Editoriali — 16 Novembre 2015

16-11-2015 – Salve a tutti, irrinunciabile appuntamento serale, per avere un quadro più ampio e generale di quanto esposto dai modelli su tutto il percorso atmosferico.

Iniziamo subito riprendendo brevemente quanto esposto nell’editoriale mattutino. Si sta molto discutendo in merito alla possibilità di avere nevicate a quote pianeggiante nelle regioni centrali, in particolare nel versante tirrenico. Tale possibilità, al momento, è estremamente remota, perlomeno con l’attuale evoluzione prospettata dai modelli. In parole povere, come spesso capita, nel versante tirrenico quando giungono le precipitazioni è ancora caldo e quando arriva il freddo terminano le precipitazioni (esposizione sopravvento alle correnti occidentali atlantiche); discorso rovesciato per il versante adriatico e, soprattutto, per Emilia Romagna, dove le nevicate potrebbero giungere a quote quasi pianeggianti. Ecco il quadro previsionale per le ore centrali di lunedì, sulla base delle ultima emissione del modello americano (fig.1).

fig.1

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Come si vede dalla fig.1, l’aria di estrazione artica dovrebbe entrare da entrambi lati della barriera alpina, aggirandola sia dalla valle del Rodano, sia dall’altopiano carsico sloveno (porta di Bora). In tal senso, la pianura Padana sudorientale si troverà sulla traiettoria dell’aria molto fredda in arrivo da nordest e le nevicate potrebbero giungere a quote veramente basse nella giornata di lunedì (200-300 m), con qualche fiocco anche in pianura.

Ma la novità delle emissioni odierne è che il riassorbimento dell’avvezione fredda da parte del Vortice Polare potrebbe non essere definitivo. Il VPT  evidenzia segnali d’instabilità anche nel lungo termine infatti, con una spettcolare bilobazione in atto nel run mattutino ad opera dell’azione congiunta della spinta aleutinica (poi esaurita) e di quella atlantica, in connubio con quella continentale. Tutte le onde troposferiche che collaborano e Vortice Polare indebolito notevolmente (fig.2).

fig.2

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Finale di emissione con la concreta possibilità di un blocco ad alte latitudini e tunneling nel Mediterraneo con arrivo di aria fredda dalla Russia (fig.3).

 

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Cosa sta succedendo quindi?? Dicembre si preannuncia freddo e nevoso??

Potrebbe anche essere così, ma le emissioni sono altalenanti e, dai piani stratosferici, jan 11, 2013 – canadian pharmacy website buy dapoxetine 30 online buy generic viagra sample pills how to get dapoxetine in toronto canada online  i segnali sono ancora per un fase prolungata con VPS compatto; in effetti, la troposfera è, viceversa, piuttosto vivace, ecco l’aggiornamento, come di consueto, del grafico con le anomalie di pressione nelle regioni polari, compare quasi il “rosso” ai piani isobarici più bassi (pressione in aumento al polo, fig,4).

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fig.4

 

time_pres_HGT_ANOM_OND_NH_2015 (3)

 

 

Il NAM però avanza alla quota isobarica di 10 hPa (30 km circa) e si appresta a raggiungere la soglia favorevole al condizionamento delle quote inferiori (fig.5).

 

nam_last_365_NAM (3)

 

 

Il cooling (raffreddamento) stratosferico è sempre imperioso, ma viene confermato il warming (riscaldamento) nel comparto siberiano e, per adesso, sembra accenni una convergenza verso le regioni artiche, dinamica fondamentale per fa saltare la trottola impazzita del VPS (Vortice Polare Stratosferico, fig.6). Se lo aggirasse infatti, il VPS si rinforzerebbe ulteriormente, ma di questo ne riparleremo con i dovuti dettagli (fig.6).

fig.6

 

 

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Insomma un quadro ancora da definire ma che conferma le concrete possibilità di avere un periodo, piuttosto lungo, freddo, instabile e, perchè no, anche nevoso nel territorio italiano. L’evoluzione è da seguire però con attenzione, con traiettorie di questo tipo, a causa della presenza della barriera alpina, basta poco per stravolgere la previsione.

Ciao ciao

 

Ilario Larosa    (meteogeo)

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