Meteo Didattica — 29 Maggio 2015

fase1Sarebbe così semplice e invece di mezzo ci sono nientemeno che le Alpi. Non è certo difficile intuire quante difficoltà incontrino quelle perturbazioni che, in arrivo da nord, devono affrontare l’impegnativo superamento della catena alpina. Questo è tanto più vero quanto minore è lo spessore dell’aria fredda che spinge da tergo la nostra perturbazione, un fronte freddo in questo caso.

Le masse d’aria di origine polare e di natura marittima fluiscono verso meridione scorrendo sopra territori orograficamente tormentati (Scandinavia, Baltico) con continua alternanza di terraferma e mare, dunque son costrette a misurarsi con diversi sobbalzi termici che le rimescolano verticalmente. A costo di un lieve riscaldamento la nostra massa d’aria ha però acquistato ora un notevole spessore verticale, anche oltre i 3.000 metri.

In questo modo possono agevolmente superare la catena alpina, un po’ come fa un’alta onda del mare quando si approssima ad una scogliera più bassa. L’onda si infrange ma dalla parte riparata ricadono cascate di schiuma.

fase2E allora immaginiamo il nostro fronte freddo che, una volta impattate le Alpi da nord, le abbraccia ondulando vistosamente: è il primo passo che porterà ad un sensibile peggioramento del tempo anche sul versante padano. L’aria fredda irromperà dapprima dalla porta della Bora, poichè da quel lato le montagne sono meno elevate, lo stramazzo dal lato piemontese e lombardo invece tarderà di alcune ore.

Nel semestre estivo la sequenza dei fenomeni, solitamente temporali violenti accompagnati da grandinate e eventuali fenomeni vorticosi, è la seguente (lo possiamo vedere anche dalle figure che seguono:

1 – Il fronte freddo si approssima alle Alpi

2 – La massa nuvolosa frontale abbraccia i versante esteri della chiostra alpina ondulando vistosamente.

3 – L’aria fredda penetra dalla porta adriatica prima e da quella ligure dopo e il fronte si spezza.

4 – Dietro il fronte spezzato si forma una linea di groppo post-frontale che scende dalle Alpi precipitando veloce verso la val Padana.

fase3Questa situazione porta dunque una sequenza di forti temporali da est a partire dal Triveneto, in particolare le Venezie, con coinvolgimento successivo della pianura lombarda, basso Piemonte ed Emilia Romagna. Intanto i primi rovesci si preparano sulla Liguria per ingresso del Libeccio freddo. Il fronte si sta spezzando. La linea post frontale è quindi già pronta, anche se in realtà non sempre è presente, e sfonda poi da nord investendo anche la Valle d’Aosta, il Piemonte e ancora la Lombardia.

Al suo seguito si avrà una rapida e consistente discesa delle temperature per ingresso ovunque del vento da nord e la possibilità di nevicate sulle Alpi a quote magari anche modeste per la stagione. Solo il seguito della massa d’aria, solitamente più asciutto, potrà dar luogo a un miglioramento ma non prima della giornata successiva. Torneranno cieli tersi, tempo molto fresco e  ventoso ma ancora possibilità di rovesci pomeridiani a macchia di leopardo per la presenza solitamente di ulteriori pacchetti di aria fredda in quota.

Luca Angelini

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