Editoriali — 21 Marzo 2016

Dopo una missione senza incidenti, due jet Harrier della RAF sono tornati all’aeroporto militare di Kandahar, in Afganistan. La pista era in una fase di altissimo traffico e fu ordinato ai due velivoli di attendere 10 minuti prima dell’atterraggio. Nel momento in cui è stata data l’autorizzazione per l’atterraggio fu chiesta la massima rapidità per lasciare sgombra la pista al traffico degli aeroplani pesanti.

Il gregario della formazione fu fatto atterrare prima a causa della mancanza di carburante, ma ricevette un avviso di pericolo di avvicinamento di un missile e di un razzo ostile. La discesa dell’Harrier ZG478 fu troppo breve e ad una quota superiore al normale, così che, durante l’avvicinamento alla pista, l’aeroplano era troppo veloce, e il pilota tentò una brusca manovra correttiva simile ad un atterraggio verticale, con il risultato di far comunque schiantare l’Harrier contro la pista.

Il jet inglese andò avanti per circa 10 secondi strisciando sulla parte inferiore e con il pilota ancora a bordo, che rimaneva all’interno dell’aereo per evitare che questo potesse colpire altri quattro aeroplani che si trovavano poco più avanti. Nel momento in cui il pilota fu sicuro che si sarebbe trovato in un punto lontano da tutti decise di eiettarsi, salvandosi la vita. L’aereo fu ovviamente completamente distrutto, ma per fortuna non ci furono perdite di vite umane.

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte Vanillamagazine

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