Editoriali — 22 Maggio 2015

Due vortici freddi in rapida successione hanno ricacciato l’Alta Africana e con essa lo spettro di un’estate rovente. Il cambio circolatorio è stato violento, così come lo sono stati i fenomeni e l’abbassamento delle temperature. In prospettiva instabilità persistente e nessun eccesso termico.

Sbalzi termici impressionanti:
non possiamo esimerci dall’avviare l’editoriale parlando di temperature. Ve ne sarete accorti, più che una diminuzione c’è stato un vero e proprio crollo. Lo si percepisce a pelle, perché da ieri siamo stati costretti a rispolverare abiti un po’ più pesanti. Un passaggio non certo indolore, visto e considerato che la scorsa settimana eravamo ancora alle prese con la seconda ondata di caldo stagionale. Si è passati dal sopra media rilevante, ad un sotto media impressionante. Non è un caso, ad esempio, se oltre le Alpi anche l’Appennino settentrionale sta ricevendo nevicate fuori stagione.

Piogge, nubifragi e temporali:
purtroppo il prezzo che si paga per sbalzi termici così importanti è enorme. L’energia potenziale in gioco è altissima ed è in grado di dar luogo a manifestazioni temporalesche fin troppo violente. Negli ultimi giorni, soprattutto al Nord, abbiamo avuto vari nubifragi, grandinate e colpi di vento. Insomma, i tipici fenomeni delle stagioni transitorie.

Prospettive poco incoraggianti:
detto che il fine settimana verrà condizionato, pesantemente, da una seconda goccia fredda ci si proietta idealmente nel medio-lungo termine. Quel che possiamo dirvi è che l’ultima settimana di maggio dovrebbe proporci condizioni d’instabilità permanenti e la causa sarebbe ascrivibile all’intrusione di aria umida da ovest. La buona notizia è che le temperature saliranno un po’ e si porteranno su valori consoni al periodo. Allo stesso tempo il riscaldamento diurno potrebbe fornire carburante aggiuntivo alla genesi di grosse celle temporalesche ed è per questo motivo che sarà bene mantenere la guardia alta.

Configurazione barica bloccata:
così come accaduto nelle prime due settimane di maggio, l’impianto barico europeo dovrebbe continuare a proporci depressioni atlantiche in gran forma e in posizione tale da “minacciare” il nostro Paese. Molto dipenderà da come andrà a disporsi l’Alta delle Azzorre: dovesse rimanere nella posizione attuale avremmo a che fare con altre perturbazioni, ma se dovesse spostarsi più ad ovest – in Atlantico – ecco che le rimonte anticicloniche potrebbero ripresentarsi in scena.

Quando arriverà l’Estate?:
come ben sappiamo ufficialmente esordirà il 1 giugno, ma al momento le proiezioni modellistiche più autorevoli lasciano intendere che la bella stagione dovrà faticare. Un po’ di caldo potrebbe riaffacciarsi nella prima settimana di giugno, ma in un quadro d’instabilità diurna persistente e localmente pronunciata.

Focus: evoluzione sino al 04 giugno 2015
Il weekend proporrà condizioni di maltempo in varie regioni d’Italia, eccezion fatta per il Nordovest e le due Isole Maggiori. Avremo temporali, grandinate, qualche nubifragio e continuerà a far fresco. Lunedì comparirà qualche schiarita in più, ma già martedì dovrebbero riproporsi manifestazioni temporalesche piuttosto intense.

Il quadro meteorologico appena descritto ci accompagnerà ai primi di giugno, pur con maggiori schiarite e un generale rialzo delle temperature. Possiamo affermare che avremo a che fare con un tipo di tempo tipico di fine primavera.

Evoluzione sino al 09 giugno 2015
Lo step evolutivo conclusione parrebbe quello più propizio al ritorno dell’Alta Pressione. Alta Pressione che ci porterebbe la bella estate, probabilmente senza particolari eccessi di caldo.

In conclusione.
Traendo un primo bilancio sull’andamento primaverile, possiamo senz’altro votare a favore di un percorso stagionale tutto sommato “normale”. Perché la dinamicità, a prescindere da eccessi termici o precipitativi, è la peculiarità principale della primavera.

 

 

 

 

 

Fonte Meteogiornale.it

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