminatori di zizzania, insieme ai proclamatori del nulla.

bufaleVi lascio immaginare la frustrazione che monta in questi casi, quando da vittima diventi carnefice, quando vieni accusato proprio di quel comportamento che tanto deplori, nel più tipico dell’andazzo sbilenco tutto italiano. Sono casi che si contano sulle dita di una mano (e avanza anche qualche falange), il che è senz’altro confortante, ma sono in ogni caso comportamenti di un preconcetto inconcepibile e di una superficialità inaccettabile. L‘ultimo di questi casi, che risale alla sera di domenica 17 aprile, è riferito ad un presunto allarmismo erogato in questo mio articolo di qualche giorno fa: vi ho allegato la nota Facebook nel “gustoso” trafiletto della figura posta qui sopra e ve lo faccio commentare così, a ruota libera.

 

 

 

Luca Angelini per Meteoservice.net

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