Editoriali — 07 Luglio 2015

I giorni scorrono veloci, anche se le condizioni di caldo opprimente, come quelle che si stanno vivendo attualmente su alcune regioni d’Italia, sembrano non passare mai. Ebbene, a diversi giorni di distanza torna utile quanto avevamo anticipato in questo articolo e poi quanto ribadito in quest’altro approfondimento, dove avevamo provato a tracciare una possibile via d’uscita da questa prolungata ondata di calore, ponendo come traguardo il periodo intorno al 9-11 luglio.

Oggi, cari lettori, sarete lieti di sapere che arrivano un’ulteriori conferme. Grazie all’accelerazione del flusso portante in Atlantico l’asse dell’anticiclone nord-africano, si va coricando verso il Mediterraneo centrale perdendo potenza sia a causa del mancato rifornimento dinamico a monte (i massimi di vento del Getto Polare si sono portati ad est dell’asse di promontorio), sia per l’energia che dovrà spendere a valle per colmare la depressione balcanica che di fatto l’aveva bloccata sui nostri meridiani.

Il flusso perturbato atlantico, oltretutto, è previsto scendere di latitudine quel tanto da permettere l’inserimento di aria oceanica più temperata, con in testa la coda di una perturbazione, attualmente disposta al largo del golfo di Biscaglia, pronta ad infarcire di temporali le Alpi e il Triveneto già tra domani sera e mercoledì 8, e a proseguire verso le zone interne della Penisola nei giorni successivi, in particolare tra giovedì 9 e sabato 11.

A seguire i campi di alta pressione non si estingueranno, ma arretreranno verso il basso Atlantico, disegnando la più moderata figura anticiclonica delle Azzorre.

Le conseguenze? Anzitutto un benefico calo delle temperature che tenteranno di rientrare su valori prossimi alla media del periodo per qualche giorno, poi un calo del tasso di umidità che renderà l’aria senz’altro più respirabile per la cessazione delle condizioni di afa (vedi Val Padana e valli interne del centro). Saranno da mettere in conto anche temporali sui rilievi montuosi, con qualche sconfinamento anche sulle zone di pianura, in modo particolare quelle padane centro-orientali. Su questi settori non si esclude la possibilità di fenomeni violenti.

E dopo? Qualcuno avrà notato che abbiamo sottolineato il rientro delle temperature nella media per qualche giorno. Ebbene le elaborazioni d’ensemble ci suggeriscono un nuovo rialzo intorno alla metà del mese ( o poco prima), ma con scarti non superiori a 2-3°C, e , per di più, inseriti in un contesto di maggiore dinamicità. Ma questo discorso verrà trattato nei prossimi aggiornamenti.

Luca Angelini per Meteoservice.net

Share

About Author

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informativa sui cookie. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo maggiori informazioni

Non utilizziamo alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie legati alla presenza di plugin di terze parti. Se vuoi saperne di più sul loro utilizzo e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostraINFORMATIVA

Chiudi