Editoriali Slider — 31 Luglio 2022

La settimana che ci attende possiamo anche già archiviarla come un classico periodo estivo dominato dal sub-tropicale. Per cui, inevitabilmente, gli occhi di chi è interessato ad un cambiamento meteo degno di tale nome, saltano alla seconda settimana del mese, e nella quale i modelli, effettivamente e da qualche giorno, collocano qualche indicazione, in tal senso, di un certo significato. Da qui a quell’epoca di acqua sotto i ponti ha da passarne, per cui è evidente di come le relative prospettive debbano essere inquadrate in un’ottica di pure ipotesi dal modesto valore probabilistico. Ma è un fatto che tutti i vari modelli, proprio a partire dai giorni 7/8 agosto, segnino un incremento di valori barici a tutti i livelli sull’europa nord-occidentale ed in generale alle latitudini settentrionali del continente, nonché una conseguente discesa ciclonica in progressione da nord a sud mediamente all’altezza dell’europa centrale.  Va detto, altresì, che ascrivere una tale possibile evoluzione ad un break mediterraneo non risulta, al momento, così corretto, in quanto i destini di tale azione ciclonica non appaiono così definiti, e, per qualche modello, persino per noi relativamente ininfluenti. Per cui la faccenda è ancora tutta da verificare e da seguire nei prossimi giorni. Di fatto, per quel periodo ed ancora una volta, infatti, il poco amato sub-tropicale che regna sul nostro mediterraneo ed a dispetto della irruzione menzionata, non appare così arrendevole e potrebbe ostacolare in tutto o in parte la stessa irruzione, deviandola in modo netto verso levante sull’europa orientale o costringendola ad evolvere in una circolazione relativamente stagnante e più o meno retrograda. Ma non è neanche detto che, alla fine e se non in un modo così rapido, non possa venirsi a determinare una configurazione associata, in qualche modo e per una azione anticiclonica che forza ulteriormente verso nord-est, ad una settentrionalizzazione variamente influente per il mediterraneo da nord-est o da oriente. Va anche detto che, venendo a considerare le due evoluzioni possibili ed estreme del caso, tra una eventuale frenata con retrogressione della circolazione ciclonica a latitudini settentrionali ed una sua discesa franca con relativa estensione al mediterraneo, ci corre quanto corre tra ulteriori esplosioni di caldo estivo e situazioni di instabilità con decisi raffrescamenti. Ciò che ci induce nettamente a sperare in questa seconda possibilità, o, quanto meno, in qualcosa ad essa più attinente. Il disegno, dove risulta ben evidente l’azione ciclonica in veste di irruzione sul continente, illustra la situazione prevista intorno ai giorni 7/8 e segna, con il supporto della simbologia, le dinamiche evolutive possibili sopra descritte…

Pierangelo Perelli

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