Editoriali — 20 Agosto 2015

La stessa chiesa che oggi ha celebrato, tra cavalli, carrozze e Rolls-Royce, i funerali del capo-clan dei Casamonica, negò i funerali a Piergiorgio Welby il 24 dicembre 2006. In quell’occasione infatti il parroco di allora, don Giovanni Nonne, motivò così il rifiuto ai familiari dell’attivista, malato di Sla: «Welby con i suoi gesti si è messo in contrasto con la dottrina cattolica». Nel piazzale davanti alla parrocchia venne allestito un palco, che consentì comunque ai parenti e agli amici di Welby di celebrare un “funerale laico”.

Una scena che contrasta con quella di stamattina, quando un corteo funebre composto da 12 suv con corone di fiori più una carrozza trainata da 6 cavalli, ha accompagnato a ridosso della grande scalinata della chiesa il feretro di Vittorio Casamonica, il “re” del clan che controlla lo spaccio a Roma Est. «Cristo aspetta a braccia aperte questo nostro fratello», ha detto il parroco, don Giancarlo Manieri, celebrando la funzione.

 

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Fonte Ilmessaggero

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