Editoriali Slider — 12 Aprile 2023

Se per capire bene i processi meteorologici occorre conoscere la fisica, comprensiva della fisica delle onde, della dinamica dei fluidi, della termodinamica e delle leggi dei gas, tutte applicate alle variabili ambientali della dinamica terrestre, è pur vero che anche per semplici appassionati come il sottoscritto, e specialmente in casi come quello dell’evoluzione dei prossimi giorni, è possibile intuire la meccanica di certi processi anche solo esaminando e seguendo l’evoluzione delle mappe in cui si può cogliere il senso delle stesse onde e dei movimenti relativi, da collocare, naturalmente, in un contesto tridimensionale. Nei prossimi giorni l’andamento ondulatorio zonale ovest-est andrà modificandosi sulla base di una perturbazione destinata ad ampliare la corrispondente dinamica in senso meridiano, così da produrre un profilo molto più stazionario, con una oscillazione positiva verso nord sul vicino atlantico e con una oscillazione negativa sul continente. Proprio la fisica delle onde ci insegna che le medesime onde diventano tanto più stazionare quanto più crescono in ampiezza. L’ambiente terrestre, soprattutto per effetto della rotazione e per effetto della legge di conservazione della vorticità, ci mette poi il suo e favorisce un processo di inclinazione o di rotazione oraria degli assi utile al determinarsi delle tipiche configurazioni rex blocking o dipole blocking, quali naturali evoluzioni di tali dinamiche, e perfetti processi estremi finalizzati alla causa degli scambi termici e della tendenza termodinamica verso il riequilibrio termico. Una evoluzione come quella descritta non è certo tale da affidare a zonale e ad atlantico la direzione delle manovre. Tutt’altro. E’, invece, tale da affidare tale direzione a flussi di matrice continentale, più o meno settentrionali e/o retrogradi. Il disegno della situazione generale prevista intorno ai giorni 17/18, in cui risulta evidente l’onda positiva della rimonta anticiclonica verso nord-est e sino alla scandinavia, vuole anche, con la rappresentazione dell’andamento del jet stream (con le aree di maggiore sua accelerazione) attuale (frecce di colore blu) e di quei giorni (frecce di colore viola), marcare il cambiamento meteo e del profilo delle onde destinato a reintrodurre gli elementi di un disegno che vede il blocco dell’atlantico e delle sue potenzialità in termini di apporti perturbati e piovosi, nonché il ritorno a correnti da est e, vista l’azione più o meno estesa verso ovest di una ben presente area ciclonica in quota, anche moderatamente instabili, tendenzialmente più per i settori adriatici ed il centro-sud. In questi casi è cosa ovvia ritenere assai difficile la previsione dell’esatto andamento termico e dell’esatta collocazione della menzionata instabilità; è, certamente ed invece, cosa più ovvia, ritenere che con questi tipi di evoluzioni è molto improbabile che la primavera esploda in fasi di grande bel tempo e di salita delle temperature, ed è più facile che si mantenga variabile, a tratti incerta, e con temperature contenute…

Pierangelo Perelli

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