Molti astronomi e astrofili si stanno preparando, in attesa del passaggio della cometa C/2013 US10 Catalina, che secondo le previsioni della Nasa avrà un diametro di circa 20 chilometri, e che molto probabilmente sarà visibile a occhio nudo a dicembre. Fu scoperta la mattina di Hallowen nel 2013, dall’astronomo Richard Kowalsky dell’osservatorio statunitense Catalina Sky Survey.

«Nel dicembre 2015, dopo la congiunzione con il Sole, la C/2013 US10 riapparirà nei cieli del mattino del nostro emisfero, brillando di magnitudine 4 e quindi ben visibile ad occhio nudo», ha commentato l’Osservatorio Romano a settembre del 2014.

Per la Nasa invece, «data l’imprevedibilità delle comete, nessuno lo può dire con certezza, ma sembra una buona scommessa». Gli astronomi hanno pubblicato la fotografia di Astrograph, registrata ad agosto 2015. In quel momento era di magnitudine 8 (le stelle di magnitudine vicina a 0 o minori sono le più luminose, mentre quelle con magnitudine maggiore sono meno visibili).

 

Nei primi giorni di dicembre la cometa sarà vicina a Venere, e in un certo senso anche a Marte, che si troverà leggermente sopra, a una determinata distanza. Ma lo spettacolo più bello si avrà probabilmente la mattina del 7 dicembre, sopra l’orizzonte dell’Est, quando a questo gruppo si aggiungerà la Luna.

Proseguendo sul suo ‘cammino astrale’, il primo gennaio Catalina potrà raggiungere la grande stella Arturo, della costellazione Boyero. Quando Catalina è stata scoperta, si è pensato fosse un asteroide, ma poi è arrivata la sorprendente notizia che questo corpo celeste veniva dalla lontana Nube di Oort, nota e fredda regione attorno al Sistema Solare, da cui provengono molte comete di lunga orbita, attratte dalla gravità della nostra stella.

 

«Mentre i primi rapporti del Minor Planet Center di Cambridge MA avevano classificato l’oggetto US10 2013 come un grande asteroide vicino alla Terra, ora nuove osservazioni indicano che di fatto è una cometa di (un’orbita di) lungo periodo, e ora ha il nome di  C/2013 US10 (Catalina)», ha segnalato la Nasa nel 2013. La confusione era stata causata dalle «osservazioni di settembre che appartenevano a un altro oggetto». Riguardo alla vera cometa, le prime osservazioni hanno stimato che sia di «circa 20 chilometri o 12 miglia», ma che al tempo stesso «potrebbe benissimo essere molto più piccola», ha aggiunto il documento.

La NASA ritiene la Cometa C/2013 Catalina, un oggetto potenzialmente pericoloso

Questi corpi celesti possono arrivare anche dall’interno del nostro sistema planetario: la cometa 1P – Halley ad esempio, è stata molto osservata in passato, e proviene dalla Fascia di Kuiper, regione del Sistema Solare che si estende dopo Nettuno. Essendo stata osservata più volte, l’astronomo Edmond Halley previde nel passato che sarebbe ritornata sempre dopo circa 76 anni.

Riguardo a quelle di orbita più lunga, alcune sono scomparse durante l’avvicinamento al Sole. Nel 2011, una forte tempesta solare ha distrutto la cometa Elenin trasformandola in tanti frammenti che hanno tentato di seguirne l’orbita. La cometa ISON, dopo essere arrivata vicino al Sole nel 2013, sembrava fosse sopravvissuta al suo fuoco, ma anche lei è svanita poco dopo, mentre migliaia di telescopi osservavano.

Moltissimi appassionati di disastri, apocalisse e cospirazionismo, dichiarano che questa Cometa, appunto Catalina,  potrebbe risultare pericolosa, durante il suo avvicinamento. Ma non sono gli unici a dichiarare ciò.

Dato che la NASA ritiene imprevedibili le traiettorie di questi corpi celesti che navigano nel cosmo, ma lo stesso ente spaziale ritiene che la C/2013  Catalina, risulta essere un oggetto potenzialmente pericoloso (near earth objects), visto il passaggio ravvicinato alla Terra. Cosi è stata la definizione della NASA. Attendiamo e vediamo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte Segnidalcielo

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